Inizio da quello che sento maggiormente importante per raccontare i miei percorsi di vita.
Direi che, da un certo punto in poi, quello che mi ha guidato nelle scelte è la curiosità. Parola magica, che ti spinge ad intraprendere nuovi viaggi di conoscenza o a stabilizzare e fortificare quelli già intrapresi.
Lo dico per i giovanissimi. Quando sei a scuola, di solito alle superiori, arriva un momento in cui studiare ti pesa, perché magari hai incontrato qualcuno cui vuoi dedicare tempo invece di stare sui libri. Ecco, se stringi i denti e non abbandoni lo studio, pur sottraendogli un po’ di spazio, arriverà presto la curiosità. E studiare diventerà appagante.
Dagli studi classici del liceo, sono passata a Fisica all’Università. L’interesse per l’ambiente mi ha guidato a prendere un master all’Università di Nottingham (GB) in Fisica dell’ambiente. Mi piaceva il giornalismo, ma la mia famiglia, molto tradizionale, mi aveva spinto a ottenere un titolo di studio più - a loro giudizio - concreto.
Dopo anni di ricerca al CNR, passando all’insegnamento quando mi è nata una figlia, sono arrivata al giornalismo. Ho scritto, dal 2000, articoli pubblicati su siti internet e in periodici (Metropoli, Monsieur, Filoinforma, News di Esselunga), su argomenti vari: mostre, convegni medici, paesaggistici, museali, moda, cinema, ecc. Dal 2012 collaboro al magazine Meer, in lingua italiana e inglese. Nello stesso anno, causa crisi delle sale cinematografiche, ho cominciato a frequentare festival del cinema, a cominciare dalla “Mostra di Venezia”.
A seguire il festival dei Popoli, “MiddleEast Now”, “River to River” e “N.I.C.E.”, a Firenze fra ottobre e novembre di ogni anno. A fine gennaio vado al festival di Trieste. Da agosto 2023 anche a quello che si tiene a Locarno. Solo i festival del Cinema permettono oggi di coltivare appieno la passione per la settima arte. E segnalare opere valide attraverso un articolo potrebbe contribuire alla loro circolazione nelle sale.
L’acquisto di una pellicola da parte dei distributori è molto più influenzato dalla campagna pubblicitaria che lo sostiene che dal reale valore del film stesso. Spero tanto che i miei articoli spingano alcuni distributori a prendere in considerazione film di valore ingiustamente trascurati. C’è un forte feedback fra i gusti del pubblico e i film che vengono loro offerti in visione.
A differenza dei romanzi, i buoni film lanciano, attraverso le immagini, messaggi subliminali. In tal modo sono capaci di modificare stereotipi culturali. Le immagini, nel bene e nel male, hanno maggior forza delle parole.
Essendo freelance, ho fatto fare un sito, Gal-y-Leo, titolo che indica il mio interesse per mettere in luce interazioni fra Scienza (Galileo) e Arte (Leonardo), indissolubilmente legate a produrre valore. Anche su Gal-y-Leo scrivo di Cinema., che nasce pure da una fusione fra arte e scienza.
Mi interesso sempre più all'IA e ai risvolti sociali che la sua adozione non regolata può comportare nella vita di ognuno.
Sul versante sociale, per 17 anni ho lavorato, attraverso l’Associazione Cohousing in Toscana APS, di cui ero cofondatrice e presidente, a creare in Italia a livello istituzionale sensibilità verso la creazione di strutture in cui sia fattibile l’abitare solidale. L’utilità di vivere in gruppi in cui ciascun componente conserva la privacy, ma può, data la vicinanza, facilmente organizzare eventi collettivi in spazi comuni, così come dare o ricevere un aiuto in caso di necessità, è una modalità che difficilmente ha trovato grande consenso, data la profonda cultura dell’individualismo che domina il mondo da parecchi decenni.
L’invecchiamento della popolazione, insieme con le problematiche prodotte dal Covid, fanno oggi apparire più sensata la richiesta di modificare la modalità abitativa. Gli anziani a causa della fragilità, ma anche giovani studenti e impiegati fuori sede, data l’assurdità dei canoni di affitto, troverebbero grande vantaggio da questo modo di abitare. Ci auguriamo che i governanti delle città ascoltino questi suggerimenti dei cittadini, di aiuto a un welfare carente di mezzi e a insufficienti abitazioni in affitto.
Per concludere, amo scrivere perché, avendo lavorato come insegnante, continuo ad avere un forte interesse per comunicare ad altri ciò che la mia insaziabile curiosità mi fa scoprire. Nella convinzione che il vero potere, quello che dà forza senza danneggiare gli altri, sta nella conoscenza.