Le possibilità offerte all’uomo contemporaneo di vestire scegliendo fra una grande varietà di stili sono puntualmente presentate a Pitti Uomo con lo scouting del team di Pitti Immagine che divide in classi la produzione degli espositori. Si confermano anche alla centocinquesima edizione di Pitti Uomo le categorie del vestire Fantastic classic, Futuro maschile, Dynamic attitude, Superstyling e I go out. Esse declinano al loro interno una varietà condizionata dalla definizione della categoria.

Va chiarita, perché non intuitiva, la definizione di Superstyling. Vi si trova la ricerca di nuovi canoni stilistici che anticipano le tendenze. Anche Futuro maschile, da sempre tra le sezioni più seguite di Pitti Uomo, va precisato. Visitarlo è fare un viaggio attraverso gli stili del contemporary menswear più evoluto, quindi ciò che vediamo è già realizzato, seppur con idee avveniristiche.

Alcuni esempi? Boot Black, prodotto giapponese di altissima qualità per la cura delle calzature, che però, è il caso di dirlo, non ha ancora preso piede in Italia sotto forma di negozio in cui portare le proprie scarpe a essere rinnovate con l’utilizzo di questi prodotti come avviene in Giappone.

Sempre per la gioia dei piedi ecco a Futuro maschile pure le scarpe-guanto WAI, di minimo ingombro e massima resa, ora che al rigore tecnologico con cui sono costruite si aggiunge la produzione di tomaie con nuove fantasie fra cui scegliere.

Campomaggi aggiorna le borse appendendole a tracolle luccicanti. Avant toi quest’ anno ha scelto per i suoi maglioni, le giacche, le lucenti maglie di seta sfumature di grigio e di color mosto. Una collezione meno vistosa del solito, ma con la tipica colorazione dai contorni indefiniti, che rende i vari capi originali e forse ancora più raffinati di quelli visti finora.

J∞Quality è un marchio che collega 12 realtà manifatturiere giapponesi di alto rango. Vanno segnalati in primis i tessuti. In maggioranza composti di lana, raggiungono setosità e leggerezza impareggiabili. Il cotone, viceversa, ha una durezza da aficionados.

Dibattiti al teatro Unicredit

Per i buyers e i visitatori un percorso della fiera così organizzato diventa più veloce. C’è tempo per assistere ai dibattiti che si svolgono al teatro Unicredit. Velvet mi amor è una presentazione a più voci, coordinate da Eva Desiderio, di una installazione allo spazio Carra in Fortezza di manichini che indossano strettamente capi di velluto.

Essa è oggetto di un libro. Autori Stefano e Corinna Chiassai, padre e figlia. Stefano ha raccolto per anni vestiti ed accessori in tutto il mondo. Ha creato un archivio che generosamente mette a disposizione di stilisti e storici del costume. Per questa installazione ha vestito con materiale del suo archivio manichini genderless in modalità che raccontano la sua personale e futuristica interpretazione del tessuto più prezioso della storia.

In un altro dibattito, Green talk, a cura della giornalista di moda Giorgia Cantarini, sono esaminate le frontiere della moda sostenibile. Lei è autrice di S|Style, sustainable style, un progetto espositivo alla settima edizione per Pitti che riunisce dieci collezioni di giovani fashion designer ecosostenibili per creazione e produzione.

Ecosostenibilità

L’ecosostenibilità impegna sempre più produzioni. Per i giovani, come si è detto, se ne occupa Giorgia Cantarini con S|Style sustainable style.

Assidua presenza è quella di Ecoalf. Da oltre 15 anni si impegna a proteggere le risorse naturali promuovendo il cambiamento attraverso la riduzione del consumo di acqua e le emissioni di CO2. Segue un lungo percorso. Infatti il progetto si chiama Net Zero 2030. Persegue la visione di un’industria della moda circolare, che utilizza i rifiuti post-consumo e i tessuti delle stagioni precedenti per valorizzare le risorse già in circolazione ed evitare i rifiuti tessili. I capi sono eco-disegnati in modo da poter essere disassemblati e poter così vivere molte vite. Anche perché sono in gran parte fatti ognuno di un solo materiale. Condizione necessaria per il riutilizzo.

I colori della nuova collezione Onepointzero sono delicati, grigi terrosi e neutri accoglienti, anche per ricordare l’equilibrio ambientale, anch’esso delicato. Le fibre utilizzate sono lana 100% riciclata e riciclabile, nylon 100% riciclato (ocean yarn, filato del mare creato con le bottiglie di plastica recuperate dai fondali marini dal Progetto UTO della Fondazione Ecoalf).

La novità di quest’anno è una linea cosmetica innovativa, Wellness. Oltre a eliminare la plastica e l’acqua riducendo al contempo le emissioni di CO2, tutti i prodotti sono stati formulati a partire da ingredienti di origine sostenibile e riciclata da scarti dell’industria alimentare. L’acqua è stata sostituita da cere e amidi come veicolanti dei principi attivi e dotati di proprietà sebo-regolatrici e idratanti. Le formulazioni sono quindi concentrate.

Eventi speciali

Due giovani creativi, Luca Magliano e Steven Stokey-Daley, sono stati invitati come Guest designer per portare in Fortezza tante idee stimolanti, oltre che lo spettacolo della loro moda. Il designer Todd Snyder, il debutto di Achilles Ion Gabriel, il lancio della collaborazione fra Todd e Automobili Lamborghini sono alcuni degli eventi speciali da seguire. La speciale installazione che celebra Guess Jeans al Teatro del Maggio è una simulazione della fabbrica in cui per anni sono stati prodotti i Jeans stone washed, inventati dal marchio.

La ricostruzione descrive il nuovo modo di creare i Jeans, sostenibile per innovative tecniche adottate. Esse producono molto minore inquinamento chimico e drastica riduzione di consumo d’acqua. Questa installazione è un’anteprima del nuovo corso che la produzione seguirà. A partire da maggio saranno aperti negozi monomarca per i Guess jeans, basati anch’essi su criteri di assoluta sostenibilità. Un negozio tipo è stato costruito in questa occasione negli spazi retrostanti il palco del Teatro, accanto alla simulazione della fabbrica.

Ampliamento delle collaborazioni internazionali. Novità di questa edizione il lancio di NEUDEUTSCH, un progetto speciale curato da Julian Daynov sul fashion design tedesco new wave. Oltre ad oggetti di design, presentata una selezione di abbigliamento maschile di marchi ambiziosi ma transazionali, nella maggior parte in posizione neutrale rispetto al genere.

In conclusione

A gennaio, grazie al ritorno di alcuni importanti marchi chiave, Pitti Uomo ha presentato le collezioni di 832 brand, di cui il 46% esteri. I compratori stranieri sono cresciuti di circa il 4% rispetto al gennaio 2023. Sono stati circa 13mila totali, di cui 4700 stranieri.

Questa fiera è visitata non solo dai buyer, ma anche dai produttori, che ne vedono l’occasione di confronto sulle nuove tendenze e i nuovi progetti e si vogliono documentare su quelli portati avanti a livello internazionale. Ecco perché è così importante che la fiera proponga, insieme con la moda italiana, anche una selezione approfondita di nuove tendenze a livello mondiale.