L’edizione di Immagine Italia & Co 2025, alla Fortezza da Basso di Firenze nel week end lungo di metà febbraio. chiarisce quello che può considerarsi il capo della lingerie più difficile da costruire e, per chi ha un negozio, da consigliare alla cliente.

Il bra e i suoi problemi

Si tratta del bra, termine inglese molto più corto del nostro reggiseno, in onore del quale una speaker del gruppo inglese Pudding ha intrattenuto i presenti sul più opportuno modo di assortire il negozio di taglie e tipi. La speaker suggerisce di assortire il 50% del totale per la clientela abituale. L’altro 50% sarà ispirato a dati statistici, e coprirà il range dalla taglia più piccola alla più grande. Un rifornimento studiato è in grado di minimizzare l’invenduto che, in campo lingerie di livello come quella esposto in Fiera, è soggetto a deprezzamento soprattutto perché, da un anno all’altro, cambiano i colori. Il gruppo Pudding organizza corsi di Bra fitting on line in Italiano per industrie e retail.

Per le grandi scollature o per chi non sopporta le spalline è presente in fiera lo stand Bye Bra, che tratta modelli autoreggenti.

Le sfilate

Parte integrante di questa fiera sono da sempre le sfilate, che valorizzano in anteprima le tendenze dell’anno successivo in campo lingerie preziosa. Ne sono state organizzate quattro. Nuovi colori verde oliva, marrone, rosso corallo dicono della tendenza a fare del pigiama anche una comoda mise da usare fuori dal letto. Se non altro, per il tempo di fare colazione.

La seconda sfilata è stata suggerita da Oscalito in una nuova modalità di svolgimento che teatralizzava la sfilata. A coppie la modella che entrava e quella che usciva, si incontravano a mezza strada, simulando un’azione che si compie alle varie ore del giorno: colazione, spuntino, passeggiata in giardino a raccogliere frutta matura etc.

The green show ha visto sfilare una selezione di capi simbolo di rispetto per il pianeta. Va riconosciuto alle ditte l’impegno messo nel rendere sostenibili i capi prodotti, particolarmente difficile nel campo della lingerie dove sintetico ed elasticizzato sono usati più spesso che in altri campi del vestire.

I nomi:Ecofuture, Fraly, Hanro, Mey. Organic Basics, sans Complexe, Paris, Sofiaman. Cui si aggiunge Oscalito, ditta che dal 1936 ha sempre prodotto api di fibre naturali, monofibra, cosa che permette il riciclo dei capi confezionati con questi materiali. L’attuale proprietario e direttore, Dario Casalini, ha organizzato un gruppo di produttori di filati sotto il nome Slow Fiber. Il gruppo porta avanti una politica di reale sostenibilità, basata sulla produzione di filati rispondenti alla certificazione più avanzata.

Nuove taglie curvy

Girando per gli stand la cartellonistica mostra un gran numero di modelle curvy. Se questo può far pensare alla migliorata accettazione, a livello sociale, di un modello di femminilità diverso, parlandone con un espositore capisco che il motivo è un altro. Il responsabile in fiera di Elomi (Lingerie up to all cup) mi dice:

Fino a qualche anno fa il nostro principale cliente era l’America. Un cliente americano però mi disse che, tempo pochi anni, con l’affermarsi dei fast food e dei cibi confezionati, anche l’Europa sarebbe diventata un ottimo cliente. E così è stato! Molte donne sono oggi più grasse a causa del cambiamento dell’industria del cibo e di certa ristorazione.

Troviamo quindi una spiegazione di perché siano così numerosi i programmi televisivi che cercano di dissuadere dal mangiare cibo junk e consigliano il ritorno alla dieta mediterranea doc.

Calzini e calzettoni

Le donne che si sentono più libere indossando calzini o calzettoni al posto del collant, in fiera trovano una grande varietà di colori e di fantasie. Naturalmente ci sono anche molti modelli da uomo. Sangiacomo ha anche il bambino. Andre anche Hosiery.

“Fuori dal coro”

Fino all’anno scorso oltre agli espositori di Lingerie, c’era un ampio reparto di arredo per il letto e la tavola, oltre a tende e cuscini. Questa edizione soltanto Liu-Jo e pochi altri hanno esposto lenzuola e coperte. Tuttavia, soprattutto la domenica, la fiera era affollatissima. Segno evidente che la Lingerie è oggetto di grande interesse e pare non subire le flessioni del comparto moda.

Questa introduzione è per dire che due espositori, Club Voltaire e Acquadicocco, con la riduzione di espositori si nota di più che sono fuori dal coro perché il primo marchio confeziona giacche, cappotti e vestiti e il secondo costumi da bagno.

Club Voltaire si è unito ad una fiera di lingerie perché di Pistoia come molta della lingerie italiana presente in fiera. Una scelta che ha fatto conoscere questo marchio, molto originale e ben costruito, al retail che vende, oltre alla lingerie, l’abbigliamento.

I costumi da bagno Acquadicocco, di un leccese che usa fantasie molto interessanti e tessuto d’oro drappeggiato, trovano ugualmente clientela nel retail di intimo e abbigliamento, per il quale i costumi possono essere usati come body eleganti.