Questo gennaio 2020 il tema comune alle tre fiere Pitti Immagine, Uomo, Bimbo e Filati era la Bandiera, diversamente declinata per i tre saloni. Ma l’allestimento all’esterno dei padiglioni, che rimane lo stesso per le tre fiere, era in onore dei filati: lunghi nastri colorati che si incrociavano, tesi fra distanze ardite.

E in realtà Pitti Filati di gennaio 2020, giunto alla ottantaseiesima edizione, si è preso la rivincita. Non per numero di visitatori, ma per la qualità del pubblico e, quest’anno, per la folla dell’ultimo giorno, fatta di studenti delle scuole di moda e dei loro professori, in quantità mai vista in precedenza. Frequenta questo salone soprattutto chi è alla ricerca di suggerimenti sul trend di obiettivi, accostamenti di colori e lavorazioni, per avvalersene nella creazione di sorprendenti novità per la primavera e l’estate 2021 nel settore moda maglia, che non smette mai di attrarre per la sua avvolgente vestibilità.

Un salone all’insegna della sostenibilità. C’è chi, come Zegna Baruffa Lane Borgosesia e The Woolmark Company, ritiene un suo impegno per il pianeta lanciare una campagna con lo slogan Lane per l’estate. In un video che circolerà sui social si mettono in luce le naturali caratteristiche della lana Merino da cui si possono ottenere filati dall’eccezionale traspirabilità, leggerezza e adattabilità. Un capo in lana è elastico, leggero e performante, perfetto sulla pelle, ed è anche -affermano - il più sostenibile.

Anche Lineapiù Italia, nell’ambito della presentazione delle novità Primavera-Estate 2021 rende noto che intende utilizzare entro il 2025 solo materie prime provenienti da fonti sostenibili, riciclate, biologiche e certificate. Tre celebri scatti di Buzz Aldrin - astronauta della missione Apollo 11 che portò l’uomo sulla Luna - sono esposti all’interno dello stand. La sequenza di terre fotografate dalla Luna mentre “sorgono”, con una prospettiva capovolta, è come un monito sulla fragilità del nostro pianeta.

Lo stand Iafil ha messo in mostra all’entrata, delle palline di plastica rigida, contenenti all’interno piccoli magneti, un brevetto che permette di fare a meno del sapone per lavare le pezze, utilizzato per ora a livello industriale, ma interessante se estendibile ai lavaggi domestici, per ridurre l’inquinamento da detersivi.

Nello spazio ricerca troviamo più di 100 bandiere, che illustrano temi come l’orientamento navale, le organizzazioni non governative, gli stendardi araldici, le identità nazionali con stelle e luna. Ci portiamo via una sensazione di illimitata fantasia e i cartoncini dei colori di tendenza, al posto dei fili colorati delle precedenti edizioni.

L’alta tecnologia viene impiegata per apporre immagini su maglie e magliette. Allo spazio Hi-Craft il rappresentante di Dyloan Studio ci spiega che studiano nuove applicazioni (quest’anno si sono ispirati al tape-artist che si nasconde sotto lo pseudonimo No Curves) e partecipano alle fiere, dove scelgono i produttori di filati con cui di volta in volta collaborare a realizzarle. Quelli di Kit Service, con un’esperienza trentennale, lavorano su qualunque materiale, quindi non solo su maglieria, ma anche su borse, scarpe e accessori in pelle ed ecopelle, con applicazioni anche a più colori, con massima tenuta.

Feel the Yarn, come è consuetudine, si prepara a gennaio per la sessione di giugno, quando i ragazzi delle scuole di moda del mondo mostreranno le loro realizzazioni con filati donati da importanti produttori, sfidandosi in un concorso che si avvale anche del voto del pubblico.

Una bellissima sfilata, accompagnata da un gioco di fili di luce, ha mostrato i vestiti degli otto studenti del Master in Maglieria (Creative Knitwear Design) di Accademia Costume & Moda, insieme a quelli dei vincitori di progetti dell’Industria. Questi ultimi, dopo un attento studio ed un’approfondita analisi del brand e della sua filosofia aziendale, hanno sviluppato proposte in knitwear, con particolare focus sulle nuove tecnologie. Per l’esecuzione sono stati aiutati da componenti dell’azienda stessa, motivo per cui i nodelli erano facilmente riconducibili ad ogni brand. Un grande aiuto all’apprendimento, con una libertà creativa minore rispetto ad altri colleghi della sfilata, ma con un’esecuzione perfetta.

Anche la Filmar ha organizzato un concorso, occasione di collegamento scuola-industria, dando ai partecipanti l’opportunità di vedere i loro talenti applicati a progetti reali. Infatti è stato un successo di partecipazione.

Negli spazi fra gli stand è stata allestita anche una serie di messaggi ecosostenibili su teli di maglia, con l’indicazione della composizione. I messaggi erano legati alla lotta all’inquinamento, uno dei leitmotiv della fiera.

Piccola grande fiera, con un pubblico, da sempre, di veri professionisti e quest’anno, come già detto, potenziato con tanti studenti guidati qui dai loro insegnanti per vedere la grande ricerca e innovazione dei migliori produttori di filati del mondo e conoscere da vicino quelli che sono i principali strumenti di lavoro per chi vuole occuparsi di moda.