Non mi stanco di ripetere che il Cinema è un veicolo di messaggi fra i più potenti. Infatti non è il dialogo o il racconto di parole quello che “entra”, bensì il contenuto delle immagini. Stiamo parlando di film proiettati ai festival, beninteso-E quindi ci inducono pensieri che rispondono alle domande che gli eventi quotidiani ci pongono. Da qui l’importanza delle scelte che i comitati fanno fra i film loro inviati, scelta di quelli che vedremo nei giorni del festival.

Trieste Film Festival è composto, ogni anno, di varie sezioni. Una che si è svolta nei giorni di inizio si chiama Wild Roses. Alludendo alle immagini di rose del bellissimo catalogo, raccoglie le opere di giovani donne registe di una nazione. Quest’anno la scelta era caduta sull’Ucraina. Di enorme interesse seguire le proiezioni in questa sezione , per capire qualcosa del paese prima che la Russia lo invadesse, giustificando al mondo intero questa azione con la volontà di distruggerne i nazisti.

Gli argomenti trattati nei film che ho visto mandano messaggi sull’adolescenza, sull’ostacolo che la povertà crea allo sviluppo di un’abilità sportiva, sulla capacità di un bambino abbandonato di costruirsi un’identità; per finire un film che descrive il quotidiano di una coppia del Donbass con la donna in attesa, durante la guerra ivi svoltasi nel 2014.

Il primo film, Stop – Zemlja , di Kateryna Hornostaj UA, 2021, osserva da vicino con delicatezza pensieri ed azioni dell’introversa Maša, che si considera un’emarginata fino a che non inizia a uscire con Jana e Sjenia con cui condivide uno spirito anticonformista. Mentre tenta di superare un periodo complicato, Maša incontra l’amore e mette in discussione le proprie certezze. Presentato in anteprima alla Berlinale 2021, ha vinto l’Orso di cristallo come Miglior film della sezione “Generation 14plus”.

E’ intitolato Domasni Ihri(Home Games) di Alisa Kovalenko UA - F - PL, 2018, un piccolo capolavoro, ispirato a fatti realmente accaduti, e pertanto definito documentario, in cui seguiamo Alina, una giovane di 20 anni che vive a Kyïv in condizioni di povertà. Potrebbe avere un futuro nel calcio ma deve badare ai suoi fratelli più piccoli. Un ritratto di famiglie disagiate e di donne coraggiose. Il film è stato presentato in anteprima allo Sheffield Doc/Fest nel 2018.

Nazovni (Fuori) di Ol’ha Žurba UA - DK - NL, 2022, racconta di Roma, ragazzo di 13 anni senza fissa dimora abbandonato dalla famiglia e dallo Stato che nel 2014 diventa uno dei volti della rivoluzione ucraina, Anche Klondike di Maryna Er Horbač UA - TR, 2022, racconta il 2014. Premiato al Sundance Film Festival e alla Berlinale, è stato candidato agli Oscar per il Miglior film internazionale. Siamo nel luglio del 2014. Irka e Tolik vivono nella regione di Donec’k, sul confine russo dell’Ucraina orientale. Una terra dell’oro, come vuole suggerire il titolo. La descrizione di incursioni belliche inaspettate è la rievocazione del conflitto troppo trascurato. Il film ci dà una chiave di lettura della guerra attuale.La gravidanza della protagonista e l’incidente aereo del volo MH17 che si schianta vicino al loro villaggio, impediscono a ciascuno dei protagonisti civili di realizzare il suo piano. Con drammatiche conseguenze.

Argomenti che esaminano criticità sociali, scavano nella storia recente, con stili assolutamente altro dai filmati che venivano girati nel terzo reich per propaganda. Certamente i nazisti sono in crescita in ogni Nazione, Russia compresa, ma non hanno dimensioni allarmanti. Anche solo riflettendo su questi quattro film si può vedere che chi ha deciso l’invasione mente sui reali motivi dell’operazione speciale.