Firenze e la Moda, un binomio perfetto: la prima dispensa bellezza, stile, accostamenti di colori e fogge di abiti le più disparate, a saper guardare nelle opere d'Arte di cui è stracolma, e prima ancora, per la raccolta di abiti d'epoca al Museo del Costume. La seconda cerca fonti di ispirazione nuove, per rispondere alle richieste di un mercato sempre rigoglioso ma molto esigente. La bellezza tangibile che pervade la città contribuisce a creare un'accumulazione di esperienze culturali, base indispensabile della elaborazione creativa. Sarà per questo motivo che molte scuole di moda sono sorte a Firenze.

Accademia Italiana ha scelto come sede a Firenze il prestigioso palazzo ottocentesco Temple Leader di piazza Pitti. Ha contatti e scambio di studenti con designer del livello di Vivienne Westwood e le loro scuole. In coincidenza con la fine dei corsi di Firenze, il 20 aprile, si è svolta la consueta presentazione annuale, lunga un giorno, delle novità nel campo del Design e della Moda, scaturite dalla creatività degli allievi. Nell'occasione sono state comunicate due importanti notizie: la Scuola, di recente abilitata dal Miur (Ministero per l’Università e la Ricerca) al rilascio del titolo di 1° livello equipollente alla laurea italiana, per la parallela laurea internazionale è accreditata con la Nottingham Trent University .

A seguire è stato illustrato il Progetto AIFA, Accademia Italiana For Africa,che vede riuniti l'Architetto Giubba (AI), Sudhithan Chirathivat (la Rinascente Group), Franca Sozzani (Vogue e F4D), tre eccellenze consociate allo scopo di promuovere la creatività dei neo-stilisti e insieme il lavoro delle donne africane. Infatti i migliori laureati 2013 dell’Accademia Italiana Arte Moda Design – nelle due sedi di Firenze e Roma – saranno selezionati per disegnare e sviluppare delle micro collezioni donna per l’estate 2014; i pezzi più interessanti verranno prodotti nei laboratori artigianali femminili in Africa che fanno capo a F4D, importante organizzazione internazionale rappresentata da Franca Sozzani, direttrice di Vogue. Questi capi saranno venduti nei negozi La Rinascente di tutta Italia. Una grande opportunità per i fine corso dell’Accademia Italiana, per un'iniziativa di grande portata sociale ed economica. Perché alla Rinascente? Perché il magnate tailandese, che ha acquistato di recente il marchio italiano, è uno dei partners della Scuola. Si è detto, e il suo investimento lo dimostra, fiducioso nel futuro economico italiano. Interrogato sulla globalizzazione, l'ha definita come la capacità di attuare in ogni paese le migliori idee che si sviluppano nella gestione dei suoi negozi, posti da un capo all'altro del mondo. Alcune immagini della sfilata dei modelli conclusivi dell'anno 2013 ci danno una sintesi del lavoro di insegnamento nell'ambito dell'Accademia a Firenze.

E' assai difficile confrontare i processi formativi offerti dalle varie scuole fiorentine. E' comprensibile perché un mondo come quello della Moda, individualistico e complicato, ha l'ideazione come materia prima fondamentale. E pertanto le scuole su piazza non si confrontano, per preservare ciascuna il proprio impalpabile ingrediente. Arduo quindi il compito dell'informazione che voglia fornire, agli aspiranti stilisti, elementi che li aiutino a scegliere. Cerchiamo però di descrivere altri iter formativi offerti dalla città per chi voglia cimentarsi nei differenti campi della Moda.

Importante scuola cittadina, anch'essa frequentata da studenti di tutto il mondo, è Polimoda. Da sette anni in serrato dialogo con una scuola di moda giapponese. Dal 2010 occupa una nuova sede, Villa Favard, palazzo storico con grandi sale a specchi e stucchi dorati, completamente restaurato dall'Ente CR. E' attiva anche nell'organizzazione di mostre, presentazione di libri e progetti. Nelle stanze scintillanti avvengono le sfilate di fine corso, lunghe un giorno, dei più di cento studenti. Nel marzo di quest'anno questa scuola ha siglato una lettera di intenti per il progetto “Sino-EU Design Exchange Center”. Con l'accordo fra il Comune di Firenze, Polimoda e il Comune di Shangai, il Progetto si propone di creare a Villa Strozzi un business center per la collaborazione fra giovani imprese creative di Cina e d'Italia ed un Campus per corsi di formazione di fashion design e management, rivolto a giovani neolaureati di entrambi i Paesi. Uno studente che, per aver ricevuto un contributo, è passato da Polimoda ad Accademia Italiana dopo il primo anno di studio, ci ha fornito una sua personale sintesi del suo percorso:“L'atmosfera umana che si respira in Accademia Italiana è più calda e incoraggiante di quella del Polimoda, però ciò che sono riuscito a creare è stato possibile realizzarlo anche grazie a ciò che ho imparato il primo anno in Polimoda”. Parole che sembrano un invito a poter fare esperienza in entrambe le scuole.

Altre realtà di grande livello artigianale collaborano con le scuole pubbliche e private dove si dà una prima formazione di Moda. E' il caso di Pola Cecchi, della Maison Giulia Carla Cecchi, dal nome di sua madre, famosa per l'originalità e l'arditezza artigianale della sua produzione, e di cui Pola prosegue il lavoro. In onore della madre, ha donato alcuni abiti “storici” della Maison al Museo del Costume di Prato e apre con generosità alle scuole le porte del suo atelier per illustrare quegli abiti incredibilmente avanzati sul piano della lavorazione dei tessuti, oltre che dell'ideazione dei modelli. Inoltre offre talvolta l'opportunità a giovani ragazze della Scuola di Modelle di presentare le proprie Collezioni e a studenti del corso di Foto di Moda di cimentarsi durante le sfilate.

Grazie a Pitti Immagine Uomo (e Bimbo) due volte l'anno confluiscono a Firenze esponenti di spicco della moda mondiale. Il Concorso Who's on next, promosso da Vogue nell'ambito di Pitti Immagine, porta ogni anno alla ribalta stilisti nascenti, spesso formatisi proprio in una di queste eccellenti scuole. Uno degli ultimi vincitori dell'edizione 2011, Eric Bjerghesjo, era studente Polimoda. Oltre alla formazione, questa città offre quindi anche piattaforme di visibilità in vista di sbocchi professionali.

Facciamo un cenno pure a un nuovo Istituto Superiore, il cui nome, M.I.T.A. sta per Made in Italy Tuscan Academy. Il corso biennale fornisce un titolo di Tecnico superiore per lo sviluppo di prodotti di abbigliamento ed accessori, valido in tutti i paesi della Comunità Europea. L'offerta didattica è di tipo tecnico/scientifico ed è nel contempo mirata all'inserimento nel mondo del lavoro. Questi studi rappresentano una possibilità concreta di indirizzo per chi non possa sobbarcarsi oneri economici più gravosi. Rendono operativi in tempi brevi e, trasferendo tecnologie alle imprese del settore, promuovono e diffondono la cultura dell'innovazione.

Per tutti gli appassionati di moda, infine, Firenze si è arricchita, proprio nei giorni di Pitti Uomo 84, di un Dipartimento di Haute Couture Vintage, nell'ambito della casa d'aste Florence Number Nine, dove 9 è il civico di Viale del Poggio Imperiale in cui si trova. Splendidi abiti di alta sartoria artigianale di varie epoche che portano le firme di Valentino, Dior, Armani, Lancetti e dell'aristocratica fiorentina Lami sono stati inseriti negli ambienti della Casa da Maria Giovanna Caselli, appassionata scenografa. Viene mostrata così la capacità che questi abiti hanno di raccordarsi perfettamente ad arredamenti eterogenei fatti di pezzi unici, provenienti da epoche non sempre definite. Sono infatti abiti divenuti opere d'arte e per questo non più ascrivibili a un'epoca: una novità fiorentina destinata ad attirare in città sempre nuovo materiale storico nel settore dell'abbigliamento e degli accessori, arricchendo, per maestri e allievi, le opportunità di Cultura della Moda.