Non solo il progetto di Neri Torrigiani, ma anche la condizione ad esso imposta sul nascere dalla Principessa Corsini, e cioè che si ripetesse a cadenza annuale, sono stati rispettati nel tempo, ed eccoci alla 28ma edizione di Artigianato e Palazzo. I due organizzatori, Neri e Sabina Corsini, attuale presidente dell’Associazione Giardino Corsini, creata dalla madre che è venuta a mancare 2 anni fa, illustrano con entusiasmo il programma, chiamando di volta in volta a parlare alcuni dei sostenitori della manifestazione e i rappresentanti di varie organizzazioni che espongono, nella tre giorni di settembre, opere di un artigianato affermato e di un gruppo di giovani promesse.

In questo splendido giardino, illustrato giocosamente da Paolo Fiumi in una cartina allegata al programma, possiamo ammirare i lavori di più di 90 testimoni della più alta tradizione artigiana. Le attività più rappresentate sono Ceramica e Oreficeria, seguite da Vetro e Cristallo.

Per l’Oreficeria i più noti sono LAO, la scuola di Arti Orafe, grande sostenitrice di Artigianato e Palazzo, e la bottega Penko, che ricrea l’arte orafa rinascimentale con tecniche dell’antica tradizione fiorentina: preziosi trafori, accurate incisioni e cesellature.

Ci sono anche attività rappresentate da un unico artigiano, di grande valore, come i vasi e vassoi in pietra, Complementi d’Arredo realizzati da Alessandro Campesi e figlio; o le Scarpe su Misura di Bernardo Bespoke, unico rappresentante della categoria, che ha vinto il titolo di miglior artigiano dato dal pubblico. Il premio consiste in uno stand espositivo gratuito nel 2023.

In maggioranza gli artigiani presenti sono Italiani, ma non mancano gli stranieri. Blog&Crafts Europe è un Concorso, organizzato in collaborazione con il Word Crafts Council Europe, che porta a Firenze una selezione internazionale di under 35, stabilendo, negli incontri ad Artigianato e Palazzo, una continuità fra generazioni, assai auspicabile in questo settore della espressione umana. Sono stati selezionati per Blog&Crafts Europe,fra gli altri, un Irlandese che fa coltelli e una Giapponese che vive ed opera a Barcellona, facendo tessuti al telaio con carta filata a mano secondo l’antica tecnica SHIFU. Con essi confeziona borse a sacco di tre dimensioni.

E’ giovane pure il vincitore del premio Giorgiana Corsini per lo stand più bello. Si chiama Simone Falli, crea tessuti con fibre pregiate, senza plastica, è di Certaldo ed era già stato selezionato nel 2021 dall’iniziativa “Homo Faber” . Lavora con passione, ha grande cura per l’ambiente e per i dettagli delle sue creazioni, ed è un esempio molto positivo per i giovani, poiché non subisce le condizioni lavorative disumane che oggi la società tende ad offrire ai giovani.. L’Artigianato come lo vive e lo racconta Simone è un lavoro che dà soddisfazione per se stesso.

Intorno ad Artigianato e Palazzo ruotano tante altre iniziative

La proposta di Sostenibilità è stata fatta agli artigiani in questa sede già nel 2021, per mezzo di indicazioni sintetiche scritte in una guida dotata di glossario. La guida contiene idee su come trasformare, nel proprio laboratorio, gli arredi e le attrezzature, quali imballaggi preferire, quale distributore di energia scegliere, in vista del miglioramento della sostenibilità. Quest’anno sono state poste dieci domande per approfondire il grado di sostenibilità raggiunto, monitorare lo stato attuale dell’impegno di ciascuno e le necessità di approfondimento per raggiungere lo scopo in misura maggiore.

Fino dal 1914 la Mostra si è modificata per accrescere l’interesse delle nuove generazioni verso il settore dell’Artigianato, aprendo al Concorso Blog&Crafts Europe:i giovani artigiani e il web, che ha collegato la tradizione alla multimedialità. A sottolineare l’importanza del connubio fra tradizione e comunicazione digitale dell’alto artigianato artistico, anche la Fondazione Ferragamo collabora con Artigianato e Palazzo nel dar voce ai giovani che operano in questo settore.

Partendo dal vetro, cui l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dedicato il 2022 come Anno Internazionale, Il centro per l’Artigianato Artistico e tradizionale della Toscana Artex ha intitolato Trasparenze il progetto Galleria dell’Artigianato all’interno della Mostra. Qui si valorizzano il cristallo di Colle val d’Elsa, i vetri verdi di Montelupo ed Empoli, le vetrate artistiche. Ai vetri sono stati accostati oggetti ottenuti da materiali solidi con sofisticate lavorazioni in grado di renderli trasparenti.

La presentazione di libri è avvenuta in modo originale. Libri gialli analizzati per leggervi le ricette di investigatori ed assassini. Queste ricette sono poi realizzate dal vivo, in presenza del pubblico, invitato al dibattito. Risultato: un piacevole e originale incontro fra letteratura e gastronomia. Uno spiritoso modo di concludere questa iniziativa, intitolata Ricette di famiglia, è stata una riflessione sul digiuno, prendendo a spunto il libro di Enzo Fileno Carabba “Il digiunatore”. E’ dedicato a Giovanni Succi, leggendario virtuoso della privazione alimentare vissuto a fine ottocento.

Il giardino è trasformato, in questi tre giorni, in un piacevolissimo centro di ristoro multivariato. L’area più vasta è dedicata allo Street food. Davanti alla sala conferenze è montata una tenda in cui si può comprare vino bianco e panini al tartufo o a burro e acciughe, e sedersi nel prato antistante a gustare l’aperitivo. Non mancano i gelati, in una postazione vicina all’ingresso del Palazzo, in via Il Prato, che da quest’anno è stato aperto, oltre a quello consueto dal Giardino, in via della Scala.

Entrando nel Palazzo da via del Prato, si incontra l’Androne, con gli artigiani della Valle della Loira. Alain Pelletier produce illuminazione, che non sarebbe corretto chiamare lampade per l’originalità con cui crea i suoi impianti luminosi. Catherine Azoulai dice con fierezza di avere imparato in Italia il mestiere di ceramista. Tornata in Francia, ha sviluppato un suo stile, creando oggetti decorativi contemporanei, soprattutto animali. Due artigiani dei tanti che hanno portato dalla Francia anche gioielli, vetri e collezioni tessili.

Proseguendo troviamo la Sala da ballo, cui si accede dalla Loggia del Buontalenti. Nella Sala si tiene la “Mostra Principe” di questa edizione, dedicata al “Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale”. E’ possibile qui essere edotti sulle attività del Consorzio, improntate dal 1994 alla sostenibilità ambientale. I conciatori illustrano ai visitatori i segreti di una lavorazione antichissima che, ora come allora, utilizza solo estratti di legno - Castagno, Quebracho, Tara e Mimosa - per la lenta lavorazione della concia al vegetale che trasforma la pelle grezza in cuoio. Un processo prodigioso, un’alchimia di ingredienti affidata alle sapienti mani dei conciatori, che dosano le miscele di tannini naturali estratti dalle piante, l’acqua buona del territorio e lo scorrere del tempo, il loro più fedele alleato. Unici al mondo, I soci conciano la pelle senza prodotti chimici inquinanti. Le pelli conciate al vegetale sono spesso utilizzate dai più importanti brand del lusso internazionale. Il Consorzio ha lavorato per creare una cultura del prodotto declinata in eventi che hanno legato l’artigianato all’arte in ambientazioni suggestive come il Guggenheim Museum di New York o il Centre Pompidou di Parigi, contribuendo ad affermare il prestigio del Made in Tuscany. E hanno altresì donato a scuole di moda le loro pelli per far eseguire agli studenti modelli di scarpe nei Concorsi di fine anno. Alcuni dei modelli vincitori sono stati portati in mostra, e rivelano la creatività senza freni dei giovani studenti. Nella Loggia del Buontalenti si ammirano le installazioni del laboratorio di falegnameria della Comunità di San Patrignano nell’inedito allestimento curato da Cosimo Bonciani & Partners. E’ stato chiamato L’Abbraccio, a indicare il lavoro di oggi che ama il passato, la tradizione, pur discostandosene per materiali e colori usati. Ma è un abbraccio anche fra la Comunità e il mondo esterno.

La Bottega d’Arte Gypsea, in questa edizione, intende creare un archivio di mani, dai calchi in gesso che gli artigiani presenti ottengono se si prenotano allo stand. E’ una celebrazione sui generis del lavoro artigianale. Che è sì, manuale, ma anche ottenuto con paziente ricerca, studio dei materiali, esperienza e innovazione.

“La contemporaneità dell’artigiano non si giudica solo dall’innovazione tecnologica che porta con sé, ma anche e soprattutto per il suo essere un esempio di ‘scelta sostenibile’ – affermano Neri e Sabina- “perché di fronte ai cambiamenti economico-sociali, l’artigiano con il suo lavoro a basso impatto ambientale, rende chiaro ciò che possiamo riprendere a fare per rispettare la Terra e inquinare meno: salvaguardare la tradizione è oggi la nostra sfida verso un futuro migliore”.

Mostre, installazioni, laboratori, eventi organizzati da Artigianato e Palazzo per celebrare la bellezza, sono quindi anche un mezzo per far riflettere sul ruolo dell’artigiano nella società contemporanea.