Lorenzo Mei è nato nel 1971 e vive a Serravalle Pistoiese, in provincia di Pistoia. A scuola ha fatto il liceo scientifico, e all’università Scienze Politiche, senza che la scienza o la politica diventassero mai la sua professione.
Per vivere è socio di un’impresa commerciale e agente di commercio, quest’ultima attività testimoniata sul profilo Instagram Vidadi1commessoviaggiatore, nato nel 2023.
Insieme a quattro amici sparsi per la Toscana e l’Italia è uno degli autori della pagina satirica Capire Giannelli, che dal 2015 ogni giorno sui social (Facebook e Instagram) prova a interpretare, di solito in modo spericolato e in cerca di significati reconditi, le vignette di Emilio Giannelli sulla prima pagina del Corriere della Sera. La pagina è stata finalista ai Macchianera Awards e i suoi autori sono stati ospiti di vari festival come il Satyricom di Pescara, dedicato alla satira web, o il Festival Leggere e Scrivere di Vibo Valentia.
Lorenzo ha cominciato alla radio, giovanissimo, conducendo due spazi musicali alla radio alla fine degli anni Ottanta che ha chiamato Paint Box e Gulash e che andavano in onda su Radio Europa, radio privata nata all’inizio degli anni Ottanta che oggi non esiste più, come moltissime altre emettenti pionieristiche.
Ha lavorato in un’emittente televisiva locale, TVL Pistoia, come giornalista e telecronista di basket.
È stato anche radiocronista, sempre raccontando la pallacanestro e collaborando con Radio 24 – Il Sole 24 Ore, come corrispondente nella trasmissione “A tempo di sport”, all’epoca guidata da Marino Bartoletti.
Scrive sul giornale Il Tirreno di Livorno dal 1989, con articoli sullo sport, la cronaca locale, gli spettacoli e la musica. Ha cominciato a scrivere sul web, trovando ospitalità in varie pagine (Cani Bastardi) e webzine (Chometemporary) dal 2011. Ha recensito dischi e concerti in modo saltuario sul sito Rockol.
Ha partecipato come autore al volume firmato dal collettivo Cani Bastardi Franti - Perché era lì, antistoria di una band non classificata (Nautilus Autoproduzioni, 2015) singolare e frastagliato progetto dedicato a uno storico gruppo musicale torinese degli anni Ottanta che prendeva il nome dall’antieroe di De Amicis, e alla raccolta di racconti e testimonianze Nessun perduto amore, incentrato sulla figura di Ian Curtis e sui Joy Division curato da Roberto Molle.
Un suo pezzo su Bob Dylan è stato inserito nel secondo volume di Ambulance songs 2. Non dimenticare le canzoni che ti hanno salvato la vita, antologia curata da Luca Buonaguidi e Salvatore Setola e pubblicata da Arcana nel 2021, che metteva sulla pagina alcuni dei contributi usciti sul blog Ambulance songs.
Insieme ad alcuni amici partecipa come relatore a un calendario di incontri in un negozio di dischi di Lucca, lo Sky Stone and Songs, intitolato “Friday I’m in love” in cui si presentano protagonisti della storia del rock attraverso video, storie e aneddoti. Vari incontri della rassegna che ha curato sono stati replicati in altre sedi: biblioteche, circoli, piccoli teatri, sedi istituzionali.
Ha partecipato allo spettacolo Il fantasma dell’elettricità, scritto insieme a Carlo Puddu, a cui ha partecipato in pianta stabile anche il chitarrista Luca Giovacchini, che ha avuto varie repliche tra il 2023 e il 2025.
Il primo disco “vero” che ha comprato è stato The dark side of the moon dei Pink Floyd, quando aveva quattordici anni, l’ultimo lo ha preso probabilmente poche ore fa.
Ha visto Frank Zappa dal vivo nel 1988 a Firenze, e ha involontariamente rifiutato un invito a cena dei Jethro Tull.
Finanzia negozi di dischi da circa quarant’anni, sperando di tenerli in vita, e nonostante molte evidenze contrarie e la più volte annunciata fine del supporto fisico, non ha intenzione di smettere.
I suoi gusti spaziano dai Clash a Miles Davis, da Bob Dylan a Mozart.
L’apice della sua carriera di fan sono stati i concerti di Tom Waits e Leonard Cohen.
Ha visto Bob Dylan dal vivo sei volte e Glen Hansard quindici volte, per ora.