Chiara Parente
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Chiara Parente

Vivo a Castelnuovo Scrivia (Alessandria). Nelle mie vene scorre sangue lombardo da parte di madre e napoletano da parte di padre. Dal mix Nord e Sud Italia ho ereditato una costante curiosità per le contaminazioni: quelle tra culture e popoli differenti e quelle tra passato, presente e futuro.

Sin dall’Università alterno i miei interessi per il giornalismo e la scrittura alla didattica.

Sono laureata in Lettere moderne con un indirizzo storico medievistico e membro del Comitato tecnico-scientifico del Centro Studi Internazionale Matteo Bandello e la cultura rinascimentale.

A giugno 2025 in occasione del Gran Galà, tenutosi al teatro Toselli di Cuneo, ho ricevuto il Premio Internazionale alla Buona Volontà come scrittrice, artefice di progetti editoriali e giornalista dedita ad arte, cultura, viaggi e tradizioni enogastronomiche.

Dal 2001 ad oggi come giornalista freelance scrivo articoli dedicati a itinerari, mostre, restauri e recensioni di libri sul mensile culturale Medioevo. Un passato da riscoprire (De Agostini Periodici-MyWayMedia). Una sessantina di articoli sono pubblicati in MyWayMedia.

Per me la storia è esplorazione, ricerca, scoperta. Ritengo che conoscere e studiare il passato, possa aiutare a migliorare il presente per creare un futuro migliore.

Amo viaggiare, scoprire mete insolite e descriverle in articoli, guide turistiche, libri di tradizioni enogastronomiche e saggi critici.

Dal 2002 al 2004 ho curato tre rubriche mensili sulla rivista nazionale Terre del Vino. Viaggiare, bere, mangiare e vivere meglio. Il mio interesse per la storia dei cibi e delle tradizioni culinarie risale a quando, fresca di laurea, nel triennio 1997-2000 lavorai all’Istituto di Geografia Umana dell’Università Statale di Milano, come assegnista di ricerca CNR, e nel 2001-2002 alla Facoltà di Giurisprudenza - Storia del diritto italiano - dell’Università di Torino.

Non importa se la località, il museo, il monumento che visito per lavoro o per svago si trova a migliaia di chilometri di distanza o dietro l’angolo. Ogni territorio, ogni bene materiale o immateriale è custode di sue intrinseche peculiarità. Ricercarle per me è un gioioso e giocoso stimolo. Alla sola idea il mio animo si rasserena.

Di un posto cerco di rivelarne il genius loci. Come? Carpendone le suggestioni, respirandone l’aria, osservando ciò che mi circonda con occhi diversi: gli occhi del cuore. Spesso mi capita di soffermarmi sui nomi delle vie, di girovagare senza meta tra stradicciole secondarie per scovare particolari inediti, di perdere la concezione del tempo per osservare da vicino uno scorcio paesaggistico, che in lontananza aveva destato la mia attenzione. Mi concedo un poco di tempo per “bighellonare”. Lo considero un piccolo grande regalo che faccio a me stessa.

Alcuni dei libri, che ho pubblicato, s’intitolano:

  • A tavola con le nonne. Suggestioni, vini e sapori, Edizioni Oltrepò, 2006;
  • Il cuoco dei sensi. Alchimie enogastronomiche tra il Po e l’Appennino tortonese, Comune di Castelnuovo Scrivia, 2010;
  • Come un volo di farfalla. Itinerari turistici a due passi da casa, Fadia, 2011;
  • La patata racconta, Edizioni Epoké, 2018;
  • Tortona e le sue valli, Edizioni Epoké, 2022;
  • I corzetti. Storie di donne, cibi e territori, Edizioni Epoké, 2024, classificatosi secondo al Premio Italia Medioevale.

Dopo varie esperienze professionali di ricerca scientifica con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, la Regione Piemonte, la Regione Lombardia, la Provincia di Alessandria, la Provincia e l’Università di Pavia, mi sono dedicata all’insegnamento di discipline umanistiche.

Nel 2016, insieme ai miei alunni, ho partecipato al Concorso Art. 9 della Costituzione “Cittadini attivi per il paesaggio e l’ambiente” presentando il video: La fragola profumata di Tortona, una ricchezza del nostro territorio, che ha ricevuto a Roma, dal Presidente del Senato Grasso, il Primo Premio Menzione Speciale.

Da docente cerco di capire come riuscire a catturare l’attenzione degli studenti, spiegando un autore, un periodo storico, un manufatto. Per me insegnare, scrivere e fare ricerca significa soprattutto arricchire il proprio bagaglio culturale: per se stessi, per gli studenti e con gli studenti.

Articoli di Chiara Parente

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