“E io pago”, “Ma mi faccia il piacere!”, “Signori si nasce ed io, modestamente, lo nacqui” sono tra le frasi più famose pronunciate dal grande Totò in alcune scene cult del Cinema Italiano. C’è anche chi ha avuto la lungimirante idea, o meglio ancora la brillante capacità, di trasformare l’iconica espressione del grande comico: “Sono un uomo di mondo, ho fatto tre anni di militare a Cuneo” in una vera e propria associazione. Ascoltiamone la storia. Cuneo, settembre 1998. Un manipolo di amici, buontemponi ed estimatori del celebre re della risata, ride e scherza ripensando allo sketch che, tratto dal film “Totò a colori”, ha come protagonisti Totò e l’onorevole Trombetta. Tra una battuta scherzosa e l’altra nasce la goliardica idea: creare l’associazione “Uomini di Mondo”. La tessera numero uno del sodalizio è consegnata a Liliana de Curtis, figlia dell’indimenticabile attore.

Non si sa con precisione come sia nata la battuta, perché Totò non fece il militare a Cuneo. Molto probabilmente la località del Basso Piemonte, al confine con la Francia, in passato era poco nota, motivo per cui una lunga leva in questa terra di frontiera, ricca di caserme, veniva considerata un’esperienza di vita importante, capace di trasformare un giovane in un “uomo di mondo.” Certo è che l’intraprendenza dei cuneesi ha contribuito a far conoscere Cuneo in tutta Italia e pure all’estero. Gli iscritti e i simpatizzanti che ogni anno la terza domenica di ottobre si radunano nel capoluogo piemontese per festeggiare insieme gli “Uomini di Mondo” si contano a centinaia.

Danilo Paparelli, noto vignettista e Presidente dell’Associazione “Uomini di Mondo” racconta che a distanza di quasi venticinque anni da quel lontano 1998 gli iscritti superano i quindicimila. Accanto a persone comuni, che ricordano con affetto il periodo della “naja”, troviamo personaggi conosciuti provenienti da tutta Italia e non solo, come Carlo De Benedetti (che ha fatto il militare a Bra), Enrico Mentana (il Car a Fossano), Marco Pannella, Lapo Elkann e personaggi che hanno fatto la Grande Storia come il condottiero cartaginese Amilcare Barca che attraversò le Alpi del Cuneese in groppa all’elefante Surus, Napoleone Bonaparte che firmò l’armistizio a Cherasco e Giuseppe Garibaldi che a Cuneo fondò la brigata dei “Cacciatori delle Alpi”.

Nell’Albo d’onore degli “Uomini di Mondo” c’è anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, in quanto capo delle Forze Armate, ricevette la tessera degli “Uomini di mondo” nel 2022 in occasione di una sua visita a Dogliani.
Come ci si può iscrivere all’associazione? Secondo lo Statuto occorre possedere un requisito fondamentale: aver svolto a Cuneo o nella provincia cuneese anche un solo giorno di servizio militare o civile. Sono inclusi i Vigili del fuoco, la Polizia, i Vigili urbani e le Crocerossine. Sì, perché fanno parte del sodalizio anche le donne che, per evitare fraintendimenti, sono denominate “Uome di mondo”.

Negli anni, accanto all’associazione degli “Uomini di mondo”, è stata istituita anche un’altra categoria parallela, quella dei “Preti di Mondo”. In due sue pellicole Totò dice di aver fatto il seminario a Cuneo e a Mondovì. La tessera “Preti di Mondo” è quindi consegnata ai seminaristi, ai preti e ai parroci di tutto il territorio cuneese, i quali appaiono divertiti dall’originale riconoscimento.
Un prete di Mondo è anche Padre Federico Lombardi, nato a Saluzzo e portavoce di tre papi: Wojtyla, Ratzinger e Bergoglio.

Quest’anno l’adunata nazionale di ottobre sarà dedicata allo scrittore americano Ernest Hemingway, vincitore del Premio Pulitzer nel 1953 con il romanzo “Il vecchio e il mare” e del Nobel per la letteratura nel 1954.
Proprio nel 1954 Hemingway dovette andare a Nizza e, su consiglio dell’amico editore Arnoldo Mondadori, fece una sosta a Cuneo per concedersi una pausa gourmet da “Arione”. Nella storica pasticceria, affacciata su Piazza Galimberti, il salotto cittadino, bevve un bicchiere di whisky e acquistò una confezione da un chilo di Cuneesi. Gli squisiti cioccolatini che, confezionati nel 1923 dall’estro creativo del maestro pasticcere Andrea Arione, sono formati da una doppia meringa unita da una crema di cioccolato al rhum e ricoperta da cioccolato fondente.