Difficilmente riusciamo ad immaginare solenni processioni religiose prive dell’accompagnamento musicale della banda e sfilate dedicate al Carnevale o al santo Patrono oppure parate militari di rilievo senza un corteo di musici e majorettes. Quella suonata dalle bande è musica di aggregazione, di partecipazione corale. Ce lo spiega il Cav. Ezio Audano, Presidente Regionale e Vicepresidente Nazionale di Anbima, acronimo di Associazione Nazionale delle Bande Italiane Musicali Autonome, e membro del Consiglio Direttivo del Forum Nazionale per l’Educazione Musicale.

Come presenta Anbima?

Anbima APS (Associazione di Promozione Sociale) è un’associazione nazionale, formata da bande musicali, gruppi di majorettes e associazioni di musica popolare. Costituita nel 1955 e inclusa nel Terzo Settore, aggrega enti privati che, senza scopo di lucro, hanno finalità civiche e sociali. Presente da 70 anni sul territorio nazionale, conta oltre 1500 gruppi associati, più di 70.000 soci e 3.000 maestri. L’obiettivo di questa rete associativa consiste nello sviluppo, nella crescita e nella promozione della cultura bandistica e della musica popolare, intesa come disciplina capace di comunicare al contempo alla mente e al cuore. Vi aderiscono per la maggior parte bande musicali, ma anche gruppi folcloristici e gruppi di majorettes. Negli ultimi anni Anbima ha svolto un grande lavoro di educazione e ricerca nell’ambito della didattica musicale e della gestione associativa, anche con l’obiettivo di supportare i nuovi soci nel raggiungere i requisiti richiesti per il riconoscimento al registro unico del Terzo Settore.

Di cosa si occupa Anbima?

Durante l’anno sociale Anbima organizza svariate attività culturali per la crescita degli associati e formula proposte di legge e appelli istituzionali, finalizzati a rafforzare il ruolo centrale della musica nella società. Dal punto di vista artistico propone corsi musicali, lezioni di sviluppo delle competenze per migliorare la preparazione artistica dei musicisti, seminari di perfezionamento e aggiornamento rivolti ai maestri e ai direttori delle bande. Dal punto di vista gestionale supporta i singoli dirigenti e li aggiorna costantemente sulla normativa giuridica e fiscale. Particolare riguardo è rivolto ai giovani. Per i ragazzi delle nostre bande organizza svariati laboratori musicali. I corsi contribuiscono ad aggiungere valore alle formazioni di appartenenza e costituiscono anche una sorta di incentivo, di opportunità di crescita non solo artistica, ma anche educativa.

Qual è la composizione delle formazioni musicali?

Le tipologie sono varie, solitamente dipendono dal contesto storico-sociale e dai luoghi in cui i componenti si ritrovano. In genere le formazioni musicali sono composte da un numero di elementi che varia da 25 a 50-60 musicisti. Gli strumenti suonati sono a fiato e a percussione, per consentire loro una migliore mobilità mentre sfilano lungo le vie e si muovono tra la gente.

Le bande musicali possono essere considerate uno strumento di inclusione?

Certamente sì. Chi ama la musica, chi desidera suonare uno strumento musicale, anche solo a livello amatoriale, può entrare a far parte di una banda. Non ci sono limiti d’età, di contesti sociali ed economici. È quanto di più bello e appagante ci possa essere per chi nutre questo tipo di interesse. L’espressione che il ministro dell’istruzione Prof. Patrizio Bianchi (febbraio 2021 - ottobre 2022) ha rivolto a tutti i bambini e le bambine del nostro Paese –“ad ogni e neanche uno di meno”- riassume in poche parole la possibilità di chiunque di poter suonare uno strumento insieme, ribadendo l’importanza di costruire comunità solidali e inclusive.

Queste formazioni musicali, capaci di creare e realizzare inclusione, permettono a tutti di avere il proprio spazio, anche a chi non avrebbe accesso al mondo della musica in altro modo. Inoltre, ogni banda musicale offre ai suoi componenti ampie e diversificate occasioni di incontro sia sul piano aggregativo che sociale. Ciò si rivela un valore aggiunto nelle piccole realtà di provincia e nei paesi di montagna, aumentando il ruolo di aggregazione sociale e comunitario.

Accade così che sovente ci troviamo di fronte a un’intera comunità, che condivide analoghi obiettivi, collegati con la buona riuscita di questa o di quella esibizione musicale. Di conseguenza in un piccolo agglomerato rurale la presenza della banda, per la capacità di espressione della musica in modo popolare e la partecipazione di tutti, assume un ruolo pubblico, divenendo l’elemento di rappresentanza e il biglietto da visita delle singole comunità civiche dentro e fuori il proprio territorio.

Possiamo far riferimento a valori pedagogici?

Senza dubbio per i membri di una banda musicale gli aspetti di ordine pedagogico occupano un posto di rilievo. Essere un componente della banda musicale della propria comunità promuove buone pratiche, sviluppa la crescita personale e l’autostima. Suonare insieme ad altri aiuta a rafforzare il senso di appartenenza, la disciplina, l’impegno; tutti elementi che creano un aumento nella fiducia in sé stessi e nelle altre persone.

Talvolta può capitare che facciano parte della banda tre generazioni di familiari, con un’età che spazia dai giovanissimi di otto anni ai diversamente giovani di ottantotto. Ci troviamo così di fronte il nonno, il papà e il nipote nella piena logica di integrazione intergenerazionale.

Non solo. Suonare in una banda significa anche imparare ad accettare le diversità e convivere con le differenze. Dal momento che tutti possono far parte di una banda, nessuno escluso, emergono due aspetti differenti. Il primo è l’accettazione delle diversità, che comporta l’inclusione di persone con disabilità fisiche, psichiche e cognitive; il secondo è la creazione di opportunità per categorie svantaggiate. Giovani a rischio di esclusione sociale e di devianza giovanile hanno un’occasione di aggregazione mediante la musica d’assieme.

Le bande musicali: un incontro tra culture?

La musica è una disciplina dal linguaggio universale, che permette di creare un dialogo interculturale. Fare musica insieme facilita l’incontro tra culture e consente di mescolare tradizioni e stili diversi. Nostro dovere è dare visibilità a questo grande patrimonio culturale nazionale, un bene immateriale da valorizzare e salvaguardare per le generazioni future. Alcuni ritengono che la musica bandistica sia di basso lignaggio, che sia musica scadente. Non è assolutamente così. Ci sono formazioni musicali mediocri, ma pure formazioni musicali d’eccellenza. Quello che possono fare le bande è un lavoro di crescita e di eccellenza.

Un esempio di eccellenza?

La banda giovanile del Piemonte, costituita dall’unione di sei formazioni giovanili provinciali. Il 2 giugno 2023 la banda musicale giovanile del Piemonte è stata la prima banda civile a tenere un concerto nei giardini del Quirinale, in occasione della Festa Repubblica, alla presenza del Presidente della Repubblica.

Quest’anno ricorre il 70° anniversario di fondazione di Anbima. Come lo festeggerete?

Abbiamo deciso di organizzare un grande evento, una Festa della Musica, a Cuneo il 21 giugno. Parteciperanno musicisti provenienti dalle bande musicali di tutto il Piemonte. La stessa Cuneo possiede una pregevole banda musicale, intitolata a Duccio Galimberti (Cuneo 1906-Centallo 1944), avvocato, intellettuale, antinazista ed eroe della Resistenza. Sarà una giornata di festa che ci permetterà di condividere con altri la passione per la musica.

La scelta del 21 giugno, giorno del solstizio d’estate, è motivata dal fatto che tale data è tradizionalmente vocata alla musica e la scelta della città di Cuneo è dovuta all’apertura sociale e solidale che questo capoluogo di provincia dimostra da anni nei confronti di tale tipologia di iniziative. Inoltre a Torino, capoluogo regionale, avevamo già organizzato un simile raduno in occasione delle Celebrazioni Nazionali della Festa di Santa Cecilia, patrona della musica, il 25 novembre 2023, quindi era giusto cambiare sede.

A Cuneo la manifestazione, organizzata in collaborazione con l’associazione “Uomini di Mondo”, ha ottenuto il patrocinio e il supporto del Comune, della Provincia e del Consiglio Regionale del Piemonte. Al mattino nel centro storico si esibiranno alcuni cori con intermezzi musicali, al pomeriggio dalle ore 15 in poi si terrà la sfilata delle bande musicali, che da Piazza della Costituzione, percorrendo Corso Nizza, giungeranno a Piazza Galimberti e, dopo il saluto delle autorità e l’esibizione di alcuni gruppi musicali, si dirigerà a Piazza Virginio, dove alle 18.30 si terrà il concerto della banda musicale giovanile del Piemonte.

Quale futuro immagina per le bande musicali?

Ritengo che il futuro delle nostre bande musicali non possa che confermare la tradizione costitutiva delle nostre formazioni. Abbiamo detto che le bande musicali sono occasione di formazione, aggregazione, inclusione, condivisione, confronto e crescita, temi di cui ogni giorno la nostra società reclama il bisogno. E allora perché scervellarsi per inventare l’acqua calda quando la soluzione l’abbiamo già in casa, tra l’altro sostenuta e promossa dall’azione volontaria di cittadini di tutte le età? Servirebbe solo che gli Amministratori Pubblici prendessero consapevolezza dell’esistenza di questo grande patrimonio storico, culturale e sociale e investissero con maggior convinzione, valorizzandone l’opera quotidiana svolta dalle diverse realtà associative diffuse su tutto il territorio Nazionale.