Danilo D'Angelo
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Danilo D'Angelo

Mi chiamo Danilo D'Angelo, sono nato a Vigevano nel 1960. Mi sono laureato in architettura al Politecnico di Milano con 100/100: Ho insegnato in diversi ambiti, come “Teoria e solfeggio” e chitarra classica in un istituto musicale e, per alcuni anni, ho affiancato l'attività professionale all'insegnamento nelle scuole medie inferiori nella materia di “Educazione Tecnica”. Durante il periodo della pandemia ho insegnato “Storia dell’Arte” in una scuola residenziale. La mia passione per l'informazione e l'educazione è la conseguenza naturale del provenire da una famiglia di insegnanti, presidi e giornalisti.

Sono sempre stato attratto dal mondo in cui viviamo e, già all’età di quattordici anni, ho intrapreso il mio primo viaggio tra Francia e Spagna. Da allora non mi sono ancora fermato, trovando in mia moglie una compagna di viaggio e di vita ideale.

Nel 1994 io e mia moglie, stanchi di sentirci “disadattati” a questo tipo di società, abbiamo lasciato i nostri rispettivi lavori e le città, e abbiamo creato la “nostra società”, vivendo in un bosco, senza televisione, coltivando i prodotti della terra e scaldandoci con la legna da noi raccolta.

Questo distacco ci ha permesso di vedere la realtà con occhi diversi, vorrei dire più imparziali, meno coinvolti. Ho realizzato che l’esserci salvati dal delirio imperante in Occidente non mi faceva vivere serenamente, ma anzi mi spronava a fare qualcosa di concreto per chi era ancora invischiato nella ragnatela dell’avere. Allo stesso tempo ero perfettamente consapevole che un cambiamento nella società sarebbe obbligatoriamente dovuto passare dalla scuola. Ho, quindi, fondato l’associazione no profit "Progetto Utopia" che si occupava di educazione, e ho fatto parte, per una decina d’anni, del Consiglio d'Amministrazione della ONG tedesca "Wider Vision Foundation", che gestisce la Naveen Nursery and Primary School di Varanasi (India), asilo e scuola elementare frequentati da bambini provenienti da famiglie fortemente disagiate.

Ho anche collaborato con la ONG Indiana “Kautilya society” con la quale ho partecipato alla realizzazione del documentario “UN Millennium Development Goals” girato in tutto il mondo, un progetto della Comunità Europea che faceva il punto sullo stato degli aiuti che le Nazioni Unite avevano distribuito in tutto il mondo con lo scopo di raggiungere gli obiettivi di:

  1. sradicare la povertà estrema e la fame nel mondo
  2. rendere universale l'istruzione primaria
  3. promuovere la parità dei sessi e l'autonomia delle donne
  4. ridurre la mortalità infantile
  5. migliorare la salute materna
  6. combattere l'HIV/AIDS, la malaria e altre malattie
  7. garantire la sostenibilità ambientale
  8. sviluppare un partenariato mondiale per lo sviluppo

Ho realizzato diverse interviste in ambito scolastico per una televisione privata, tra cui al Professor Benedetto Vertecchi, al Professor Umberto Galimberti e a molti altri. Per Davvero TV ho ideato e condotto anche una serie di trasmissioni, andate in onda nei mesi di novembre e dicembre 2020, dal titolo “Fatti non foste…”, realizzate con la collaborazione di Enzo Pennetta e Elisabetta Frezza, che aveva per tema la situazione in cui versa la scuola italiana.

Scrivo articoli per la rivista on line “Meer” e per i blog “Libero pensare” e “Sovranità popolare”. Quest’ultimo stampa anche un periodico cartaceo che si riceve per abbonamento. Nel 2019 ho pubblicato il saggio “Un libro di scuola” per Bibliotheka Edizioni e nel 2023 è uscito “Scuola nuova vita nuova” per la Casa Editrice Dissensi, nel quale descrivo diversi metodi didattici che vengono applicati in varie parti del mondo. Attualmente faccio parte del gruppo di studio Centro di Gravità, fondato da Giulietto Chiesa, nel quale rivesto il ruolo di coordinatore del Gruppo Scuola-Antropologia. Sono stato azionista della Cooperativa Generazioni Future (ex Comitato Rodotà) e membro fondatore della Fondazione Barterfly.

Attualmente sono impegnato in un progetto che si pone l’obiettivo di raccogliere in una rete sia docenti che vogliono ampliare il loro campo di conoscenza in ambito didattico, quanto i soggetti educativi esistenti che si pongono come alternativa alla scuola pubblica italiana, scuole parentali, residenziali, scuole non statali, ecc.). Il senso è quello di connettere le realtà già presenti sul territorio unendole sotto un “ombrello di consulenza” amministrativa e didattica, formando gli insegnanti in un percorso in divenire, dando, così, alle famiglie italiane la possibilità di poter scegliere liberamente il tipo di educazione che vogliono dare ai propri figli.

Sono convinto che oltre una pluralità d’informazione, per la crescita e lo sviluppo di un essere umano cosciente e responsabile, sia assolutamente necessaria soprattutto un’educazione plurale e in continua evoluzione.

Articoli di Danilo D'Angelo

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