Corrado Alvaro, saggista nella memoria è un volume documentato e romanzato, dedicato alla figura dello scrittore calabrese.

Nell’opera, l’autrice Laura Curtale (già nota al pubblico per i suoi precedenti studi dedicati a Gabriele d’Annunzio) presenta documenti autografi, non noti, che ripercorrono la vita dell’uomo e del letterato.

Sul filo della memoria, Curtale ci guida – anche attraverso la nostra intervista – nei meandri della tradizione calabrese, traendo ricordi dal paese natio dello scrittore, San Luca di Calabria, e dal paese che lo accolse in vita e dove ora riposa, Vallerano.

L’intento è quello di riportare alla luce un personaggio fondamentale della letteratura italiana, non solo rivedendone l’intera biografia, ma rivolgendosi anche a quei lettori che approcciano i suoi scritti per la prima volta e che si trovano al cospetto di una poderosa bibliografia.

Un’epopea storica che si intreccia con la vita dell’autrice e restituisce un ritratto autentico, in cui le sorprese si rivelano, pagina dopo pagina.

Parto col chiederti com’è nata l’idea di occuparti di Corrado Alvaro? So che è stata una stesura travagliata…

L'idea di scrivere un'opera su Corrado Alvaro nasce poco più che adolescente perché ho sempre sentito parlare nella mia famiglia di questo grandissimo autore e perché mio zio Vincenzo Curtale ha sposato la nipote di Corrado Alvaro, la figlia di Laura, la sorella più piccola di Corrado a cui lui era molto unito. Mio padre quando era sottufficiale di Marina abitò per un certo periodo di tempo a Roma nella casa di via Borgognona vicino alla casa di Corrado Alvaro. Mio zio Vincenzo con mio padre andavano a trovare lo Scrittore che, non avendo la patente di giuda, ogni tanto veniva accompagnato da mio papà. Mio padre mi ricordava di questi loro incontri meravigliosi, un giorno lo accompagnò proprio dai signori Bellonci quando venne nominato per la vincita del prestigioso Premio Strega.

La tua è una biografia romanzata e storicamente documentata. Quali sono le sfide più ardue del narrare una vita?

Sono state molte le sfide per scrivere questo libro, delle sfide che mi hanno dato filo da torcere, soprattutto per la parte storica e il rapporto pessimo con il fascismo e con Benito Mussolini ch’egli aveva.

Narrare e ricercare la verità in una vita da raccontare è l’impresa più ardua, cioè il mantenere l’onestà intellettuale.

So che la scelta di occuparti di Alvaro non è stata casuale. Ci racconti il fil rouge che vi lega?

Ho iniziato a scrivere di lui tanti anni fa, sapevo appunto che l'opera non poteva concludersi e che c'era una parte importante da ricercare che fortunatamente ho trovato. Sono lettere e documenti legati alla brutale censura della Polizia Segreta di Benito Mussolini. L’ho scritto, stracciato e riscritto molte volte, non avevo pace, non ero soddisfatta, mancava l’anima nel libro, questo uno scrittore lo percepisce. In questo libro vi è un documento che ancora non si era trovato, è stata una sorpresa! L’inedito lo troverete, se leggerete il libro.

Corrado Alvaro ha una immensa personalità artistica non solo come romanziere di successo giornalista, saggista, traduttore, ma anche drammaturgo, sceneggiatore, ricordiamo Riso amaro.

È un personaggio importante nel panorama culturale italiano, purtroppo forse non capito, non compreso appieno. Copiosa è la sua produzione artistica, è moderno, è uno scrittore mitteleuropeo, ha viaggiato in gran parte dell’Europa, in Russia, Germania, Turchia, Francia, come inviato speciale di importanti testate.

Scrivere di Corrado Alvaro è stata una scelta legata al sentimento, cioè il ricordo di mio padre e della mia famiglia, della Calabria, di Roma, ma soprattutto mi ha condotto a lui l'amore per il suo modo di scrivere, per questa penna d'oro così fluida, moderna; i suoi saggi sono modernissimi, attuale è in lui anche la figura della donna, l’indagine verso la società, l’etica.

Ho iniziato a leggerlo da adolescente, mi sono innamorata del suo modo di scrivere così portentoso. Ha alimentato in me l’amore per la Letteratura e soprattutto è cresciuta in me l'idea di occuparmi di letteratura, in fondo sono una saggista grazie a lui; è per me una fonte di ispirazione, è un Maestro.

Nel tuo volume ne hai analizzato, giocoforza, l’intera bibliografia. C’è un’opera di Alvaro, in particolare, che sentiresti di consigliare al lettore, da accompagnare alla lettura?

Le opere che consiglierei di Corrado Alvaro al lettore sono i suoi Diari, pagine bellissime e testamento spirituale del Nostro. Consiglierei soprattutto la parte saggistica, il romanzo Gente in Aspromonte, come drammaturgo consiglierei Il caffè dei naviganti e La lunga notte di Medea dove in maniera originale trasforma il mito di Medea in una donna attuale, che con violenza estrema reagisce al razzismo.

Posso chiederti a quali progetti futuri stai lavorando?

Vorrei approfondire la figura di un letterato e politico italiano e inizierò nuove ricerche. Per il momento, tuttavia, approfondisco la figura di Corrado Alvaro.