A sud ovest di Berlino, in direzione di Potsdam, nella prestigiosa ed esclusiva zona dei due laghi Wannsee, si erge, tra le altre, una splendida villa: la villa Marlier. La zona era tanto trend per cui che molti capi nazisti cercarono di stabilirvisi, spesso espropriando i proprietari di religione ebraica.

La Villa Marlier, è un luogo di grande rilevanza storica. Questo edificio, dall’apparenza elegante e signorile, è tristemente noto per aver ospitato la famigerata Conferenza di Wannsee il 20 gennaio 1942, un evento chiave nella pianificazione della Soluzione Finale da parte del regime nazista.

La villa fu costruita nel 1914-1915 per l'industriale Ernst Marlier, da cui prende il nome. L’edificio, in stile neobarocco, situata in Avenue Am Grossen Wannsee 56-58, riflette il gusto dell’epoca per le residenze di lusso immerse nella natura. Dopo aver cambiato di proprietà più volte, nel 1940 la villa fu acquistata dalle SS e destinata a funzioni amministrative.

Nel 1921, l'industriale Friedrich Minoux, le cui idee erano affini a quelle del partito nazista, acquistò la casa, ma a seguito di difficoltà legali (con dei complici, aveva frodato la società del gas di Essen), fu costretto a venderla nel 1940, poco prima di essere incarcerato. L'acquirente fu la Nordhav-Stiftung, una fondazione delle SS creata da Reinhard Heydrich per la costruzione e la gestione di centri di villeggiatura SD (Sicherheitsdienst, il servizio di sicurezza delle SS).

In realtà la fondazione serviva piuttosto ad acquisire beni immobili a beneficio di Heydrich e quest'ultimo tentò di fare di villa Marlier la sua residenza privata. L’edificio divenne però una sorta di foresteria per le SS di passaggio a Berlino.

Per capire chi fosse questo squallido personaggio va rammentato che sulla scia delle truppe combattenti dell’esercito tedesco, gli Einsatzgruppen formati da Reinhard Heydrich procedettero al massacro sistematico di ebrei, comunisti e membri dell'intellighenzia, del clero e dell'aristocrazia. Come affermò Heydrich, in risposta alle proteste di alcuni generali della Wehrmacht, "Siamo felici di proteggere la gente comune, ma gli aristocratici, i curati e gli ebrei devono essere eliminati".

Il 20 gennaio 1942, la Villa Marlier divenne il teatro di una delle riunioni più sinistre della storia. Quindici alti ufficiali del regime nazista, guidati da Reinhard Heydrich, si riunirono per discutere e coordinare l’attuazione dello sterminio sistematico della popolazione ebraica d’Europa. Quell’incontro, passato alla storia come la Conferenza di Wannsee, segnò un punto di svolta nell’Olocausto, formalizzando il genocidio attraverso un’organizzazione burocratica e logistica.

Questo incontro segreto, organizzato dal Reichssicherheitshauptamt (RSHA), l'Ufficio principale per la sicurezza del Reich, sancì ufficialmente la pianificazione sistematica dello sterminio degli ebrei europei, noto come la "Soluzione Finale della questione ebraica".

Alla conferenza parteciparono quindici alti funzionari del governo nazista e delle SS, tra cui Adolf Eichmann, responsabile della logistica dello sterminio. Il loro obiettivo era quello di coordinare l'attuazione pratica dello sterminio ebraico, assicurandosi la collaborazione delle istituzioni tedesche.

Durante la conferenza, Heydrich illustrò le direttive già approvate da Hitler e Himmler, delineando i dettagli della deportazione e dell’eliminazione di milioni di ebrei nei campi di sterminio, come Auschwitz, Treblinka e Sobibor. Eichmann, che in seguito venne catturato e processato a Gerusalemme nel 1961, svolse un ruolo cruciale nell’organizzazione logistica delle deportazioni.

Uno degli aspetti più scioccanti della Conferenza di Wannsee fu il tono burocratico e amministrativo con cui venne discussa la morte di milioni di persone. I partecipanti non si soffermarono su questioni morali, ma si concentrarono sull’efficienza delle operazioni di sterminio.

Dopo la conferenza, la "Soluzione Finale" entrò nella fase esecutiva su vasta scala. Le deportazioni degli ebrei dai ghetti dell'Europa orientale verso i campi di sterminio aumentarono esponenzialmente portando alla morte di circa 6 milioni di ebrei. Altri 5 milioni di persone - Rom, antifascisti, comunisti, slavi e omosessuali - furono assassinati nei lager.

image host In una lettera del 26 febbraio 1942 a Martin Luther, Reinhard Heydrich dà seguito alla Conferenza di Wannsee chiedendo a Luther assistenza amministrativa per l'attuazione della “Endlösung der Judenfrage” (Soluzione Finale della Questione Ebraica).

Nel gennaio 1942, la Germania nazista si trovava ancora in una fase di espansione militare, nonostante l'inizio delle difficoltà sul fronte orientale contro l'Unione Sovietica. Il regime nazista, guidato da Adolf Hitler e i suoi più stretti collaboratori, aveva già adottato misure di discriminazione e persecuzione contro la popolazione ebraica. Tuttavia, con l’inasprimento del conflitto e l’impossibilità di attuare soluzioni di emigrazione forzata, i vertici nazisti decisero di adottare un piano di sterminio di massa.

La Conferenza di Wannsee rappresenta un punto cruciale nella storia dell’Olocausto. Dimostra come la macchina dello sterminio nazista fosse il risultato non solo dell'ideologia, ma anche di un'organizzazione meticolosa e burocratica.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la villa passò attraverso diverse destinazioni d’uso, inclusa quella di scuola e istituzione educativa. Solo nel 1992, in occasione del 50° anniversario della Conferenza di Wannsee, l’edificio fu trasformato in un memoriale e centro di documentazione. Oggi, la Villa Marlier ospita una mostra permanente che illustra la tragica storia dell’Olocausto e il ruolo della conferenza nella sua attuazione.