Leggere Giovanni Arpino oggi significa riscoprire uno scrittore che ha saputo raccontare l'Italia del dopoguerra con uno stile unico, capace di mescolare elementi pregnanti di realismo e di sogno disincantato. Arpino era un maestro della lingua italiana, con una prosa ricca e vivace, capace di creare atmosfere suggestive e personaggi indimenticabili. La sua scrittura è stata un vero e proprio piacere per i sensi, esperienza immersiva che è riuscita a catturare il lettore in ogni pagina. Nato a Pola, che nel 1927 faceva parte del territorio italiano, aveva genitori piemontesi. Dopo essersi trasferito a Bra, arrivò a Torino dove visse tutta la sua vita.
Arpino era un abile narratore, capace di intrecciare trame avvincenti e di proporre personaggi complessi. Le sue storie sono spesso ambientate in un'Italia in trasformazione, un paese che cerca di superare le ferite della guerra e di costruire un futuro migliore. All’attività di scrittore affiancò quella di giornalista e sceneggiatore. Anche per questo la sua opera può essere considerata un caleidoscopio di generi e stili, un tesoro da scoprire e riscoprire. E bisogna dire che negli ultimi anni, questa riscoperta si sta concretizzando in maniera decisa. Abbiamo sempre bisogno di esempi, di persone dotate e affidabili che siano realmente in grado di raccontare l’animo umano. E abbiamo bisogno di fidarci. E di Arpino ci si può fidare. Perché la profondità con cui ha raccontato la natura umana, con l’attenzione per i dettagli e la prosa elegante, ci mettono davanti, pronti per la lettura, racconti davvero rilevanti.
Alcuni aspetti sono particolarmente attuali. Per questo non dovremmo esimerci dall’impegno di leggere Arpino. La complessità dell'animo umano, le sue contraddizioni e le fragilità, l’attenzione ai temi sociali, come la guerra, la povertà e l'emarginazione. La necessità di raccontare senza tralasciare sguardo critico e disincanto, ma anche con un profondo amore per il paese. Viviamo tempi difficili, non sempre questa Italia si fa amare, la globalizzazione ha portato in casa nostra contrasti che sono difficili da metabolizzare, da fare nostri nel tentativo di essere superati.
Arpino è uno scrittore che merita di essere riscoperto e apprezzato per come ha affrontato i problemi dell’epoca, ancora attuali, in maniera originale. Innanzitutto grazie alla capacità innata di combinare il lato più vivido della realtà con elementi onirici e surreali. Questa fusione ha portato nei suoi libri atmosfere particolari, in cui il quotidiano si andava mescolando con l'immaginazione. La sua prosa è caratterizzata da un linguaggio ricco, preciso e capace di evocare immagini potenti. Se pensiamo alle violenze che il linguaggio sta subendo oggi a causa di social, disinteresse e crisi del sistema scolastico e dell’istruzione, uno scrittore come Arpino diventa un vero e proprio faro nel buio. Arpino utilizza una varietà di registri linguistici, adattandoli ai personaggi e alle situazioni come pochissimi scrittori attuali sono in grado di fare.
L'ironia e l'umorismo sono strumenti fondamentali per la costruzione degli scenari dolorosi in cui si muovono i suoi personaggi. I temi della guerra, della solitudine e della morte non sarebbero così pregnanti se non fossero stati raccontati con quel tono di leggero disincanto che lo ha sempre contraddistinto. Perché i personaggi di Arpino sono spesso figure complesse e contraddittorie, con una forte carica umana. L'autore li descrive dando grande impulso all’analisi e allo sviluppo psicologico, facendo emergere fragilità e paure. Sono spesso le ambientazioni a influenzare le derive dei personaggi e per questo le descrizioni devono essere suggestive grazie ad atmosfere evocative e coinvolgenti. Arpino ci dà delle lezioni di scrittura, di composizione artistica, di maestria nell’analisi, grazie al legame con i paesaggi del Piemonte, che fanno spesso da sfondo alle sue storie.
Giovanni Arpino è stato uno scrittore poliedrico, capace di spaziare tra diversi generi letterari, dal romanzo al racconto, dal giornalismo alla sceneggiatura. Il suo stile si è adattato alle diverse forme espressive, mantenendo sempre una impronta più che personale. Un esempio su tutti è stato l’amore per lo sport. In particolare per il calcio, passione che ritroviamo in molte delle sue opere. Lo sport nei suoi scritti diventa una metafora della vita. Lo è nella realtà, ma noi lo dimentichiamo, il calcio che oggi è diventato mero interesse economico, andando a perdere le peculiarità che lo ha reso lo sport del popolo. Il calcio è in esempio che ci permette di capire come è cambiata la società negli anni.
Fragilità ed egoismi si sono acuiti, leggere Arpino ci permette di capire che la nostra interiorità e complessa e che non è giusto limitare il nostro desiderio di bellezza alla mera vittoria. Ogni nostra passione rischia di affievolirsi se trasformiamo la nostra vita in una competizione. Perché siamo essere complessi e articolati e anche se facciamo fatica nella quotidianità non dobbiamo scoraggiarci e uscire sconfitti da questa lotta. I personaggi di Arpino affrontano questa lotta tutti i giorni, escono sconfitti e si rialzano, perché la precarietà della nostra esistenza deve essere fonte di riflessione e punto di partenza del nostro rilancio.
I personaggi di Arpino vanno alla ricerca di un senso nella vita, di un significato che possa dare valore alle loro esperienze. Altro elemento che oggi manca a moltissime persone che cercano di affermarsi. Questa ricerca di senso è un tema universale, lo è sempre stato e lo è anche nel nostro presente. Non dobbiamo dimenticarlo. Ci accomuna in quanto uomini, in ogni epoca è sempre stato così. Le storie di Arpino ci offrono spunti di riflessione su cosa significhi vivere una vita autentica e significativa. In sintesi, leggere Arpino oggi significa immergersi in un mondo narrativo ricco e complesso, che ci offre una chiave di lettura preziosa per comprendere l'uomo contemporaneo.
La guerra è un tema ricorrente nell'opera di Giovanni Arpino. Viviamo tempi difficili, giorni di grande tensione internazionale. Arpino ha esplorato l’argomento e le sue diverse sfaccettature, dalle devastazioni materiali e morali alla capacità di resistenza dell'animo umano. Questo perché ha vissuto in prima persona gli orrori della Seconda Guerra Mondiale, e le sue opere riflettono le cicatrici lasciate da questo conflitto sulla società italiana. I suoi racconti e romanzi sono popolati da personaggi che cercano di ricostruire le proprie vite dopo la guerra, affrontando le difficoltà economiche, la perdita dei propri cari e il trauma psicologico.
In alcune opere, troviamo che la guerra è metafora della condizione umana, evidenziando la violenza, la precarietà e l'assurdità dell'esistenza. Quando leggiamo di qualche conflitto sui giornali, nei social, su internet, difficilmente ci chiediamo cosa sia realmente la guerra. Cosa succederebbe se diventasse globale e arrivasse in casa nostra. Nei libri di Arpino troviamo la risposta. E questo è fondamentale per capire quanto assurde siano le dichiarazioni dei politici guerrafondai che creano carriere e ricchezze sfruttando la vita delle altre persone. E creando miseria e infelicità.
Essendo Arpino uno scrittore particolarmente prolifico e variegato, organizzare la lettura delle sue opere è fondamentale, perché si tratta di un impegno considerevole. Sarà sicuramente un’esperienza gratificante, per questo sarebbe meglio scegliere alcuni approcci che ci permettano di godere al meglio il nostro percorso. Se scegliamo l’approccio cronologico dobbiamo cominciare con i primi romanzi. Sei stato felice, Giovanni (1952) e La suora giovane (1959) offrono uno sguardo sulle prime fasi della sua carriera. L'ombra delle colline (1964) e Una nuvola d'ira (1972), vincitori di importanti premi, rappresentano il culmine della sua produzione. Il fratello italiano (1980) e Azzurro tenebra (1977) permettono di apprezzare l'evoluzione del suo stile e dei suoi temi.
Se preferiamo l’approccio tematico, abbiamo L'ultima battaglia (1953) e Un delitto d'onore (1960) che esplorano le conseguenze del conflitto. Azzurro tenebra e gli articoli sportivi offrono uno spaccato della sua passione per lo sport. Il buio e il miele (1969) e La sposa segreta (1979) indagano le complessità delle relazioni umane.
Ma possiamo anche scegliere di leggere Arpino in base ai generi. L'ombra delle colline, Una nuvola d'ira e Il fratello italiano sono i romanzi imperdibili. Racconti di vent'anni e Racconti sotto l'albero sono gli scritti più brevi. Gli articoli e i commenti sportivi apparsi per La Stampa e Il Giornale ci danno uno spaccato della sua produzione giornalistica. Poi troviamo gli scritti per ragazzi che dovremmo rileggere grazie alle numerose antologie commentate presenti in commercio. Se vogliamo rendere più interessante la lettura possiamo leggere opere introduttive che ci spieghino il contesto storico e culturale in cui Arpino ha vissuto e scritto i suoi capolavori.
I suggerimenti sono facili da proporre perché alcuni testi sono veramente opere fondamentali che ogni biblioteca casalinga dovrebbe possedere. Storia d'Italia dal dopoguerra a oggi di Paul Ginsborg è un'analisi approfondita dei cambiamenti politici, sociali ed economici dell'Italia repubblicana. Offre un quadro completo del contesto in cui Arpino ha vissuto e scritto. La Repubblica dei partiti: 1945-1990, di Nicola Tranfaglia, è un'opera che si concentra sulla storia politica dell'Italia, con particolare attenzione al ruolo dei partiti. Utile per comprendere le dinamiche politiche che hanno influenzato la società italiana. Il miracolo economico italiano: 1958-1963 di Vera Zamagni, è un'analisi del periodo di crescita economica che ha trasformato l'Italia. Permette di capire il contesto in cui si sono sviluppate le tensioni sociali degli anni successivi.
Poi abbiamo la storia dell'Italia degli anni Settanta analizzata da personaggi di spicco come Gli anni di piombo di Indro Montanelli e Mario Cervi, racconto dettagliato del periodo del terrorismo e della violenza politica. Fornisce un quadro delle tensioni che hanno caratterizzato quegli anni. La notte della Repubblica di Sergio Zavoli, una serie di interviste e testimonianze che ricostruiscono gli eventi più drammatici degli anni Settanta, permette di approfondire la conoscenza di quel periodo attraverso le voci dei protagonisti. Storia dell'Italia repubblicana di Giovanni Sabbatucci e Vittorio Vidotto, è un manuale di storia che fornisce un quadro completo di tutto il periodo repubblicano.
Avere nei nostri scaffali questi libri da una parte e le opere di Giovanni Arpino dall’altra ci permette di mettere a nostra disposizione risposte a domande difficili che tutti ci facciamo. Gli anni di Arpino sono anni complessi che dobbiamo conoscere approfonditamente. Perché tanti avvenimenti che stanno caratterizzando la nostra vita derivano da quello scorcio di storia, il nostro paese così come lo conosciamo proviene proprio da quegli anni così intricati e complessi. Se è vero che per conoscere il futuro bisogna studiare il passato, seguire il percorso segnato da Giovanni Arpino ci permette di portare a termine questa operazione con grande completezza di informazioni. Ma anche con fantasia, poliedricità e passione. Giovanni Arpino è uno degli scrittori del passato italiano più moderni e contemporanei, autentico e propositivo. La sua lettura cambierà la nostra vita. Sicuramente ci renderà migliori.