In molte occasioni il termine sensualità, se si sente parlare soprattutto di una donna, emerge spesso ma ognuno attribuisce un significato diverso e il più delle volte viene espresso come un elemento che riconduce all’erotico.

Sensualità giunge dal latino sensualitas intesa come la presenza di quelle capacità sensoriali, di sensibilità e poi anche il sentire fortemente degli impulsi che la mente razionale traduce come avvii da attrazione erotica.

Ma i piaceri della sensualità possono essere relegati prevalentemente all’aspetto erotico soprattutto se queste percezioni ci arrivano dalla bellezza di una donna la cui sensualità si manifesta con un gesto, un sorriso, un atteggiamento, uno schiudersi di labbra per esternare un qualsiasi pensiero? No. Perché in quel momento ci arrivano non da una donna ma dalla Donna, dalla sua trasmissione poetica perché quella donna è la poesia che in quell’attimo si palesa ai nostri occhi. Non ci fermeremmo al termine sensuale per sottolineare la sua carica erotica, useremmo altri termini ma quando diciamo di qualcuno che è sensuale è per sottolineare così la sua raffinatezza, il trasferire dal suo interno verso l’esterno il suo essere speciale e che lascia respirare l’elegante sensibilità che, sovente, come prima cosa, traduciamo in percezione del suo carattere estetico.

In quell’estetismo manifestato anche attraverso una esternazione verbale, una movenza, un gusto, un atteggiamento vi è dentro tutto ciò che ha dentro quella donna. Il suo valore estetico che vediamo è solo la proiezione per l’uomo materiale di poter percepire la delicatezza di sensi che stanno al vertice della elevazione spirituale di quella donna che nel manifestare il bello che chiamiamo sensualità si mostra nella più alta concezione dell’opera d’arte vivente che Dio ha creato.

Certamente limitare tutto al solo aspetto dell’eleganza e della spiritualità non mi piace molto. Per chi non lo sapesse, da giovanissimo e per moltissimi anni, ho scolpito la dura pietra delle cave siciliane e la mia più ampia rappresentazione scultorea è stata quella di scolpire soggetti femminili in tutta la loro sensualità, in tutte le declinazioni anche in quelle erotiche attraversando la mitologia per raggiungere l’esternazione del bello attraverso le forme sinuose, rotonde, spigolose dove il linguaggio della sensualità potesse esprimersi attraverso la proiezione del corpo che da materia fredda e dura diventava calda, dolce e morbida sensualità.

Sono arrivato all’esaltazione di particolari legati al percepito visivo della femminilità nei suoi accessori sia perché li adoro ma anche perché è anche attraverso i particolari che si può far vedere ed esaltare la perfezione della donna. Gli accessori, in quel caso servivano e servono sempre, per evidenziare particolari e godere meglio del senso della vista interiore attraverso lo sguardo esteriore.

L’erotismo è anch’esso sensualità se dentro ha la poesia e la delicata sensibilità dalla più semplice, alla più raffinata alla più provocatoria. Anche quella che sovente chiamiamo “trasgressione” o peggio “perversione”. Se dentro ha la poesia diventa una proiezione del bello, come un quadro da scoprire, una musica da ascoltare, il tutto dentro quella che stimola i sensi e ci fa sentire vivi.

La sensualità è spesso quella cosa che non riusciamo a spiegare a parole perché è una percezione individuale e nessuno può raccontare ad un altro che sapore ha l’arancia se l’altro non l’ha mai mangiata.

È una comunicazione tra vibrazioni animiche che contiene un numero infinito di messaggi che, attraverso il corpo che non mente, giungono alla mente e all’anima di chi quel messaggio sensuale avverte.

La sensualità ha in sé una estensione indicibile, sconosciuta al linguaggio dell’uomo materiale ma udibile di quel femminile che non può essere circoscritto a ciò che comunemente sostituisce il termine sensualità con erotico-sexy perché la sensualità non è esaltata dagli orpelli per una finalità ma una manifestazione spontanea, naturale, fluente che non può essere controllata nemmeno quando la donna lo vorrebbe e si sforza di annientarla.

Essa scivola oltre il corpo fisico, oltre un tacco a spillo, oltre una calza, oltre un vestito e si propaga in un abbraccio che avvolge e coinvolge anche se questi accessori la lasciano propagare e creano nell’uomo le vertigini.

Quando parlo di kinesiologia dico sempre che la mente mente mentre il corpo non mente e questo parla anche della sensualità che fa della materia uno strumento che comunica continuamente attraverso quel linguaggio inconscio che sicuramente anche l’abbigliamento può rafforzare ed esaltare.

Personalmente sono molto “visivo” e cerco sempre il percepire tra il mio vedere interiore ed esteriore l’incontro con l’emanazione di ciò che dal profondo di una donna arriva e si palesa attraverso l’esteriorità. È lì che percepisco la sua sensualità in una realtà senza confini. L’occhio interiore in simbiosi con quello esteriore respirano l’essenza della sensualità che percepisco e ne faccio un profumo cercando di interpretare il vero profumo dell’anima che mi sta difronte. In questo caso anche un non vedente può vedere perché la “sente” quella sconosciuta sensualità sempre presente.

Diviene così un’esperienza estetica della visione interiore partendo da cosa quella sensualità che avviene attraverso in sensi catturati dalle emozioni, dagli stati d’animo che l’altro suscita ed in modo del tutto incontrollabile. La sensualità giunge a noi attraverso quel senso della percezione attraverso tutti i canali di comunicazione che ognuno di noi ha dentro e fuori di sé.

La sensualità la si percepisce e tutti ne siamo provvisti anche coloro che la annichiliscono per schemi o modelli auto boicottanti e sono molte le donne che la soffocano.

Esaltate la sensualità attraverso l’esternazione senza bisogno dell’ostentazione di ciò che avete dentro, del vostro vero Sé, della vostra vera autenticità che bussa e chiede di uscire.

Nel mio articolo La donna: un gioiello prezioso dal valore inestimabile narro della Donna come un gioiello, di quella che esprime la propria personalità più preziosa di qualsiasi altra cosa. Che lascia emergere silenziosamente tutte le sfaccettature della sua anima che non possono passare inosservate anche attraverso quei criteri di percezione che l’uomo privilegia come il vedere con l’occhio materiale. Questa attrazione visiva materiale sovente può servire a ri-svegliare la percezione visiva dell’occhio interiore e per educare l’uomo a fare ciò è indispensabile far emergere la Dea-Donna che è in te.

Svegliate l’uomo spirituale, prendetelo per mano e conducetelo verso la Via Imperiale della Conoscenza, anzi, di più!