Dietro ogni debolezza si nasconde una forza.
(Santa Ildegarda di Bingen)
Il lavoro di ricerca della dottoressa Elaine Aron, dal 1995, ha messo a punto e divulgato un concetto importante, avvalorato oggi da innumerevoli studi scientifici. C’è un tratto genetico che riguarda il 15/20% della popolazione umana che determina una diversa sensibilità all'elaborazione sensoriale (SPS), nota anche come sensibilità ambientale. È un tratto della personalità umana che non deve essere confuso con un disturbo psicologico (altrimenti noto come disordine di elaborazione sensoriale o disordine di integrazione sensoriale). Questa caratteristica, osservata sia negli esseri umani che negli animali, riguarda la differenza biologica nel modo in cui il sistema nervoso centrale elabora le informazioni.
La dottoressa Aaron ha coniato il termine di persone altamente sensibili o PAS (in inglese HSP, Highly Sensitive People) affermando che l’alta sensibilità è innata ed è individuata nei bambini fin dalla nascita. Alcuni animali, di cui è stato identificato il corredo genetico, possono perfino essere allevati con lo scopo di essere resi più sensibili, quando la sensibilità diventa un valore aggiunto. Basta pensare agli animali domestici e da compagnia, come cani, gatti e cavalli che, grazie alla pratica della Pet Therapy, aiutano adulti e bambini ad affrontare problematiche e diversità.
All’inizio delle ricerche, in questo ambito non esistevano studi genetici e statistici: oggi, dopo trent’anni, ne esistono innumerevoli e le più recenti affermano che il tratto PAS può riguardare fino al 30% della popolazione, con variazioni che possono dipendere da fattori culturali e ambientali. Gli esperti sembrano suggerire che si tratti di una caratteristica trans-culturale che si registra indipendentemente dalla zona geografica.
Le persone con un sistema nervoso sensibile sono in grado di percepire moltissimi dettagli nell’ambiente e questo sottopone il loro organismo ad uno stress più forte di fronte alle situazioni nelle quali una persona moderatamente sensibile reagirebbe in modo meno intenso. Purtroppo, nella nostra cultura, che tende all’efficienza e alla performance a tutti i costi e predilige individui funzionanti e veloci, questa eccessiva capacità di processare e percepire dettagli e sensazioni viene, sovente, considerata un difetto e diventa oggetto di critiche o perfino di emarginazione. Mi viene in mente una frase della maestra delle elementari quando, con disapprovazione, ripeteva: “Hai le lacrime in tasca!”
Così, per sopravvivere alle critiche, si impara a ricacciare indietro le lacrime. Vi suona familiare?
La capacità di elaborare stimoli ed eventi, a un livello diverso di introspezione, non dovrebbe essere stigmatizzata, giudicata o corretta bensì riconosciuta e osservata come un segnale rivelatore delle caratteristiche della persona. Quando si imparano a comprendere meglio le sfaccettature di questa tipicità, a riconoscerle e a gestirle, questo tratto può essere una grande risorsa per vivere sempre più pienamente la propria vita.
Alcuni tratti specifici che connotano una Persona Altamente Sensibile
La capacità di elaborazione degli stimoli in modo profondo: le persone altamente sensibili tendono ad aver bisogno di più tempo per riflettere su decisioni ed esperienze, valutando attentamente ogni aspetto prima di trarre conclusioni (depth of processing). Questo richiede più tempo prima che riescano a fare una scelta su aspetti della vita che gli altri individui definiscono molto più velocemente. Sono maggiormente predisposti ad analizzare le cose sotto diverse prospettive e a valutare l’impatto che tale decisione avrà sul proprio futuro.
Una sensibilità alle emozioni e capacità empatica: le PAS sono caratterizzate dalla capacità di provare emozioni in modo intenso (emotional reactivity) e ad avere l’attitudine ad interpretare e comprendere quelle percepite da chi hanno intorno. Una sorta di cartina di tornasole rispetto agli umori delle persone che li circondano, come se possedessero un radar speciale per l’altrui emotività. Comprendono e valutano innumerevoli sfaccettature di ogni situazione, con il rischio di essere fin troppo empatici ed eccedere nell’analisi di tutte le possibili opzioni di scelta fino a sentirsi svuotati. Il rischio che può correre una PAS è quello di focalizzarsi e ascoltare maggiormente i bisogni altrui piuttosto che i propri, aumentando la sensazione di vulnerabilità alle emozioni circostanti.
La sensibilità verso l’ambiente circostante: dotate di maggiore capacità e sensibilità nella percezione dei dettagli (subtleties), le PAS preferiscono luoghi calmi e tranquilli. Amano stare nella natura e nei luoghi poco affollati per l’effetto rilassante e rigenerante: quando sono in contatto con gli elementi naturali, ricaricano le energie personali, rallentando gli stimoli e il possibile stress a carico del sistema nervoso. I luoghi affollati e rumorosi tendono a farli sentire svuotati ed a far provare loro un senso di estraneità. La sovrastimolazione (overstimulation) causata da ambienti caotici come un centro commerciale affollato, un ristorante chiassoso dove è necessario parlare a voce alta per farsi capire, tende a scaricare una PAS mentre altri individui si divertono e prediligono queste forme di aggregazione sociale.
La spinta ad andare alla ricerca di un significato più alto della vita e una migliore consapevolezza: le persone altamente sensibili sono spesso alla ricerca di profondità e significato nelle scelte esistenziali. Sono attratte verso cammini di crescita personale e intraprendono percorsi di autoconsapevolezza per trovare il senso più alto dell’esistenza. Per le PAS è nutriente andare alla ricerca del proprio ruolo nel mondo e avere un comportamento etico verso gli altri e la natura.
La responsabilità e la rettitudine: le PAS tendono ad essere coscienziose e attente ai dettagli, proprio per la propensione innata ad elaborare molti particolari e percezioni. Tendono ad assumersi responsabilità elevate, in campo lavorativo e nelle relazioni personali, così da adempiere ai propri compiti con diligenza e integrità. L’integrità e l’impeccabilità diventano un valore a cui amano ispirare la propria vita.
In conclusione, un traguardo auspicabile è rappresentato dalla presa di coscienza che la capacità di percepire gli stimoli esterni in modo profondo non sia un difetto da correggere bensì un tratto genetico che definisce la tipicità di una persona e che può essere valorizzato a vantaggio di tutti.
Percepire molti più dettagli ed emozioni permette di vivere la vita in modo più intenso: quando si imparano a gestire e incanalare gli stimoli, si possono elaborare decisioni più profonde sulla strada da intraprendere e seguire nella nostra vita. Diventa così possibile fornire a noi stessi e a chi ci sta intorno la spinta giusta e l’opportunità di vivere la vita in modo più intenso e appagante.
Se la vista di cieli azzurri ti riempie di gioia,
se un filo d'erba cresciuto in un prato ti commuove,
se le cose semplici della natura hanno un messaggio che riesci a capire,
rallegrati, perché la tua anima è viva.(Eleonora Duse)













