Lo scorso ottobre in occasione di Maker Faire Rome – The European Edition 2019, manifestazione organizzata dalla Camera di Commercio di Roma attraverso la sua azienda speciale Innova Camera, ha inaugurato MakerArt, progetto dedicato alla relazione tra arte contemporanea e nuove tecnologie curato da Valentino Catricalà. Un progetto internazionale comprendente artisti provenienti da tutto il mondo, ben trentuno presenze: Pier Alfeo, Mattia Casalegno, Cod.Act, Joseph DeLappe, Joaquin Fargas, Anna Frants, Richard Garet, Alessandro Giannì, Elena Gubanova e Ivan Govorkov, Giang Hoang Nguyen (a cura di Re:Humanism), Sergey Komarov e Alexey Grachev, Via Lewandowsky e Carlo Caloro, LU.PA., Matteo Nasini, Simone Pappalardo e José Angelino, Chiara Passa, Donato Piccolo, Maria Grazia Pontorno, Martin Romeo, Aura Satz, Federico Solmi, Lino Strangis, Mat Toan, Patrick Tresset, Bill Vorn.

MakerArt, immaginata come una sorta di vera e propria lente sul contemporaneo all’interno della fiera, propone lo snodarsi di una successione d’installazioni interattive lungo il percorso della manifestazione, in modo da coinvolgere il pubblico e rappresentare i tanti e diversi modi di interpretare la cultura dell’innovazione tecnologica.

Oltre a grandi installazioni d’intelligenza artificiale, robotica, sound art, videoarte, la sezione prevede dei “pop up art”, ovvero degli happening in grado di “spiazzare” continuamente lo spettatore nel suo percorso. Inoltre, per la prima volta in Italia, una novità assoluta nel panorama nazionale e peculiare a questo spaccato fieristico, gli artisti avranno la possibilità di collaborare con le aziende del settore tecnologico creando un vero connubio tra arte, scienza e innovazione tecnologica.

Le opere, basate sia su proposte di concetti utopici sia su progetti realizzabili collegati a temi universali quali la vita umana, la salvaguardia dell’ambiente, le relazioni sociali, si propongono di stimolare attraverso la creazione artistica interrogativi e riflessioni che riguardano ognuno di noi e il mondo che ci circonda”.

L’incontro tra arte, scienza e tecnologia è sicuramente uno dei possibili scenari di sviluppo dell’arte contemporanea. Questa arte 3.0 basata su una maggiore consapevolezza degli strumenti informatici e delle influenze sul pubblico potrebbe, a tutti gli effetti, diventare uno scenario prevalente nel futuro, uno scenario che al momento stiamo costruendo, stiamo plasmando e che proprio per questo richiede una consapevolezza e preparazione idonea e pertinente.