Impossibile incasellare un’autrice poliedrica come Mara W. Cassardo. Negli anni, infatti, ci ha regalato saghe e racconti fantasy dal sapore esoterico.

Il recente Book Price milanese ci ha dato modo di scoprire il suo ultimo lavoro anche grazie alle dritte che lei stessa ci ha donato in questa intervista.

Nel tuo lavoro hai accostato ingredienti diversi: tarocchi, leggende, esoterismo… Puoi dirci qualcosa in più sulla genesi dell’opera e sulle eventuali criticità del mescolare elementi così vasti?

Apparentemente potrebbero sembrare elementi lontani, ma si incastrano tutti alla perfezione nella mia protagonista, Roberta!

Partiamo dalla leggenda di Apollonio di Tiana. Oltre a essere un illuminato si dice fosse un mago fabbricatore di talismani. Racconti affascinanti e misteriosi. Ma ancor di più… una leggenda densa di esoterismo, ossia qualcosa che non è spiegabile ai più e che richiede un’iniziazione per essere davvero compresa. Ugualmente esoterica è l’arte dei tarocchi grazie ai quali si riesce a leggere nelle persone e si possono esprimere viste di interpretazione comprendendo i sottili significati nei simboli contenuti nelle carte.

Ed ecco che compare Roberta, con una storia da raccontare: la sua!

Una vita che sembra aver perso significato, perché è lei a non vederne più. E quindi, quale miglior scelta di partire per un viaggio? La cosa più interessante è che il viaggio, oltre a essere un’avventura, è alla fine una ricerca dentro se stessi. Non è forse anche questo misterioso?

E allora ho deciso di accompagnarla nel suo viaggio alla ricerca del Matto, simbolo di libertà e di infinite possibilità, con il suo fagotto e lo sguardo verso il cielo. E ho cosparso il suo cammino di tanta magia. Quella buona. Che riempie il cuore.

Torino è – di fatto – uno dei protagonisti del libro. Ci sveli qualche dettaglio sulla scelta delle varie location citate?

Torino viene definita “città magica” e questa nomea affonda le sue radici in un passato antico.

Torino ha una sua vibrazione unica dovuta al luogo in cui è stata costruita, agli elementi che la compongono, ai simboli che la pervadono e anche alle persone che la abitano e che risuonano della vibrazione della loro città. Torino è magica nel senso di possedere quelle vibrazioni particolari che le hanno permesso nel tempo di diventare essa stessa un luogo favorevole alla magia. E da qui parte tutto il suo essere speciale.

Torino si trova all’incrocio tra due fiumi il Po e la Dora. L’acqua ha un potere e nel caso di Torino addirittura la circonda in una sorta di anello. E in tutto questo l’acqua trasporta l’energia. Oltre ai fiumi, infatti, ci sono canali minori e poi come dimenticare le fontane che con loro zampilli di acqua: quanti simboli massonici e iniziatici nella fontana Angelica.

A Torino si trovano poi le Grotte Alchemiche che sono diventate meta di maghi e alchimisti proprio grazie alla potenza in esse racchiusa. Alcuni nomi? Cagliostro, Paracelso, Nostradamus…

E poi come dimenticare la Gran Madre che guarda dritta verso Piazza Vittorio e ha un orientamento tale da far rifulgere il sole esattamente sopra il timpano che si trova sopra il colonnato nel giorno del solstizio d’inverno?

E così Roberta si muove tra la città visibile e quella sotterranea; rimane a fissare il Po e ha un incontro unico di fianco alla Fontana Angelica. Vive la sua città in ogni elemento e ne viene pervasa. Torino è una città iniziatica, è magica e chi è pronto ad ascoltarla entra in un fluire di energia tale da sentirsene arricchito. Leggendo Arcana Permutatio il viaggio attraversa anche la città.

Qual è il tuo rapporto con la tua città e perché pensi si sia rivelata background ideale per le gesta di Roberta, la protagonista?

Nonostante io viva a Milano ormai da più di vent’anni, ho mantenuto un rapporto viscerale con Torino. Un cordone ombelicale con la mia città di origine che mi regala sempre emozioni e ispirazioni. Ed è nel sentire la mia città che ho trovato ispirazione per questo libro.

Da Torino sono passati molti personaggi della storia e quando mi sono imbattuta nella leggenda di Apollonio di Tiana e del suo talismano… beh, come non farmene irretire? Viene narrato dai pochi scritti pervenuti ai nostri giorni come un personaggio straordinario. Un asceta che rinunciò alla sua ricchezza e ai piaceri del mondo, che decise di non nutrirsi o vestirsi di nulla che potesse essere ricondotto alla sofferenza degli animali. Nacque in un periodo di grandi profeti e fu per i pagani quello che il Cristo divenne per i cristiani. Purtroppo però questa contrapposizione fece sì che la sua immagine venisse schiacciata: il tentativo di oscurare il suo personaggio ebbe successo. E con lui caddero nell’oblio le sue doti e i suoi pensieri lasciandoci solo echi e sfumature. I suoi talismani restano ora vivi quasi solo più nelle leggende e nell’esoterismo: riservati a una conoscenza per pochi che mantengono la conoscenza di quanto più nascosto e segreto possa esserci.

Che dici, scelta azzeccata? Un personaggio misterioso per una città che lo è almeno altrettanto. Torino è la città del mistero. Della magia. Dell’esoterico. Ogni angolo ne è permeato. Torino ha tanto di nascosto che deve essere rivelato. E non poteva che essere Torino la città di Roberta con la sua ricerca di se stessa intrecciata all’avventura per la ricerca del talismano.

Arcana Permutatio esce dopo Le Stirpi dei non morti. Hai intenzione di continuare anche la saga con nuovi volumi?

Le Stirpi dei non morti è stata la saga con cui mi sono lanciata nella scrittura di romanzi. È stato il legame con il mio passato e il mio amore verso i vampiri a farmi scrivere i miei primi romanzi. Mi rendo conto però che tutto ciò rappresenta davvero il passato. Un diverso modo di scrivere. Una passione differente. Le Stirpi dei non morti affondano le radici nelle passioni dei miei tredici anni quando con mia nonna ho comprato una raccolta di tutti i possibili racconti sui vampiri. Un’edizione Mammut che conservo gelosamente nella mia libreria. Che sa di polvere. Con tutte le pagine ingiallite e la colla che ogni tanto lascia libero qualche foglio. Ho reso omaggio. E mi rimane un dolce ricordo.

Ma ora sono andata oltre. Scavando in me stessa e nelle persone. Cercando nella realtà quel che è misterioso. Perché è bellissimo mischiare questi elementi. E soprattutto è bellissimo far porre una domanda i miei lettori: ma dove si ferma la realtà e inizia la fantasia? Perché adesso lo posso confessare: la lettura dei tarocchi presente nel libro così come la busta nera che viene consegnata a Roberta non sono assolutamente fantasia! E forse nessuno lo immaginava…

Possiamo già chiederti qualche anticipazione sui progetti futuri ai quali stai lavorando?

Confesso… Torino sarà nuovamente teatro del mio prossimo romanzo. E il mistero continuerà ad aleggiare con i suoi personaggi unici che fanno da fil rouge alle mie storie. Non posso rivelare di chi io stia parlando altrimenti rovinerei la sorpresa, ma posso dire che si tratta di un protagonista del secolo scorso ritenuto da taluni un illuminato, da altri un impostore.