kaufmann repetto è lieta di annunciare Gaëlle Choisne, Inhale/exhale ed Exhale/inhale, due mostre speculari inaugurate da kaufmann repetto New York il 7 novembre e da kaufmann repetto Milano il 20 novembre. Concepite come un dittico, le due esposizioni assumono il respiro come struttura e motivo conduttore, muovendosi tra interiorità e apertura.
A New York, Inhale prende origine da I can’t breathe, inteso non come slogan ma come misura dell’aria che condividiamo; la frase evoca il soffocamento fisico, sociale e politico perpetrato dalla violenza della polizia, e in particolare dalla morte di George Floyd nel 2020. In un mondo diventato irrespirabile per molti, Inhale istituisce un momento di sollievo e connessione. Come afferma l’artista, “respirare è diventato un lusso, una ricchezza spirituale troppo spesso negata a chi vive nella paura o nell’oppressione.” A Milano, Exhale spinge questa sensibilità verso l’esterno, proponendo un abbandono meditativo che rifocalizza l’attenzione sul corpo e sull’altro.
Nata in Francia da madre haitiana e padre Bretone, Gaëlle Choisne attinge da genealogie caraibiche, tradizioni orali e cosmologie creole, mettendo queste energie in dialogo con le urgenze sociali e ambientali contemporanee. Radicata in questa ascendenza haitiana e in un sapere diaporico, Inhale/exhale attraversa culture e temporalità, proponendo il respiro come contro-pratica condivisa di riparazione e come strumento di connessione tra comunità. Insieme, le due mostre delinano un unico arco di purificazione, un rituale intimo per reimparare a muoversi nel mondo con consapevolezza e reciprocità.
Gli ambienti di Choisne uniscono scultura, immagini, fragranze e oggetti ordinari in costellazioni dense di energia, sospese tra il domestico e cosmico. Al centro di Inhale a New York, un grande Charm for humanity attorciglia lavanda, sale grosso ed erbe essiccate in lembi di tessuto, riattivando materiali storicamente legati a pratiche di catarsi e protezione; accanto, un gruppo di ceramiche Boudoirs offre piccole zone contemplative per fermarsi e prendere respiro. Storicamente, i boudoir erano luoghi d’incontro e scambio tra donne, spazi di intimità e resistenza; nella seinsibilità di Choisne, diventano santuari aperti alla vulnerabilità, alla cura e alla riflessione. Sigarette sparse appaiono occasionalmente come quiete provocazioni, indizi irriverenti sulla tossicità e sull’illusione del rilascio. Una rete di ottone intrecciata a mano, Corps Éthérique, disegna una linea visibile, ma oltrepassabile, nello spazio, attraversando la stanza come una soglia permeabile: un filtro che accoglie prospettive ed energie, una linea che conduce invece di dividere.
Tra Milano e New York, nuove opere dalla serie Safe space for a passing history sviluppano i “dipinti-collage” dell’artista, in cui fotografie, talismani e frammenti di testo si stratificano su pannelli di legno riciclati dalle casse di spedizione di precedenti installazioni. Queste superfici agiscono come ispirazioni visive al pensiero, luoghi di convergenza per memorie e racconti differenti. Invece di illustrare una storia unica, esse custodiscono temporalità multiple — storie anticoloniali e abolizioniste, saperi custoditi dalle culture indigene, e cultura popolare come balsamo collettivo — tessendo trame di resilienza e trasformazione.
Profondamente ispirata dall’autore e critico inglese Ekow Eshun e dal pan-africanista Nioussérê Kalala Omotunde, Gaëlle Choisne è anche mossa da un desiderio di riparazione: “Connettendomi a un’energia, canalizzo messaggi da altri mondi per creare nuovi veli temporali di guarigione e rendere il nostro pianeta più sano.”
A Milano, il percorso espositivo ruota intorno al dittico Safe space for a passing history – Ère du Verseau 999 (Long story first), presentato per la prima volta al Centre Pompidou nel 2024 in occasione del premio Marcel Duchamp di Choisne, in cui l’installazione dell’artista ha esplorato l’immaginario astrologico come motore di rottura. Le ceramiche Boudoirs ricorrono in entrambe le mostre; le versioni milanesi sono state create durante la residenza dell’artista nel 2025 presso Scuola Piccola Zattere a Venezia, dove la produzione è emersa dalle pratice di artigianato lcoali. In questo contesto, Choisne ha collaborato con maestri vetrai veneziani alla creazione di I hear my heart in your ear, una lampada ispirata ai lampioni iconici della città - fondendo il sapere locale, i ritmi quotidiani e il linguaggio dei materiali del luogo nel respiro meditativo dell’opera.
Se Inhale si concentra verso l’interno, Exhale rilascia questa carica verso l’esterno, tracciando un delicato continuum tra tensione e tranquillità. I due capitoli formano un’ecologia di gesti — spaziali, spirituali ed emotivi — attraverso cui Choisne immagina la propria arte come mezzo di guarigione, connessione ed equilibrio. Le sue opere rendono omaggo alle comunità Yanomami e alle popolazioni indigene, custodi della terra e del respiro, e si allineano con le forze umane ed extra-umane che lavorano insieme per la libertà, la pace e il riparo. In entrambe le esibizioni, il respiro acquista una forma: una cadenza disciplinata che coinvolge cura, attenzione e reciprocità - un invito a respirare con e per gli altri.
















