kaufmann repetto è lieta di annunciare Back facing front, la quarta mostra personale di Thea Djordjadze con la galleria, che aprirà a Milano il 20 novembre. L’installazione site-specific unisce nuovi lavori e strutture riconfigurate per l’occasione. Gli interventi dell’artista in-situ conferiscono a ogni elemento un’energia autonoma, lasciandolo libero di dissolversi e ricomporsi in diverse e future attivazioni.
Per Djordjadze, ogni ambiente espositivo innesca potenziali relazioni tra la sua architettura e i materiali e le forme che lo abitano per la durata della mostra. Dialogando con gli spazi simmetrici e minimalisti della galleria milanese, l’artista ha disegnato una struttura di legno che corre lungo le pareti perimetrali, mentre cuneiformi elementi in alluminio, ideati per la sua recente personale alla Hamburger Kunsthalle, si dispongono lungo la facciata vetrata. I volumi rettilinei dei cuboidi trasparenti sembrano sospesi sul pavimento in cemento, e un tappeto rosso acceso, collocato su un livello leggermente rialzato, introduce la dimensione più intima e domestica di una piccola stanza adiacente.
La modularità delle sculture evoca strutture e contenitori espositivi utilizzati nei musei, ma il loro significato e la loro funzione sono sfidati da associazioni inaspettate e utilizzi ibridi. Elementi che, a primo sguardo, sembrano evocare degli arredi di supporto - mensole, pedistalli, vetrine - si affermano invece come sculture a sé stanti. Alle loro linee pure e geometriche si contrappone la fisicità soggettiva di oggetti da cui traspira una manipolazione manuale o che incarnano l’impronta fisica di Djordjadze, come la superficie graffiata di un rilievo in gesso o le lastre di alluminio piegate dal corpo stesso dell’artista in forme scultoree. Il rifiuto di significati permanenti e stabili è parte integrante dell’indagine critica di Djordjadze sulle pratiche artistiche contemporanee e sulla loro ricezione istituzionale, che l’artista sovverte attraverso interventi processuali e provvisori, capaci di rispondere alla fisicità e alla temporalità specifiche dello spazio espositivo.
















