Dura fino al 25 gennaio 2026, la mostra spettacolare che
presenta i vincitori del 61° Wildlife photographer of the year
allo spazio del Museo della Permanente Milano, una
emozionante full immersion attraverso le grandiose
immagini naturalistiche catturate nei luoghi più nascosti del
mondo. La natura è protagonista e la sorpresa accoglie i
visitatori negli spazi museali milanesi dove le 100 fotografie
premiate per questa edizione sono presentate su grandi
light panels rendendo emozionante tutto il percorso una
scoperta, a partire dalla foto strabiliante di una iena
spettrale fotografata in una miniera abbandonata da Win
van den Heever, il vincitore del premio WPY 2025.
Il concorso indetto dal Natural History Museum di Londra, va in scena nel capoluogo lombardo in contemporanea all’esposizione londinese, offrendo al pubblico un’esperienza unica e speciale. Un viaggio coinvolgente e immersivo tra immagini contemporanee, presentate in cornici retroilluminate a LED che esaltano ogni dettaglio con una nitidezza e una profondità straordinarie. Altre 25 splendide foto premiate dal pubblico (People's choice) si possono ammirare su un grande schermo di 4 metri, con slideshow in loop, e una sala video, con monitor da 80 pollici, propone imperdibili filmati di backstage delle foto vincitrici e interviste ai fotografi. Il fotografo naturalista sudafricano Wim van den Heever con la sua potente immagine Ghost town visitor (Visitatore della città fantasma) evidenzia come la natura selvaggia può riappropriarsi degli spazi costruiti dall’uomo; una visione inquietante e affascinante di una iena bruna in visita ai resti scheletrici di una città mineraria di diamanti, abbandonata da tempo a Kolmanskop, in Namibia. Uno scatto, realizzato con la tecnologia delle fototrappole, che ha richiesto un decennio di attesa dopo aver notato le tracce dell’animale.
L’Associazione culturale Radicediunopercento, presieduta da Roberto Di Leo, con il patrocinio del Comune di Milano e media partner LifeGate, ha presentato le foto vincitrici e finaliste del concorso, selezionate tra 60.636 candidature provenienti da 113 paesi e giudicate in forma anonima, in base alla loro creatività, originalità ed eccellenza tecnica, scelte da una giuria internazionale di esperti in fotografia naturalistica, cinema, scienza e conservazione. Immagini che svelano la natura in tutta la sua bellezza: dai comportamenti curiosi degli animali alle specie a rischio di estinzione, dai dettagli sorprendenti delle piante ai paesaggi ancora intatti. Il titolo di Young wildlife photographer of the year 2025 è stato invece assegnato ad Andrea Dominizi, il primo italiano in assoluto a vincere il prestigioso premio per fotografi naturalisti di età pari o inferiore a 17 anni. La sua immagine After the destruction (Dopo la distruzione) racconta una toccante storia di perdita di habitat, quella di un coleottero delle specie Cerambycidae in un’area disboscata sui Monti Lepini, nell'Italia centrale. Andrea, il vincitore che fa parte della categoria 15-17 anni mentre camminava sui Monti Lepini, nell'Italia centrale, ha avvistato il coleottero.
Utilizzando un obiettivo grandangolare e un flash esterno, ha inquadrato lo ha inquadrato con lo sfondo di macchinari abbandonati. I coleotteri scavano gallerie nel legno morto e i funghi si insinuano al suo interno, contribuendo a decomporlo e a riciclare i nutrienti. Se l'habitat dei coleotteri viene disturbato o distrutto, gli effetti si ripercuotono sull'intero ecosistema. Altre eccellenze italiane sono: il sudtirolese Philipp Egger, vincitore nella categoria “Ritratti di Animali” con lo scatto Shadow hunter (Cacciatore di ombre), un gufo reale nelle montagne di Naturno (Bolzano) che emerge dal buio con il luccichio arancione degli occhi e la luce della sera sulle piume. Philipp a Naturno in Alto Adige aveva notato il nido durante un’arrampicata e ha trascorso quattro anni a osservarlo da lontano e la sua pazienza è stata poi ricompensata dalla visione magica che gli si è presentata davanti agli occhi.
Sono tre i finalisti italiani con menzione d’onore: Fortunato Gatto con The frozen swan (Il cigno congelato) nella categoria “Arte della natura”, Roberto Marchegiani con The calm after the storm (La calma dopo la tempesta) e Shadowlands (Terre d'ombra) nella categoria “Animali nel loro ambiente” e Gabriella Comi con Wake-up call (Sveglia) nella categoria “Comportamento: Mammiferi”. Giunto alla seconda edizione, l’Impact Award è stato assegnato al fotografo brasiliano Fernando Faciole per la sua immagine Orphan of the road (Orfano della strada) che mostra un cucciolo di formichiere gigante orfano mentre segue la sua custode in un centro di riabilitazione a Belo Horizonte. La madre è stata uccisa da un veicolo e la speranza è che il piccolo venga rilasciato in natura dopo essere stato incoraggiato a sviluppare le tecniche di sopravvivenza; una storia di speranza e di successo nella salvaguardia delle specie.
Ognuna delle 100 foto esposte ha una storia eccezionale che si può leggere in mostra leggendo nelle didascalie arricchite dalle emozioni dell’autore durante la realizzazione dello scatto, i dati tecnici, le informazioni scientifiche sulle specie ritratte e citazioni dei fotografi e della giuria. Oltre ai due massimi riconoscimenti Wildlife photographer of the year 2025 e Young wildlife photographer of the year 2025 e all’Impact Award, il percorso espositivo illustra le immagini vincitrici e finaliste divise in categorie: Animali nel loro ambiente, Ritratti di animali, Comportamento: Uccelli - Mammiferi - Anfibi e Rettili - Invertebrati, Oceani - la visione d’insieme, Piante e funghi, Arte della natura, Subacquee, Fauna selvatica urbana, Zone umide - la visione d’insieme, Fotogiornalismo, Premio Fotogiornalista, Premio stella nascente, Premio Portfolio, e le tre sezioni dedicate ai più giovani: fino a 10 anni,11-14 anni, 15-17 anni.














