Pur frequentando spesso Pavia e, soprattutto, la sua Università, ho avuto solo di recente due importanti occasioni di contatto con il Collegio pavese “Giasone del Maino”: la prima, l’inaugurazione di una sala biblioteca intitolata al celebre filosofo del diritto dell’Università di Pavia Amedeo G. Conte e alla moglie Maria-Elisabeth, grande esperta di semiotica linguistica; la seconda, la celebrazione del 25° anno di fondazione dello stesso Collegio, proficua e intensa giornata tra “cultura, storia e senso di comunità” (con la partecipazione, tra gli altri, del nuovo Rettore dell’Università di Pavia prof. Alessandro Reali, del sindaco di Pavia dott. Michele Lissia, del presidente di EDiSU Pavia prof. Giuseppe Faita, nonché del Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza prof. Michele Madonna e con la lectio magistralis del prof. Ettore Dezza).
In effetti, non va dimenticato che l’Università di Pavia, al di là dei suoi meriti specifici, vanta uno straordinario legame non soltanto con la città, ma proprio con la fitta e prestigiosa “rete” di Collegi universitari (ben 17) che sostengono gli studenti nel loro percorso di studio. D’altra parte, gli stessi Collegi incrementano l’offerta formativa proponendo anche una serie di incontri, lezioni e conferenze di alto livello che rappresentano un vanto per il sistema universitario di Pavia. A questo riguardo – proprio per rilanciare il “metodo pavese” (che portò a definire Pavia la “Oxford italiana”) – da quattro anni è stata promossa l’iniziativa “L’Università nei Collegi”, per meglio organizzare questo invidiabile contributo di approfondimento e formazione.
Ecco allora la straordinaria opportunità per me di vedere da vicino questo prestigioso patrimonio di storia, cultura e formazione. Ho avuto poi la piena disponibilità del prof. Stefano Colloca - Rettore del Collegio “Giasone del Maino” - per questa breve e preziosa intervista che ora propongo. Ricordo che Stefano Colloca è professore Ordinario di Filosofia del diritto nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Pavia. Formatosi a Pavia e a Cambridge (UK), è stato uno dei più giovani Rettori di collegi universitari in Italia: a 33 anni è divenuto Rettore del Collegio Golgi I dell’Università di Pavia. Dal 2017 invece a Pavia è Rettore del Collegio “Giasone del Maino”. Il prof. Colloca, inoltre, è Socio dell’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere (Milano) e Direttore del Centro di Studi e Ricerche su Etica e regolazione dell’Innovazione tecnologica (Pavia).
Chi era Giasone del Maino?
Giasone del Maino è stato un giurista geniale, di fama europea, vissuto tra il 1435 e il 1519, i cui consilia erano tra i più autorevoli e richiesti. Professore a Pavia per molti anni della sua vita accademica, fu conteso dalle più prestigiose università italiane. Nel 1507, persino il Re di Francia Luigi XII volle seguire una sua lezione a Pavia.
Come e quando si entra nel suo Collegio? Quanti studenti può ospitare?
Il nostro Collegio ospita 85 alunne e alunni iscritti a qualsiasi corso di studi dell’Università di Pavia: si accede attraverso il bando che ogni anno l’Ente per il Diritto allo Studio (EDiSU) dell’Università di Pavia pubblica; si mantiene il posto in collegio, di anno in anno, avendo superato un determinato numero di esami universitari. Ma nel nostro Collegio, durante l’anno accademico, vivono anche alcuni docenti universitari.
Quali sono i principali servizi offerti?
Tutti gli studenti sono alloggiati in camera singola con bagno. Tra i servizi principali possiamo ricordare una biblioteca di quasi 20mila volumi, la palestra, le attività di tutorato, e una serie di corsi universitari promossi dal collegio in collaborazione con l’Università di Pavia, aperti anche a tutti gli studenti dell’Ateneo pavese che non vivono in collegio.
Lei insegna – in qualità di professore ordinario, presso il Dipartimento di Giurisprudenza pavese – “Filosofia del diritto”. Qual è il contributo di questa disciplina nella formazione dei giuristi? Può essere un utile e sapiente ponte di collegamento tra studi giuridici e studi storico-umanistici (proprio per tentare di irrobustire la preparazione “remota” e culturale degli allievi)?
Credo che la filosofia del diritto sia uno strumento che allena i futuri esperti di diritto all’argomentazione giuridica, a comprendere il linguaggio delle norme e a collocare le questioni giuridiche in una riflessione più ampia e sistematica. Mi trovo d’accordo con la sua suggestione: la filosofia del diritto può essere un ponte. Al mio corso partecipano sia studenti di Giurisprudenza, sia studenti di Filosofia.
Ci può dare qualche informazione storica sul suo Collegio?
Il Collegio è nato nel 2000, intitolato appunto all’illustre giurista rinascimentale Giasone del Maino, che aveva disposto nel testamento la costituzione di un collegio universitario per 12 studenti nella sua casa di abitazione. Questa disposizione testamentaria fu disattesa e solo nel 2000, quasi cinque secoli dopo, si è – in qualche forma – colmata una lacuna, intitolando a Giasone un collegio a pochi passi dal Palazzo Centrale dell’Università. Il primo Rettore del Collegio è stato dal 2000 al 2012 il filosofo Salvatore Veca, mancato nel 2021, al quale è dedicata un’aula del Collegio che contiene il patrimonio librario da lui donato; dal 2012 al 2017 il Collegio è stato retto dalla storica Renata Crotti, la cui grande amicizia con il Collegio prosegue. Nel convegno per i 25 anni del Collegio sono intervenuti anche i primi alunni del Collegio e hanno parlato della meraviglia di un’identità che era tutta da costruire insieme.
Quali sono i suoi obiettivi come Rettore?
Il mio obiettivo è l’obiettivo naturale di ciascun Rettore di collegio: contribuire a migliorare il profitto universitario dei nostri alunni e la qualità dei loro anni di vita universitaria. Ci concentriamo nell’offerta ai nostri alunni (e agli studenti in generale) di seminari, corsi, convegni di qualità. Negli ultimi anni abbiamo istituito gli insegnamenti universitari di “Diritto di internet e nuove frontiere dei media digitali”, tenuto da Chiara Garofoli, Senior Legal Counsel di Google, di “Fonti e giurisdizioni nel diritto internazionale penale”, tenuto da Fausto Pocar, Emerito nell’Università di Milano, già Presidente del Tribunale internazionale per i crimini nella ex Jugoslavia, del “Laboratorio sull’inserimento professionale”, tenuto da Piergiorgio Argentero, già Presidente del Corso di laurea in Psicologia a Pavia e già responsabile dei metodi di selezione del personale del Gruppo FIAT. Quest’anno abbiamo istituito la Lectio Luigi Bernardi, che è stata tenuta da Alberto Quadrio Curzio, Presidente Emerito dell’Accademia dei Lincei.
Stefano Colloca, rettore del Collegio “Giasone del Maino”.
Il suo Collegio ha una “mission” particolare?
La “mission” è quella istituzionale che prima ho espresso. Non credo che abbiamo una “mission” particolare, ma piuttosto un modo particolare di perseguire la “mission” istituzionale che ho prima richiamato. Nel farlo, insistiamo nell’adottare un taglio internazionale (ad esempio, il seminario permanente dei “Mercoledì filosofici del Maino” coinvolge ininterrottamente dal 2003 in prevalenza relatori stranieri), che nel mondo della conoscenza è l’unico taglio possibile.
Seppur Lei è ancora giovane, vivendo in un Collegio si impara ancor meglio a rapportarsi con gli studenti?
Non posso proprio essere io a dirlo. Lo spero. Forse ho imparato qualcosa anche dalla mia esperienza di alunno di collegio, al Ghislieri di Pavia e a St. John’s College di Cambridge. Cerco di lasciare che siano gli studenti a cercarmi quando ne hanno motivo, evitando da parte mia qualsiasi invadenza, atteggiamento amicale o paternalistico. In sintesi, ho fiducia nella loro libertà.
Immaginando che Lei si trovi molto bene a contatto con gli studenti, cosa pensa di questa riflessione dello scrittore Pier Angelo Soldini: “Chi sa se l’andare più d’accordo con i giovani che non con gli anziani è un segno di giovinezza o di vecchiaia?”
Grazie per questa interessante citazione di un autore di “romanzi-diario” (per usare le sue stesse parole) che apprezzo molto. In realtà, mi trovo assai bene sia con i giovani che con le persone più anziane. Statisticamente, noto che sono talvolta alcuni coetanei a riservare qualche problema.
Una domanda più personale. Come trova ristoro dai suoi molti impegni di docente, di rettore e di ricercatore?
Viaggiando ogni volta che posso, anche quando ho soltanto 24 ore di tempo, anche decidendo all’ultimo minuto.
Mete preferite?
Viaggio ovunque, ma la mia preferenza è per Liguria, Costa Azzurra, Napoli e soprattutto Cortina d’Ampezzo.
Che cosa rende Cortina d’Ampezzo la meta più gradita?
I molti ricordi formidabili che si accumulano sin dall’adolescenza.
Ne può evocare uno per i nostri lettori?
Quando avevo quindici anni, a Cortina incontrai per la prima volta Indro Montanelli. Nacque una conoscenza che si è rinnovata in lunghe chiacchierate. Ricordo le nostre amabili passeggiate estive che partivano dalla sua bella casa, che come è noto si chiamava “La Montanella”. In una di queste Montanelli notò di essere troppo coperto, mentre io lo ero troppo poco. Con una delle sue battute fulminanti, mi diede il suo giubbino dicendo: “Tienilo tu, perché se io sudo m’estinguo”.















