Il vento del Baltico, salmastro e fresco, continua ad accarezzare le dolci colline di Store Frigård, nell'incantevole isola danese di Bornholm. Per millenni, questa terra, apparentemente fatta solo di granito e brughiera spazzata dalle intemperie, ha custodito un segreto straordinario: la storia di un popolo che, tra il 500 a.C. e il 400 d.C., non era affatto isolato, ma profondamente connesso al mondo circostante.

Le 1.256 tombe scoperte sull'isola sono sepolture, ma anche pagine di un antico diario, scritte con il ferro e il vetro, che gli archeologi stanno finalmente decifrando. La loro scoperta rappresenta una delle più significative rivelazioni sull'Età del Ferro nordica degli ultimi decenni, ribaltando l'idea di una Scandinavia antica statica e isolata.

La bellezza solitaria di Bornholm - un paesaggio che ispira la poesia

L'isola di Bornholm è un luogo di una bellezza quasi mistica, un vero e proprio gioiello incastonato nel Mar Baltico. Conosciuta come «l'isola del sole» per le sue scogliere di granito, le sue spiagge di sabbia finissima e le foreste lussureggianti che ne coprono l'interno, Bornholm offre un paesaggio unico, dove l'asprezza delle coste rocciose si fonde con la serenità dei suoi villaggi di pescatori. È in questo contesto naturale, tra antichi dolmen, misteriose chiese rotonde e la pace quasi surreale della natura, che l'archeologia si fonde con la poesia.

image host L’isola di Bornholm è sicuramente una destinazione affascinante nel mar Baltico, a 160 chilometri a est della capitale danese Copenaghen, raggiungibile con 5 ore di traghetto da Koge.1

Passeggiare per l'isola significa camminare su una terra che ha visto succedersi millenni di storia, dove il passato non è un ricordo distante, ma un'eco costante che risuona tra le onde e il fruscio delle foglie. La scoperta di Store Frigård assume, in questo scenario, una dimensione ancora più affascinante. Immaginare una comunità vivace e prospera in un luogo così apparentemente remoto evoca un senso di meraviglia. Le loro sepolture non sono monumenti imponenti, ma umili tumuli che si confondono con la topografia del luogo, rendendo la loro riscoperta un atto di profondo rispetto e quasi un sussurro tra l'uomo moderno e il suo passato.

image host

Figura 1. Mappa di Bornholm (A) che mostra la localizzazione di Store Frigård e altri cimiteri della Prima Età del Ferro. B e C mostrano rispettivamente una mappa 3D e una pianta del cimitero (elaborazione grafica di A. Pihl).

Camminando tra le tombe riemerse dal passato, si incontrano storie che sfidano i nostri preconcetti. I reperti non sono casuali, ma disegnano un quadro sociale e culturale estremamente evoluto:

Le matriarche con le cinture sofisticate

Le tombe femminili hanno rivelato un tesoro inaspettato: cinture complesse, veri e propri capolavori di metallurgia composti da decine di elementi in ferro sapientemente assemblati.

La dottoressa Anna Kuzioła, una delle principali ricercatrici, ci spiega:

Erano probabilmente le matriarche della comunità. Le analisi antropologiche dimostrano che queste cinture erano indossate in vita, non semplicemente deposte come offerte funerarie.

Non erano semplici accessori, ma simboli di status che tintinnavano al loro passo, simili per funzione ai moderni gioielli firmati.

image host Figura 2. Reperti dalla tomba 94 e una possibile ricostruzione della cintura (8). Ad eccezione della perlina di vetro (3), tutti i manufatti sono in ferro (fotografia di R. Fortuna; radiografia di A. Jouttijärvi; disegno di A. Kuzioła).

Guerrieri e alleanze trans-baltiche

Dall'altra parte del cimitero, le tombe maschili raccontano un'altra storia. Le armi ritrovate - spade dalla lama affilata e scudi decorati - sono «gemelle di quelle rinvenute in Gotland e nello Jutland», come spiega il professor Rasmus Fortuna.

Non erano semplici oggetti di difesa, ma veri e propri status symbol, probabilmente frutto di alleanze militari che attraversavano il Baltico.

La rete di scambi globali

Bornholm era molto più di un puntino sulla mappa del mondo antico. Le fibule (spille per mantelli) trovate nelle tombe mostrano influenze che arrivano dalla lontana Polonia, mentre le perle di vetro blu cobalto potrebbero aver viaggiato addirittura dal Mediterraneo. Dice Fortuna mentre maneggia con cura una di queste perle:

Immaginate una sorta di antico centro commerciale globale. Gli abitanti di Bornholm non erano semplici spettatori dei commerci baltici, ma attivi partecipanti. Alcuni di loro potrebbero aver viaggiato più di quanto immaginiamo.

image host Figura 3. Corredi funerari e ricostruzione dei presumibili costumi. A) tomba 93: fibule in ferro, gancio per cintura; B) tomba 158: coltello in ferro, fibula in lega di rame, perline in vetro e oro (disegno di A. Kuzioła; fotografia di R. Fortuna).

La poesia della scienza - dare voce al passato

Oggi, non è solo la pala dell'archeologo a dare voce a queste antiche testimonianze, ma un arsenale di tecniche d'avanguardia che svelano dettagli impensabili. Le analisi isotopiche sui denti dei defunti potranno rivelare chi sia nato sull'isola e chi invece vi sia arrivato da lontano, trasformando la polvere in biografie. Le scansioni 3D ci mostrano come doveva apparire il paesaggio antico, prima che l'agricoltura moderna ne modificasse i contorni, permettendo una ricostruzione digitale del mondo in cui vivevano.

Kuzioła ci guida tra i resti di una pira funeraria e la sua voce si fa più riflessiva:

Ogni tomba è una capsula del tempo. Quella brace nera ci racconta di cerimonie che illuminavano la notte, mentre le ossa cremate parlano di generazioni che si sono succedute ininterrottamente per quasi mille anni.

Quella che a un occhio non esperto potrebbe sembrare solo un mucchio di cenere, per un archeologo è l'ultima scena di un rito, l'epilogo di una vita, carico di un'emozione quasi palpabile.

Oltre Store Frigård - nuovi orizzonti di scoperta

La storia di Store Frigård è solo un capitolo iniziale di un libro molto più vasto. Bornholm è un vero e proprio scrigno archeologico che continua a svelare i suoi tesori. La scoperta di un cimitero così esteso, con oltre mille tombe, suggerisce l'esistenza di un insediamento di grandi dimensioni, forse un antico villaggio o un emporio commerciale che ancora aspetta di essere scoperto.

Gli archeologi sono fiduciosi che il futuro riserverà altre sorprese. Le analisi geofisiche e i sondaggi radar potrebbero un giorno rivelare la posizione di questo antico insediamento, permettendoci di capire non solo come queste persone seppellivano i loro morti, ma anche come vivevano. Ci si chiede se si troveranno i resti di antiche abitazioni, mercati o laboratori di artigiani, che potrebbero fornire ulteriori prove degli scambi commerciali e della vita quotidiana. Forse potranno nascondere nuove storie di mercanti viaggiatori, di donne potenti che tessevano alleanze insieme a trame di lana, di guerrieri che solcavano il Baltico su navi di cui non resta traccia.

Inoltre, Bornholm ha già fornito altri ritrovamenti significativi, come il sito di Vasagård, con i suoi «sun stones», e numerosi reperti dell'Età del Bronzo che testimoniano una presenza umana continua e una profonda spiritualità. L'isola, con i suoi quasi 2000 anni di storia documentata, è un terreno fertile per la ricerca. Ogni zolla di terra potrebbe nascondere la traccia di un'alleanza militare, di un'usanza sociale dimenticata o di un viaggio inaspettato.

«Quello che abbiamo scoperto finora è solo l'inizio», conclude Fortuna.

Bornholm ci sta insegnando che l'Età del Ferro nordica era molto più dinamica e interconnessa di quanto pensassimo. E la cosa più emozionante? Sappiamo che le sorprese non sono finite.

In questo cimitero dell'Età del Ferro nel Mar Baltico, i gioielli e accessori ritrovati potrebbero essere stati indossati come i nostri moderni gioielli: fibbie, cinture ornate, spille e perle di vetro, erano accessori della moda del tempo, rappresentavano lo status sociale della donna che li indossava ed erano il risultato degli scambi culturali che attraversavano l'Europa settentrionale.

In sintesi i ritrovamenti comprendevano:

  • Cinture in ferro intrecciato: alcune tombe femminili contenevano sistemi di cinture complessi, composti da più elementi metallici uniti tra loro. Questi accessori, probabilmente indossati sopra tuniche di lana, erano simili alle cinture decorative odierne, con fibbie e ganci che ne permettevano l’aggiustamento.

  • Fibule (spille) per mantelli: molte sepolture maschili e femminili presentavano fibule in bronzo e ferro vicino alle spalle o al torace, suggerendo che fossero usate per fissare mantelli pesanti, proprio come le moderne spille da balia o fermagli.

  • Perle di vetro e oro: collane e decorazioni cucite sugli abiti dimostrano che gli antichi abitanti di Bornholm avevano accesso a materiali di lusso importati dall’Europa centrale e dal Mediterraneo.

image host Figura 4. Umbone di scudo in ferro dalla tomba 869 (1) e spada in ferro dalla tomba 909 (2) (disegno di A. Kuzioła; fotografia di R. Fortuna).

Come venivano indossati? La ricostruzione sperimentale

Per capire come questi oggetti fossero utilizzati, gli archeologi dell’Università di Cambridge e del Museo Nazionale della Danimarca hanno adottato un approccio innovativo:

  • Riproduzione artigianale: fabbri esperti hanno ricreato fibbie e cinture usando tecniche dell’epoca, scoprendo che alcuni elementi potevano essere agganciati e rimossi facilmente, come accessori modulari.

  • Test su tessuti storici: esperimenti con lana e lino hanno dimostrato che le fibule triangolari (simili a quelle trovate in Polonia e Germania) erano perfette per fissare mantelli spessi, mentre quelle ad arco curvo servivano per tuniche più leggere.

  • Analisi delle posizioni nelle tombe: la disposizione degli oggetti suggerisce che le cinture fossero legate in vita e che le collane fossero indossate a più strati, proprio come oggi.

Questi gioielli non erano solo decorativi: parlavano di chi li indossava.

  • Status sociale: Le tombe con più metallo e perle di vetro appartenevano probabilmente a élite locali, che mostravano ricchezza attraverso accessori vistosi.

  • Contatti culturali. Alcune fibule assomigliano a modelli della Germania e della Polonia, mentre le perle di vetro blu potrebbero provenire dall’area mediterranea. Ciò dimostra che Bornholm era un crocevia commerciale.

  • Identità di genere. Le cinture complesse erano quasi esclusivamente associate a donne, forse segno di un ruolo sociale specifico.

Quello che colpisce è la somiglianza con la gioielleria contemporanea:

  • Fibbie removibili. Come gli anelli a clip degli orecchini moderni.

  • Cinture modulari. Simili alle cinture con placche intercambiabili di oggi.

  • Perle intrecciate. Antenate delle collane a strati in voga oggi.

La modernità di un antico popolo

La scoperta di Store Frigård ci ricorda che l’impulso a decorarsi e a comunicare attraverso gli accessori è universale. Quegli antichi Scandinavi, con le loro fibbie e cinture metalliche, non erano così diversi da noi. La cosa che più colpisce di questi ritrovamenti è la sorprendente somiglianza con il nostro mondo. Quelle cinture modulari e quelle fibbie removibili sono le antenate delle cinture con placche intercambiabili e degli anelli a clip degli orecchini moderni. Le perle intrecciate anticipano le collane a strati in voga oggi.

La scoperta di Store Frigård ci ricorda che l'Età del Ferro nordica era un'epoca molto più dinamica e interconnessa di quanto pensassimo. Le vite degli antichi scandinavi, le loro mode e i loro viaggi sono un promemoria affascinante per dirci che la storia è un fiume continuo, e che le sorprese, su questa terra incantata, non sono ancora finite.

Note

1 L’isola di Bornholm.

Fonti principali

Journal of Archaeological Science (Cambridge University Press, 2025).
Museo Nazionale della Danimarca (rapporto sugli scavi di Bornholm).
Analisi isotopiche sui materiali (Università di Lund).