Ha fatto irruzione nell’immaginario collettivo europeo nel 1819 grazie al romanzo Ivanhoe di Walter Scott e da allora non se ne é più andato. Gli sono stati dedicati libri, film, cartoni animati, se impossessò Alexandre Dumas, al cinema ha avuto i volti di star come Douglas Fairbanks, Errol Flynn, Sean Connery, Kevin Costner, Russell Crowe, ma su di lui sono stati girati film anche in Italia, Unione Sovietica e persino in India e Giappone. E’ Robin Hood, il generoso bandito della foresta di Sherwood che, coi suoi Merry Men si batte contro i soprusi del perfido Sceriffo di Nottingham sulla povera gente durante il regno di Riccardo I Cuor di Leone.

Ma Robin Hood non nasce con Walter Scott. Il bandito di Sherwood era già noto da diversi secoli, protagonista di diverse ballate popolari, molte fra le quali raccolte nelle Child Ballads. E dopo che la sua popolarità varcò i confini dell’Inghilterra per diventare europea e quindi mondiale molti si sono posti la domanda: è realmente esistito Robin Hood o quantomeno un personaggio che possa averne ispirato le gesta?

A Kirklees, nella città ove le antiche ballate dicono che Robin abbia trovato la morte per mano di una perfida monaca, c’é una tomba che porta questa iscrizione: “Qui sotto questa piccola pietra / Giace Robert Conte di Huntingdon / Non non ci fu mai un arciere bravo come lui / E la gente lo chiamava Robin Hood / Tali fuorilegge come lui ei suoi uomini / L'Inghilterra non rivedrà mai più" e la data di morte: 21 dicembre 1247. Peccato che la tomba sia un falso di epoca romantica e lì sotto non siano stati rinvenuti resti mortali.

Ma Robin Hood è comunque citato come personaggio storico dal cronachista Andrew di Wyntoun nella sua Chronicle of Scotland del 1420. Vi si legge, riferito all’anno 1283: “Little John e Robin Hood rapinano predoni che erano ben elogiati: Ad Ingelwood ed a Barnsdale essi di solito si comportavano in tal modo come propria attività". Questo depone a favore della storicità. Ma questo frammento sposta le gesta del fuorilegge dall’epoca di Riccardo Cuor di Leone e Giovanni Senzaterra ad un secolo dopo. E anche i luoghi non corrispondono: da Sherwood, nel Nottinghamshire, a Barnsdale, nello Yorkshire.

Allora, per vederci più chiaro, andiamo a prendere la più antica e completa ballata sul personaggio: A Gest of Robyn Hode. In questa si parla del “buon fuorilegge” Robin Hood che opererebbe a Barnsdale (ma il cui avversario resta comunque lo Sceriffo di Nottingham). Non è un nobile, come nelle versioni più recenti, ed è molto devoto alla Vergine Maria (che poi verrà umanizzata nella figura di Lady Marian). Dopo aver aiutato un cavaliere impoverito perseguitato dal perfido sceriffo viene ammesso alla corte del re. Ma Robin non si trova bene a corte, e decide di tornare nella foresta. E qui abbiamo un altro indizio importante.

Il re viene indicato come “Edward, our comely king”. Quindi non Riccardo o Giovanni, ma Edoardo. L’antiquario Joseph Hunter (1783-1861) individuò un certo Robyn Hode, valletto di re Edoardo II che, stanco della vita di corte, avrebbe fatto ritorno nelle foreste nel 1324. Tutto corrisponde, abbiamo trovato Robin Hood, diverso da quello della vulgata post-Ivanohe. Ma non si dice che questo Robyn Hode sia stato un fuorilegge. Ma ecco che troviamo traccia anche di un Robert Hood di Wakefield che si sarebbe unito al ribelle Conte di Lancaster e poi però sarebbe stato perdonato da Edoardo II. Questi ultimi due personaggi paiono sovrapporsi e coincidere col personaggio della Gest.

Ma allora il Robin Hood classico, quello che vive sotto Riccardo Cuor di Leone e Giovanni Senzaterra, è invenzione di Walter Scott? Nel documenti della Corte d’Assise di York troviamo traccia di un fuorilegge chiamato Robin Hood, sulla cui testa è posta la vertiginosa taglia di 32 scellini e 6 pence. Il documento è datato 1226, e questo corrisponderebbe, più o meno, con la cronologia più nota della leggenda.

In realtà probabilmente Robin Hood è un mosaico di diversi personaggi. Qualcuno aggiunge anche Fulk Fitz Waryne, un barone ribelle a Giovanni Senzaterra nonché uno dei promotori della Magna Charta Libertatum: questa sarebbe la tessera del personaggio del Robin nobile decaduto, che non si ritrova nelle prime ballate. Secondo Robert Graves Robin Hood sarebbe Robin Goodfellow, una specie di folletto pagano dei boschi protagonista delle feste di Calendimaggio: questa teoria venne ripresa dalla popolare serie tv britannica Robin of Sherwood nella quale Robin è figlio dello spirito dei boschi Herne.

Personalmente crediamo che Robin Hood abbia basi storiche: è l’esempio più antico di fuorilegge divenuto protagonista di ballate popolari come, in tempi più recenti, Jesse James o Billy The Kid. Ma Robin è certo qualcosa di più: è l’archetipo del “buon fuorilegge” che agisce per spirito di giustizia e di libertà. Robin Hood è l’uomo che ha indirettamente ispirato la parte più nobile della ribellione all’autorità che ha portato alla sensibilità sociale moderna.