Il percorso attraverso la provincia di Verona alla scoperta di borghi e paesi per i quali la vicenda militare (Prima Campagna d’Italia 1796-1797) e poi politica di Napoleone Bonaparte è transitata, è quanto mai interessante e molto ben strutturato, grazie alla collaborazione di vari Enti. Un percorso di visita e di conoscenza che non disdegna l’enogastronomia, data la ricca proposta della Val d’Adige fino al Lago di Garda.

Napoleone aveva costretto il Re di Sardegna a firmare l’armistizio di Cherasco lasciando la guerra, mentre lui continuava a combattere contro gli austriaci. Vince a Lodi, Salò, Lonato (Madonna della Scoperta), Castiglione, Arcole e quindi è a Rivoli: le due battaglie che lo consacreranno come il migliore comandante e stratega, oltre che abile politico per l’importanza europea del suo progetto.

Nella battaglia di Rivoli del 14 e 15 gennaio 1797 l’abile militare, con un attacco notturno, riuscì a vincere l’armata austriaca grazie alla sua cavalleria e alle bordate di artiglieria. Ne restano i “campi della morte”, i resti del monumento che Bonaparte fece erigere in memoria della battaglia e poi distrutto dagli austriaci, la collina di Monte Castello dalla quale egli poté fare la ricognizione delle postazioni nemiche e sulla quale c’è un forte austriaco. La chiesa di Rivoli merita una visita: i francesi l’avevano trasformata in ufficio della loro Divisione. Il paese ospita poi il Museo Napoleonico ricco di cimeli e di documenti.

A Verona si ricorda la sollevazione popolare contro i francesi tra il 17 e il 25 aprile 1797, detta le Pasque Veronesi, con una lapide. Per punizione, i francesi distrussero le merlature delle mura e delle torri del Castello scaligero. Nel 1805 i francesi distrussero anche l’Arco dei Gavi del I secolo d.C., ricostruito poi nella piazza adiacente Castelvecchio nel 1931-1932. Nell’arena cittadina, in onore dell’incoronazione di Bonaparte del 16 giugno 1805 venne organizzata una caccia ai tori, spettacolo che l’imperatore gradì, tanto che stanziò una lauta cifra per i lavori di restauro dell’anfiteatro romano, gesto ricordato con una targa nel monumento.

Ad Arcole un Museo Napoleonico raccoglie stampe, dipinti e cimeli dell’epoca donati da Gustavo Alberto Antonelli. Nel 1810 vene inaugurato l’Obelisco voluto da Napoleone a memoria della battaglia del 15-17 novembre 1796: resta l’unico originale in Italia. Nel 1877 furono restaurate le iscrizioni inneggianti a Napoleone fatte scalpellare dagli austriaci. Nel bicentenario della battaglia, il comune di Arcole si gemellò con il comune di Cadenet, luogo natale di André Estienne, il tamburino che durante la battaglia incitò all’attacco i francesi.

La Campagna d’Italia si chiuderà con il Trattato di Campoformio del 1797 che segnerà la fine della Serenissima Repubblica di Venezia, portando l’Austria a controllare il Veneto, mentre il Milanese passa alla Repubblica Cisalpina.

A tavola, tipici della zona si possono trovare gli asparagi, il radicchio rosso, i kiwi, le pesche; gli gnocchi di patate, la pastissada de caval, il lesso con la pearà, i tortellini di Valeggio (Borghetto di Valeggio fu teatro di violenti scontri tra francesi e austriaci il 30 maggio e il 6 agosto 1796, quando in entrambi i casi gli austriaci furono costretti a ripiegare prima su Trento, e la seconda volta su Rivoli Veronese e Verona, tallonati dai francesi già vittoriosi a Castiglione), il luccio di lago e una vasta scelta di vini dall’Amarone, al Bardolino, al Soave, al Lugana, sempre per citarne solo alcuni.