La devastazione ambientale per mano di scelte scellerate è sotto gli occhi di tutti. Ogni giorno ci chiediamo cosa possiamo fare, come possiamo salvare il nostro habitat naturale, il luogo in cui viviamo. Comunemente ciò sembra impossibile, sono tante le forze che respingono al mittente le nostre buone intenzioni. Sono le forze del denaro e del profitto a tutti i costi, l’assurda e cieca fame di potere che remano contro, diventando un muro troppo alto, a volte impossibile da scalare.

Per fortuna, non è sempre così, - ed è una buona notizia – infatti, in alcuni luoghi tali forze non vincono e la bellezza trionfa. Sembrano le parole di una favola, ma non lo sono. In certe zone la terra sembra gridare insieme a chi vi abita: “Qui nulla si distrugge. Non passa lo straniero”, come nella Resistenza.

Oggi, voglio raccontarvi due splendide storie, per staccare la spina dal grigio di fumi da roghi e inquinamento, e dalla tossicità dell’avidità e della perfidia umane. Sono storie di bellezza ma anche di resistenza alla malvagità.

La prima arriva dalla Sicilia, e si chiama Riserva dello Zingaro. Sono 1650 ettari di bellezza incontaminata nel trapanese, una riserva naturale che si snoda fra San Vito Lo Capo fino a Castellammare del Golfo. I residenti del circondario hanno fatto di tutto per preservare questo luogo, hanno dovuto lottare a lungo contro chi avrebbe voluto trasformare questa meraviglia della natura in qualcosa di diverso. Chi ha lottato duramente per la riserva ha perfino fatto sospendere i lavori già iniziati, chiesto e ottenuto addirittura la revoca dei finanziamenti arrivati per le opere progettate e mai realizzate, per fortuna.

La Riserva dello Zingaro è un paradiso in terra, pieno di colori di ogni genere, di piante che crescono spontaneamente come il rosmarino, il mirto e il mandorlo. Attraverso passeggiate ed escursioni si scoprono sentieri immersi nella natura selvaggia e tanto affascinante. Il mare è limpidissimo, ne è prova la presenza nei fondali di un’alga rossa particolare, di molluschi marini, di rose di mare e di una varietà enorme di pesci.

L’altro paesaggio da sogno si trova al Nord ed è Val di Susa, dove i prati verdi si confondono con montagne, spesso innevate. La valle, oggi, ha una forte vocazione turistica ma prima qui, proprio per la sua bellezza e pace, sono nati percorsi spirituali e centri culturali.

Le comunità montane che portano avanti un’economia legata al territorio, come l’agricoltura rurale ricevono aiuti economici dalla Regione. Qui il rispetto per la natura è premiato, i prodotti agricoli sono vari, e spaziano dal miele alle castagne e alle patate ma numerose sono anche le produzioni tipiche come i formaggi e i salumi. Oggi, confetture, olio, erbe aromatiche, vino, prodotti da forno trovano un mercato anche al di là dal territorio valsusino.

Enti e associazioni, strutture ricettive, residenti e politica lavorano in sinergia per preservare un territorio ricco, che non smette di stupire e non smette di creare opportunità e ricchezza autentica.

Gli incentivi messi a disposizione dalla Regione sono rivolti anche a chi desidera trasferirsi nella valle per trovare nuove opportunità e stimoli.

In Val di Susa la politica è lungimirante, opera con intelligenza e giudizio, in piena coscienza. Perché un modus operandi così limpido e brillante non può essere adottato anche altrove? Lo so, per questa domanda non vi è una risposta.

In mezzo a tanto grigiore, orrore e insensatezza che ogni giorno i mass media ci regalano, ecco due buone notizie che ci salvano anche se per pochi minuti.

Queste storie, forse, ci svelano che possiamo salvarci, rispettare e rispettarci, ma per fare tutto ciò è necessario operare delle scelte nette e soprattutto resistere.

Abbiamo troppo bisogno di viverla la bellezza, di entrarci dentro e di sapere che esiste davvero.