Nell’attuale ridente cittadina benacense di Castelletto di Brenzone (Verona), nasceva il 12 novembre 1862 Domenica Mantovani, figlia primogenita di Gian Battista e di Prudenza Zamperini. Due famiglie, la Zamperini e la Mantovani, native del posto almeno dal Settecento e risultanti dagli archivi come possidenti villici, pertanto proprietarie di qualche appezzamento di terreno che le rendeva benestanti per i tempi, potendoci coltivare ulivi, foraggiare o allevare il bestiame. Dati i cognomi simili, quella di Domenica veniva soprannominata famiglia Barinelli.

Profondamente cattolici, i vari discendenti erano sacerdoti, insegnanti di Filologia o di Storia, segretari della Cassa Rurale, benefattori della Casa del Clero di Verona, membri di associazioni cattoliche. In casa venne insegnata a Domenica la dottrina cattolica, soprattutto la preghiera che era sempre assidua, mentre per il catechismo frequentava la parrocchia dove, con altre ragazzine, apparteneva alla Pia Unione dell’Oratorio che diverrà l’Associazione Figlie di Maria, che riuniva le giovinette intorno ad un modello di casa governata dal focolare materno; lì imparava l’accudimento (ben presto per Domenica anche dei fratellini) e il rispetto dell’ordine patriarcale, mentre intorno infuriavano le pestilenze, le malattie e spesso anche la guerra.

Domenica a Castelletto frequentò la scuola femminile che mise in risalto la sua intelligenza, la sua propensione per gli studi e la capacità di educatrice che fu evidente sin dalla più giovane età, e soprattutto alla morte del padre a causa di un’otite fulminea, quando il suo alacre lavoro in casa e in parrocchia divenne preciso e costante. Poca la cura di sé, non adatta ad una ragazza in età da marito, ma forte il legame con l’ambiente e forti le amicizie, soprattutto con Antonia Gaioni.

Il 2 novembre 1877 giunge come curato a Castelletto don Giuseppe Nascimbeni, accompagnato dalla mamma. Era un uomo che conosceva bene il territorio, essendo di Torri del Benaco, e che viveva la sua vocazione come anche impegno sociale. Per Castelletto voleva l’ufficio postale, la strada, lavoro, una rinnovata chiesa parrocchiale; voleva la spiritualità dei gruppi parrocchiali, opere di carità e incontri di preghiera, fonte di rinnovamento della fede personale e comunitaria.

Don Nascimbeni, poi parroco dal 1885, riconosce subito le attitudini di Domenica che nelle sue mani emise il voto di castità nel 1886. Don Nascimbeni avrebbe voluto delle suore in paese, colte e capaci, impossibili da assicurare da parte di alcun Istituto, tanto che il Vescovo di Verona gli propose di “farsele” da solo. E così fu che il buon prete fondò un Istituto religioso, le Piccole Suore della Sacra Famiglia di cui cofondatrice divenne proprio Domenica Mantovani, suora con il nome di Maria. Domenica, infatti, con altre ragazze, dopo la formazione religiosa, proferì i voti e divenne suora, con caratteristiche adatte a mediare la forza e la tenacia del parroco: divenne Madre di tante ragazze e della sua parrocchia, riconosciuta per la sua dedizione, il suo amore, la sua profonda fede.

Madre Maria Domenica Mantovani, spentasi in odore di santità il 2 febbraio 1934, già beatificata da papa Giovanni Paolo II, è stata proclamata santa da papa Francesco, con una cerimonia in Piazza San Pietro, in Vaticano, il 15 maggio scorso. Il suo amore di madre non è finito con la sua morte, ma è stato accanto a persone che avevano bisogno di una Madre speciale e che da lei hanno ricevuto un miracolo.