È il mese dell’amore e della fertilità, la celebrazione del ritorno del sole che ormai scalda la terra, gli animi, rinvigorisce i raccolti, i fiori sbocciano nella loro più magica bellezza. È il mese del profumo dell’aria, del tepore sulla pelle, del profumo della primavera inoltrata. È importante onorare i buoni propositi e progetti lasciati crescere un po' alla volta durante l’inverno ed ora quasi arrivati al massimo della manifestazione. È un momento di conoscenza profonda di sé, di amore, di unione e di sviluppo del proprio potenziale alla ricerca dell’evoluzione personale.

Siamo così concentrati nelle nostre abitudini, ci muoviamo a gesti ripetitivi da dimenticare di amarci: capita spesso di mangiare e non sentire il gusto del cibo, il profumo del caffè la mattina, non ci guardiamo neanche allo specchio, e ci vuole un attimo.

È sempre questione di un attimo: in un attimo può succedere di tutto. Ferma. In una zona ben visibile di casa, un giorno scrissi: “E oggi, come hai deciso di amarti?”.

Non è poi così scontato, non servono concetti elaborati o filosofie antiche per prestarci attenzione. Non occorre perdersi in psico-pensieri contorti, analisi profonde che spesso se condotte male, portano letteralmente a tirarsi una zappata.

Semplicità. Pensa alla semplicità di un gesto per te. Cucinarti un piatto che ti piace, una passeggiata, leggere quel benedetto libro sepolto chissà dove, ascoltare, osservare, stare in silenzio. Stare.

Farlo ogni giorno, rafforza e sposta l’attenzione verso sé, perché è proprio vero che se non ti ami, non puoi amare, se non stai bene, non puoi aiutare: il processo inverso spesso è il risultato di compensazioni.

Una fragranza che stimola l’amore è la rosa: mette in contatto con cuore con l’amore supremo, aiuta a trovare la purezza, la compassione e l’accettazione. Dona fiducia e conforto, incoraggia in caso di perdita e aiuta a rimarginare le ferite profonde dell’animo: ha un’azione delicata, come sono i petali della rosa e un’altissima vibrazione. Mi piace utilizzare l’olio essenziale di rosa in diffusione nell’ambiente per creare un effetto di guarigione, direi, setoso.

Un altro utilizzo è per via locale zona del cuore, sopra al centro energetico: si può lavorare molto bene anche senza assumere per via interna certi prodotti, soprattutto quelli più “energetici”. Una pianta invece necessita di un veicolo e trasformazioni per via della sua natura diversa.

Ti racconto cosa succede nel mio studio. Una bambina un giorno arrivò saltellando, era per così dire “eterea”. Pelle chiara, capelli lisci, sguardo furbo, occhi verdi, ma tristi. Una pelle color pesca, mani e piedi affusolati, la soprannominai “grillo” per via della sua agilità a spostarsi sul lettino. Di base era triste: con i bambini non è mia abitudine indagare a fondo, smuovere, rendere consapevoli. Loro sanno già. Spesso scelgono istintivamente il rimedio nella scatola che porto prima del test. Sono veloci, guariscono subito, basta saper girare la chiave giusta. Ecco perché non li disturbo più di tanto. Siamo stati bambini tutti, magici tutti. La cosa più bella sono i loro disegni che tengo appesi in mansarda. Un dono immenso: quando un bimbo ti regala o mostra un suo disegno puoi realmente sentirti onorata/o.

Quella volta la mamma mi riportava appunto questa tristezza di fondo che comunque traspariva nei tratti: scelse un fiore del cuore. Bluebell, il fiore del chakra cuore. Questo è il rimedio adatto per aprire le porte del cuore: è utile per chi compensa perché non riesce ad esprimere ciò che sente perché ha subito una ferita profonda, tanto da alzare le barriere difensive.

Per chi pesa e dà estrema attenzione a chi lo/la ama, per chi vive un rapporto amoroso “razionale”, per bambini che hanno difficoltà a condividere i loro giochi con gli altri. È il fiore per chi ha paura di mostrare la propria personalità, per chi compensa fisicamente con tachicardie e aritmie o a chi è stato spezzato il cuore. Bluebell è un piccolo fiore viola che sprigiona abbondanza, apertura di cuore, fiducia e condivisone.

Legata all’amare c’è la paura di. Un giorno scrissi, sempre in un angolo ben visibile di casa: “Usa la prudenza, non la paura”. La paura congela, limita il manifestarsi del proprio sé. Di cos’hai paura? Di non essere accettata/o? Di essere te stessa/o? Di non soddisfare le aspettative altrui? Di essere abbandonata/o? O più semplicemente di percepire la felicità? La felicità. Cosa mai sarà? È legata all’amore, all’espressione di sé, al percepirsi. A stare con te. E qui casca l’asino. Prima o poi ci caschiamo tutti.

Dog Rose è il fiore della paura, quella che lavora sottilmente e limita l’essere. Lavora sull’energia dei reni che sentiamo dolenti quando abbiamo preso spavento, abbiamo stimolato troppo affaticandoci. La sera spesso le nostre mani abbracciano i reni, per donare energia in loco. Dog Rose aiuta sulla paura che frena l’amore ed è proprio l’amore che aiuta a dissipare le paure. Lo consiglio per persone timide, con bassa autostima per alzare i livelli di fiducia in sé e percepirsi più sicuri.

Com’è andata a finire con la bambina “grillo”? Mi portò un disegno della sua famiglia in compagnia di una fatina. Mi chiedo dove possa averla vista.

Chissà.