Il concetto di multipotenzialità emerse durante il Rinascimento, riferendosi a individui straordinariamente eclettici e dotati di molteplici capacità. Un esempio emblematico è Leonardo da Vinci, che fu uno scienziato, artista, filosofo, architetto, matematico, musicista, scenografo e molto altro.

Il concetto di Renaissance man nasce proprio in quel periodo, quando possedere conoscenze in diversi ambiti era considerato sinonimo di successo. Oggi, il termine multipotenziale viene spesso utilizzato come sinonimo di generalista, multi-passionate o scanner (un termine coniato dalla scrittrice Barbara Sher). Queste definizioni indicano persone che scelgono di focalizzarsi su più ambiti, e sentono il bisogno di coltivare diversi interessi o svolgere più lavori contemporaneamente.

Anche se la parola ha acquisito popolarità solo di recente, molte figure storiche incarnano perfettamente questo concetto grazie alla loro versatilità. Alcuni esempi che rappresentano questa caratteristica sono Isaac Newton (matematico, fisico e astronomo), Maya Angelou (poetessa, scrittrice, ballerina e attrice), Galileo Galilei, Benjamin Franklin, Elisabetta I e molti altri.

Gli studi sulla multipotenzialità

In ambito educativo e psicologico, il concetto di multipotenzialità ha iniziato a essere esplorato dagli anni Settanta. I ricercatori, come Barbara Kerr, hanno approfondito il tema, mentre Barbara Sher ha scritto uno dei primi libri dedicati a questo argomento.

Più recentemente, l’autrice Emilie Wapnick ha dato grande visibilità all’argomento con il suo famoso TEDx Talk del 2015 intitolato Why Some of Us Don’t Have One True Calling (“Perché alcuni di noi non hanno un’unica vera vocazione”). Nel suo discorso, la Wapnick descrive i multipotenziali come persone puttylike - capaci di adattarsi a diverse “identità” e di eccellere in numerosi ambiti.

Multipotenzialità: un beneficio o uno svantaggio?

Con l’avvento della rivoluzione industriale e, successivamente, del XX secolo, la cultura del lavoro ha premiato sempre più la specializzazione. Tuttavia, i multipotenziali non devono scoraggiarsi: le loro caratteristiche li rendono unici e preziosi nel mercato del lavoro.

Punti di forza dei multipotenziali:

  • Apprendimento rapido: essendo spesso alle prese con nuovi inizi, i multipotenziali sviluppano una spiccata capacità di apprendere velocemente nuove competenze.

  • In grado di uscire fuori dalla comfort zone: i multipotenziali sono abituati a esplorare territori conoscitivi sconosciuti, perciò affrontano nuove sfide con minore timore.

  • Conoscenze trasferibili: le competenze acquisite in un campo possono essere facilmente applicate ad altri ambiti, creando connessioni innovative.

  • Passione ed entusiasmo: il loro interesse autentico li spinge a raggiungere rapidamente un alto livello di competenza, portando energia e motivazione anche all’interno dei loro team di lavoro.

Allo stesso tempo, la vita per i multipotenziali non è tutta rosa e fiori, infatti, uno dei maggiori ostacoli per i multipotenziali è proprio l’ansia da scelta: interessarsi a discipline diverse può rendere difficile decidere quale percorso professionale o di studio intraprendere. Questa “sindrome dell’eccesso di scelta” può portare a molta frustrazione, ma è facilmente risolvibile con le giuste accortezze e strategie.

Come gestire al meglio la propria multipotenzialità?

Emilie Wapnick, nel suo libro How to Be Everything: A Guide for Those Who (Still) Don’t Know What They Want to Be When They Grow Up,1 propone diversi approcci per valorizzare al meglio la propria multipotenzialità. Vediamo insieme i principali.

Trovare un lavoro che combini diversi interessi

Tra le varie possibilità per trovare il lavoro adatto alle proprie inclinazioni, si può optare per dei ruoli interdisciplinari o scegliere di lavorare in organizzazioni innovative. In alternativa, si può considerare di creare un proprio business che consenta di esprimere varie abilità e svolgere diverse funzioni.

Adottare una carriera “portfolio”

Altri multipotenziali decidono di svolgere due o più lavori part-time o di avviare diversi business per esplorare ambienti e modalità di lavoro differenti.

Seguire il “metodo Einstein”

Questo metodo consiste nell’avere un lavoro principale a tempo pieno che permetta di sostenersi economicamente, così che, nel tempo libero, ci si possa dedicare a diversi hobby o passioni.

Sperimentare carriere sequenziali

L’ultimo approccio di solito consiste lavorare in un’industria per un certo periodo, per poi passare a un ambito completamente nuovo, spinti dall’entusiasmo e dalla curiosità.

Conclusioni

Come ogni caratteristica personale, anche la multipotenzialità va accolta e valorizzata. Essere multipotenziali significa abbracciare la diversità delle proprie capacità, senza temere di uscire dalla comfort zone.

Coltivare passioni e diversificare le esperienze non solo arricchisce la propria vita, ma contribuisce a portare innovazione, creatività e apertura al mondo.

La promessa di ogni multipotenziale dovrebbe essere non spegnere mai la propria unicità, ma usarla per colorare il mondo con le proprie sfumature. Infatti, oggi, più che mai, il mondo ha bisogno di persone versatili, capaci di pensare fuori dagli schemi e di portare il proprio contributo nel mondo.

Note

1 Emilie Wapnick, How to Be Everything: A Guide for Those Who (Still) Don’t Know What They Want to Be When They Grow Up, United States: Harper Collins, 2017.