Oltre novemila visitatori a Extra Time Exhibition 2021, l’edizione speciale di WopArt. Work on Paper Fair, la fiera dedicata alle opere su carta. Si è svolta a Lugano pochi giorni fa, con un format inedito e un tema, la fluidità, che ha accompagnato il percorso espositivo e tutte le iniziative di questa rassegna. “Un interludio” lo ha definito Paolo Manazza, pittore, giornalista e ideatore di questa kermesse anticipatrice della sesta edizione programmata per il settembre 2022. Robert Phillips, il nuovo direttore artistico, curatore e consulente di collezioni private e istituzioni come la Fondazione Solomon Guggenheim di New York, il Moma Museum of Art di Atami (Giappone), la Collezione dell’High Museum of Art di Atlanta coadiuvato dal comitato scientifico formato da Ami Barak, Wayne Baerwaldrt e Marco Nicolò Riccomini, ha spiegato il significato di questo evento.

“Il concetto di “fluido, senza ragione d’appartenenza - racconta Phillips - coglie l’essenza del nostro tempo. Così come non è possibile bagnarsi due volte nella stessa acqua allo stesso modo l’anima dell’arte vive come sospesa nella vita di mezzo”.

Importante è anche il dato di vendita della fiera, che ha totalizzato un valore complessivo di oltre un milione di franchi svizzeri. Un paio di stand hanno centrato il cosiddetto “white glove” vendendo tutte le opere esposte.

I disegni, le grafiche e gli altri lavori su supporto cartaceo sono diventati, negli ultimi anni, un segmento altamente collezionabile del mercato, sia in termini di qualità che di prezzo.

E tra le Gallerie e Fondazioni presenti, BNP Paribas, main sponsor con alcuni capolavori provenienti dalla collezione della BNP Paribas Swiss Foundation oltre a opere selezionate di artisti emergenti, Buchmann Galerie Lugano, Kromia Art Gallery Lugano, Pandora Old Master New York-Lugano, Galerie Carzaniga Basilea, Studio d’Arte Campaiola Roma, Galleria Mazzoli Modena, Primo Marella Gallery Milano, Fabbrica Culturale Baviera di Giornico, Fondazione Cis Peccia, Spazio Thetis di Venezia, Behnoode Foudation di Parigi, Gipsoteca Gianluigi Giudici Lugano e MUSEC Lugano e, per la prima volta, la Saye Art Gallery/Iris Contemporary Space da Teheran.

In primo piano gli acquerelli del grande scrittore svizzero di lingua tedesca Hermann Hesse (premio Nobel per la letteratura nel 1946), resa possibile da generosi prestiti della Fondazione Hesse, con sede negli spazi di Montagnola (Lugano). Gli acquerelli, alcuni dei quali inediti, testimoniano lo stretto legame che lo scrittore ebbe con il Ticino, luogo in cui visse dal 1919 fino alla sua morte nel 1962.

A Montagnola, sulla Collina d’Oro, Hermann Hesse realizzò gran parte dei suoi libri più famosi quali Siddharta, Narciso e Boccadoro e il Gioco delle perle di vetro, ma qui egli iniziò pure a dipingere ispirandosi ai meravigliosi colori dei paesaggi del Ticino.

Durante le numerose passeggiate, ritrasse i suoi famosi acquerelli raffiguranti soprattutto i dintorni della Collina d’Oro. Oggi, queste opere sono molto apprezzate ed esposte in tutto il mondo.

La Fondazione Hermann Hesse Montagnola gestisce dal 2000 il Museo Hermann Hesse che, oltre all’esposizione permanente ospita un vasto programma di mostre temporanee, conferenze, concerti, filmati, passeggiate e letture settimanali in lingua italiana e tedesca che rendono il museo un vivace centro di incontro per un pubblico internazionale.

Il 2022 sarà un anno importante in quanto ricorrerà il 145° anniversario della nascita di Hermann Hesse, il 60° della morte dell’autore e soprattutto il centenario della prima pubblicazione di Siddharta, fino ad oggi il suo libro più letto e tradotto a livello mondiale.