La tragedia della vita è ciò che muore dentro ogni uomo col passar dei giorni.

(Albert Einstein)

L’amore può avere un tempo in cui vivere? L’amore vive oltre il tempo ma, il tempo, passa inesorabile e non aspetta nessuno. Scorre come un fiume in piena e quando ti accorgi che è passato, ti giri e hai già perso molto del presente che invece avresti potuto vivere dentro il “momento supremo”. Sì, l’amore vive di momenti supremi che bisogna saper respirare fino a perdere il respiro dentro il tempo presente prima che questo diventi passato senza essere stato vissuto fino in fondo. Sovente, capita che non ci si sente veramente pronti per vivere l’amore che arriva in un luogo inaspettato, lungo il sentiero che porta alla via imperiale dell’amore dove l’anima incontra l’amore e l’amore va incontro all’anima.

L’amore si vive dentro il momento presente e questo, spesso, lo rimandiamo ad un momento migliore. Al momento giusto. Incredibilmente, il momento giusto diventa quello dove soffochiamo il tempo dell’amore. Tentiamo di farlo morire dentro di noi o, forse, lo facciamo morire trasformandolo nel ricordo di un sogno ormai lontano per poter dire che non era il tempo. Non ci rendiamo abbastanza conto che abitiamo dentro un corpo fisico che è il Tempio che ha un tempo per conoscere e vivere l’estasi Divina. La vita terrena si consuma dentro il tempo scandito dalle ore, giorni, settimane, fino al finire dei nostri anni. Consumiamo così il tempo presente lasciandolo trascorrere senza viverlo veramente. Lo lasciamo consumare nel silenzio delle parole fino a farlo nascondere nel più buio angolo del cuore. Mi viene da ricordare una massima dello scrittore Mark Twain:

Tra vent’anni sarai più infastidito dalle cose che non hai fatto che da quelle che hai fatto. Perciò molla gli ormeggi, esci dal porto sicuro e lascia che il vento gonfi le tue vele. Esplora. Sogna. Scopri.

Le cose che non abbiamo fatto sono quelle che abbiamo avuto paura di vivere veramente. La paura è l’opposto dell’amore. L’alba è sempre l’inizio del tramonto e al centro ci sta il tempo per vivere il momento supremo. Kronos e Kairos e nel mezzo Aion. Il primo è il tempo cronologico. Il secondo, per gli antichi Greci, quello del momento giusto, opportuno. Ed Aion? Aion è l’eterno presente che se non vissuto attimo dopo attimo viene annientato da Kronos. Quest’ultimo esiste dentro i “vorrei ma in questo momento non posso… i ma… se poi… o le nostre verità (?!)”. Esiste dentro l’incertezza delle cose che desideriamo ma che non vogliamo veramente.

Se è vero che “volere è potere” allora è pur vero che “più si desidera e meno si vuole”. Volere veramente qualcosa significa agire, creare la realtà di ciò che vogliamo superando gli ostacoli che talvolta non ci sono ma che noi stessi creiamo e sapere che il tempo non può aspettare il tempo. Desiderare, invece, è solo un sogno dove l’azione non esiste. Non si sceglie di incontrare l’amore e non si sceglie nemmeno chi amare. È l’amore che viene da noi facendoci incontrare qualcosa o qualcuno dove noi riconosciamo l’amore.

L'amore che arriva all'anima perché è a lei che si rivolge... che non ha bisogno di tante parole ma si consuma nel silenzio degli sguardi... che non ha bisogno dei corpi perché fa l'amore al di là di essi…

L’amore non aspetta il tempo giusto. È sempre nel tempo giusto e reale, vero, sicuro, certo. Ha già scelto ed ha scelto dentro di noi senza chiedere il permesso alla nostra razionalità. Ma ci lascia liberi di esercitare il nostro libero arbitrio. È questo che, alla fine, decide di decidere di darla vinta a Kronos o di vivere Aion dentro Kronos perché “Aion”, condividendo il pensiero filosofico di Platone, è il tempo trascendente ed assoluto. Per non voler citare Ippocrate che in campo medico definiva “Aion” il midollo spinale come abitazione dove veniva distribuito il “tempo della vita” di ogni essere umano. Nell’uomo c’è un altro tempo ed è quello dei sogni, delle illusioni, che non è fatto più dal tempo che scorre né da quello dell’eterno presente. È un tempo che vive solo nella fantasia pur dentro la realtà celata. È quello “sospeso” che diventa silenzio perché vissuto solo a metà come un bacio pendente dalle labbra bisognose di dissetarsi con il nettare di loto e mai dato. O uno di quelli sospesi nell'aria mentre ci si perde dentro un abbraccio. Resta dentro un’emozione che ti rimane nel profondo, nell’anima.

Una passione soffocata che si sveglia, che torna a prendere respiro, che ti attraversa con un brivido in ogni parte del corpo tutte le volte che il tuo cuore ti porta dove il sogno si è interrotto. Lo vedi mentre stai facendo qualcosa, mentre ascolti una canzone, mentre senti un odore, un colore velato che come una carezza sfiora l'anima. Mentre stai indossando un vestito, le calze, le scarpe che diventano le vertigini perché è come salire sul piedistallo che ti fa vedere i sogni oltre l'orizzonte degli eventi. Quell’orizzonte degli eventi dal quale non si può sfuggire ma, allo stesso tempo, diventa irraggiungibile. Quell'orizzonte degli eventi dove:

...siamo diversi, conosciamo molto più di noi stessi, forse siamo diventati quello che dovevamo essere ...abbiamo sperimentato quello che dovevamo conoscere, siamo cresciuti in spazi infiniti e tempi senza confini da non tornare più quelli di prima.

Diviene, però, come voler raggiungere l’orizzonte magari davanti ad un tramonto. Più pensi di avvicinarti all’orizzonte e più questo si allontana. Allo stesso modo più rimani nel sogno più questo si allontana nella realtà. Ma il tempo dell’Amore, di quelli del “Ti Amo di più”, vive e si nutre del tempo nel momento presente per santificarlo. Bisogna entrare dentro il tempo dell’amore e, non potendolo fermare, viverlo in quell’istante che diventa l’eternità del Divino principio del Creatore di tutto ciò che “È”, perché lì diventi:

...il gabbiano dalle ali dorate, il poeta romantico, lo spruzzo di acqua tra i due mari, sei il calore che accarezza il viso, la vibrazione di due mani, il messaggero divino che canta l'amore in giro per il mondo.

Solo lì “non sarai mai un ricordo ma una presenza viva e vera... in tutto quello che ci appartiene..." Solo lì, il tempo smette di esistere.