Scorrevole o meno scorrevole?

Fluido o viscoso?

Pennello duro o pennello morbido?

Puoi farti queste domande sia davanti allo scaffale dell’olio motore, sia davanti all’espositore degli eyeliner. Non ci credi? Seguimi, ti accompagno in questa esplorazione.

Personalmente preferisco il pennello duro, il colore nero e una marca naturale per l’eyliner, mentre per l’olio motore ho imparato che per un motore benzina può andare bene un 10w 40. Meglio se è indicato “ideale per partenze a freddo”, perché a volte non scaldo il motore. Quei minuti sono preziosi per una precisa e ben definita riga di eyeliner.

Molte donne si sentono perfettamente a loro agio a padroneggiare la cura di sé: dal rossetto al mascara, dalla maschera per i capelli a quella del viso, dal latte detergente al primer infallibile. Nota: il primer si usa anche per verniciare le auto. Il parallelismo continua.

Tuttavia, queste stesse donne, si trovano meno comode nel gestire un imprevisto e fronteggiare questioni pratiche.

Si buca la gomma? Beh, chiamo il carro attrezzi. Vero, ma l’hai mai chiamato? Può essere più complicato che cambiare una gomma forata. Già, ma dove sta quella di scorta? Sai dov’è il lucidalabbra (in quella borsa senza fondo!) e non dov’è la gomma, né il triangolo. E se nella stessa borsetta – metaforicamente parlando – ci fosse spazio sia per un eyeliner perfetto che per la capacità di affrontare un imprevisto?

Acquisire, mantenere e implementare capacità trasversali rende l’individuo, sia donna che uomo, indipendente. Per indipendente intendo pronto a (quasi) tutto. Sembra una sciocchezza saper controllare il livello dell’olio motore e fare un rabbocco in caso di necessità; eppure, questa sciocchezza potrebbe salvare la tua auto dalla rottamazione, amica mia! Forse hai assistito a questa operazione due, cinque, sette volte. E se la prossima volta imparassi a farlo?

Un piccolo gesto per un grande passo nell’interdipendenza: un equilibrio in cui donne e uomini mettono in campo risorse diverse per arricchirsi reciprocamente. Come ti suona? Che sia il tuo partner, tuo fratello, il tuo amico o il tuo compagno di università, pensa a quante risorse avete che potreste condividere per fare un potenziamento reciproco alla prontezza!

Lavorare sull’acquisizione di capacità pratiche non significa né fare tutto da sole, né allontanarsi dalla femminilità. Ogni momento di vita e ogni situazione richiedono diversi approcci, diverso mindset e diversa attitudine. Tra l’altro, questo concetto di preparazione attraversa trasversalmente gli aspetti della nostra vita, da quello lavorativo a quello relazionale.

Come possiamo prepararci a vivere relazioni sane, intime e interdipendenti? Così come conosco la crema idratante migliore per la mia pelle e il tipo di carburante che alimenta il motore della mia automobile, ho bisogno di conoscere me stessa in ambito relazionale. Quali i valori secondo cui vivo e che sono non-negoziabili? Quali bisogni porto nella relazione? Quale direzione vorrei prendesse il rapporto?

Creare il miglior equilibrio possibile tra autonomia e connessione è un percorso impervio che richiede resilienza, flessibilità e la volontà di mettersi in gioco. Accettare se stesse prima e l’altro poi è una capacità che permette di costruire legami profondi senza perdere se stessi lungo la strada, come un copricerchio allentato.

In questo senso sia il coaching che il counseling ti accompagnano lungo il tuo percorso evolutivo. Nello specifico come coach ti aiuto a lavorare sulla consapevolezza e sull’auto-efficacia: partiamo dalla gestione di piccoli compiti per costruire una base solida sulla quale appoggiare nuove competenze, abilità.

Le capacità sono il terreno del counseling: dopo aver sbloccato alcuni comportamenti che oggi ti risultano difficili, lavoriamo nel profondo per riconoscere e gestire le emozioni, sviluppare elasticità di fronte al caos che un evento imprevisto porta con sé, riforniamo la cassetta degli attrezzi grazie a tecniche e strategie di problem solving strategico per arrivare a stabilire e far rispettare i tuoi confini attraverso la comunicazione efficace.

Essere pronti a tutto – termine che prendo in prestito da Mike Glover (e ti consiglio di leggere il suo libro Pronto a tutto) – significa avere la chiarezza necessaria per vivere relazioni complementari, in cui c’è un arricchimento reciproco. Se mi affido a qualcuno per un aiuto, non significa che non sia capace, ma che scelgo di essere interdipendente.

Il mio approccio è quello di uno sviluppo personale integrato tra mente, corpo e relazioni. Tre livelli su cui lavorare contemporaneamente per poter evolvere in ogni aspetto della vita:

  • Mente: sviluppo della consapevolezza e delle capacità decisionali.

  • Corpo: essere pronte anche a livello pratico (saper cambiare una gomma, gestire una situazione di emergenza).

  • Relazioni: interdipendenza significa valorizzare l’altro, non dipendere da esso.

Perché essere forti non significa isolarsi, così come essere dolci non significa essere deboli.

Il giusto mix tra eyeliner e olio motore è la metafora di una donna che sa muoversi tra autonomia e connessione, indipendenza e interdipendenza, femminilità e prontezza.

Ti lascio con una riflessione e un piccolo esercizio:

In quali aree della tua vita sei troppo indipendente o troppo dipendente? E come puoi bilanciare meglio queste due forze?

Prova a elencare tre competenze pratiche che vorresti acquisire e tre abilità relazionali che potrebbero migliorare la tua interdipendenza. Da dove potresti iniziare?