Sono diversi anni ormai che si parla della Toscana come di un “museo diffuso”: un territorio cioè che conserva e presenta, in ogni suo angolo, anche più remoto, un patrimonio culturale inestimabile.

Ma quali sono le caratteristiche peculiari di questa straordinaria collezione di beni ambientali, artistici e monumentali che fanno della Toscana uno dei luoghi più belli del mondo? L’eleganza innata. Questa è la terra del giusto equilibrio, della prospettiva, dell’armonia. Le cose sono al posto giusto perché sono frutto di una tradizione di pensiero e di rapporto con la natura che ha origini molto antiche. Un senso della misura che non valica quei confini “al di là e al di qua dei quali non può esservi il giusto”, volendo citare la nota sentenza delle Satire di Orazio.

E allora cadrà in errore quel visitatore che verrà in Toscana per visitarne velocemente i monumenti più noti al grande pubblico: la torre di Pisa, gli Uffizi di Firenze e piazza del Campo a Siena. Sarebbe come quei turisti che entrano al Louvre per vedere soltanto la Gioconda o nei Musei Vaticani per dirigersi subito alla Cappella Sistina. Quel visitatore perderebbe quel senso di armonia fra passato e presente, uomo e natura, terra e mare, pianura, collina e montagna che si riesce a cogliere in Toscana. Dobbiamo riscoprire un nuovo modello di Toscana, che abbandoni gli stereotipi da cartolina o da turismo mordi e fuggi.

Il Rinascimento a Firenze non è solo quello di Brunelleschi e Michelangelo, ma anche quello di Andrea del Sarto (il suo Cenacolo di San Salvi è uno dei capolavori che in molti non conoscono), di Masaccio e Donatello, fino ai maestri che prepararono il terreno per quella grande stagione culturale iniziata con l’avvento dell’Umanesimo. Potremmo individuare la matrice del Rinascimento fiorentino in molte opere dei secoli precedenti: nelle architetture di Arnolfo e nella pittura di Giotto, tanto per fare un esempio. Del resto Vasari parlò di rinascita, intesa come riscoperta dei canoni classici latini, partendo appunto da Giotto e arrivando fino a Michelangelo.

Pisa potrebbe essere presentata come il più importante centro accademico della Toscana, con le eccellenze della Scuola Normale e dell’Istituto Sant’Anna. Le sue emergenze artistiche sono legate ai rapporti con l’oriente che l’antica Repubblica Marinara ebbe per secoli. A Pisa, in un clima sempre giovanile dovuto alle attività universitarie, s’intravede ancora la cultura araba e la conoscenza scientifica di Fibonacci attraverso la dicromia dei monumenti di piazza dei Miracoli. Così come si possono vedere le antiche navi romane emerse dagli scavi di San Rossore.

Livorno conserva alcune fra le più belle pitture di paesaggio tra Ottocento e Novecento, realizzate da quei pittori macchiaioli che hanno segnato una tappa originale e unica nella storia dell’arte europea. Massa, Carrara e l’alta Versilia sono luoghi noti per gli enormi bacini marmiferi legati alla realizzazione di capolavori noti in tutto il mondo; non solo marmo bianco statuario, ma pietre dalle innumerevoli tonalità di colore estratte attraverso i secoli per la loro unica bellezza.

Pistoia è diventata un centro noto in tutto il mondo per la produzione del verde e la cura dei giardini, non a caso nascono qui i primi parchi d’arte ambientale oggi visitati da appassionati di tutto il mondo. Camminando lungo le strette vie del centro storico sembra di tornare indietro al Medioevo; ma non solo, la città conserva dei veri e propri capolavori del Rinascimento e dei secoli successivi.

Prato è nota per la sua capacità industriale e commerciale. Una città dinamica e aperta al futuro, che infatti ospita uno dei più grandi centri per l’arte contemporanea d’Italia. Siena è la città delle tradizioni, dove si conservano, come in uno scrigno dorato trecentesco, monumenti e capolavori di raffinata eleganza. Arezzo è la città della manualità artigianale di antichissima origine, fin dal tempo in cui era una delle più importanti città etrusche. Grosseto e la Maremma conservano importanti siti archeologici, piccoli e preziosi antiquaria, borghi di rara bellezza, ma anche parchi di sculture di artisti contemporanei, come il Giardino dei Tarocchi di Niki de Saint Phalle e quello di Seggiano di Daniel Spoerri.

Ovunque si percorra la Toscana ci s’imbatte in monumenti e opere di straordinario valore artistico: pensate alla Visitazione di Pontormo nella Cappella Capponi della Prepositura dei Santi Michele e Francesco a Carmignano; o alla Deposizione del Rosso Fiorentino nella Pinacoteca di Volterra; ma anche alle sedi della Fondazione Alberto Burri a Città di Castello; o alla Madonna del Parto di Piero della Francesca a Monterchi.

Solo alcuni degli esempi più noti di una straordinaria varietà di beni artistici e ambientali che fanno della Toscana il museo più grande e più bello del mondo: un patrimonio culturale dell’umanità, ancora tutto da scoprire e valorizzare.