Computer art, new media art, arte interattiva, arte telematica: nell’era social per eccellenza, anche il linguaggio artistico si esprime attraverso il medium digitale, utilizzando le tecniche più svariate.

Sono molti gli artisti che ultimamente sfruttano il potenziale della fotografia per realizzare le proprie opere d’arte. Di origine tedesca, Andreas Denstorf, in arte Platux, si definisce un “photo artist” a tutti gli effetti, capace di conciliare abilmente sia la fotografia che l’opera pittorica in generale. I suoi lavori ripropongono elementi iconografici riconoscibili, come Il Ponte Vecchio di Firenze o il Millenium Bridge di Londra, attraverso uno stile originale e inconfondibile, per nulla scontato.

“Nelle mie opere, la multidimensionalità è l’elemento caratterizzante: la foto arte si contraddistingue per le separazioni, le riflessioni, i colori luminosi, pieni di energia, che ti permettono di creare numerosi livelli all’interno di un’opera”. Non a caso Picasso, nel corso dello sviluppo del movimento cubista si servì della fotografia per studiare i valori delle superfici, e fu pure lui stesso fotografo, utilizzando distorsioni ottiche dell’obiettivo per ottenere visioni particolari della realtà. Anche i movimenti di avanguardia quali futurismo, espressionismo, dadaismo, si servirono della fotografia per dare un nuovo significato alla pittura, che esulava dalla semplice imitazione della realtà. Andreas con la sua fotocamera cattura svarianti momenti della giornata e angoli di vista differenti, per riscriverli all’interno delle sue tele, in maniera artistica. “Secondo me, la missione di ogni artista deve essere quella di costruire ponti culturali e diplomatici tra una nazione e l’altra. Nelle mie opere immortalo molti ponti, celebri per la loro importanza storica, ma il loro interesse per me va oltre la loro semplice rappresentazione”.

Che la sua arte fosse piena di significati simbolici, lo si percepisce anche dal suo nome d’arte, Platux, originato dalla combinazione del nome del filosofo “Platone” e della parola di origine latina “Lux”, che identifica la luce. “Ci sono molte teorie di Platone che amo prendere come riferimento per la mia arte, soprattutto dalla dottrina platonica delle Idee prendo spunto per comunicare, attraverso le mie opere, l’idea di fare del nostro mondo un posto migliore per vivere. Con la mia arte fotografica voglio rappresentare un mondo luminoso che conviva con la luce della filosofia”.

Certamente le sue opere sono altamente introspettive, dense di significati filosofici, poiché per Platux ogni pezzo di arte segue un sentimento e fa sempre parte di una collezione: “Di regola, non produco lavori individuali, ma collezioni; quando c’è un tema che mi ispira mi immergo profondamente e lo analizzo da tutti i punti di vista”.

Dubai, Canada, Francia, Italia, Germania, Svizzera sono solo alcune delle nazioni che hanno avuto l’onore di ospitare alcune delle sue collezioni, come “Abstract world”, “People Art”, “Castle Art”, “Luxury Art”, “The London Way”. Sicuramente la carriera lavorativa nella marina ha permesso ad Andreas di guardare il mondo da diverse prospettive e di essere continuamente stimolato dalle varie culture che ha conosciuto durante i suoi viaggi. Anche l’utilizzo dei suoi materiali: vetro, acrilico, alluminio e la qualità delle sue stampe: fine art, screen printing, offset printing, sono scelti in base a un particolare sentimento, che è nato nell’artista dopo un suo viaggio. La stessa emozione potete provarla anche voi, tranquillamente da casa, visualizzando la galleria virtuale di Platux sulla sua piattaforma online: basta un semplice click e verrete catapultati in un’iperrealtà, dove ognuno di voi potrà identificarsi in una sua opera d’arte!