Julia Gordon-Bramer è un’autrice americana che ha trascorso gli ultimi dieci anni a ‘decodificare’ le poesie di Sylvia Plath, utilizzando una prospettiva completamente nuova e straordinaria, partendo dal misticismo. La Gordon-Bramer è un’esperta di tarocchi e poetessa lei stessa ed è stata nominata “St. Louis’ Best Local Poet” nel 2013, da The Riverfront Times. In questa intervista ricca di aneddoti, abbiamo scoperto molti dettagli sulle sue opera e sui progetti che la vedono protagonista nei prossimi mesi.

I tuoi lavori dedicati a Sylvia Plath sono unici nel loro genere. Riescono ad essere complessi e informativi, senza disdegnare un linguaggio accessibile ai neofiti. Quali sono state le maggiori sfide nell’unire la decodificazione delle poesie, il misticismo e il simbolismo dei tarocchi?

La sfida più grande è stata quella di scegliere un soggetto fuori dal comune e intimidatorio come l’occulto e cercare di spiegarlo con un linguaggio accessibile a tutti. Le persone fanno naturalmente resistenza verso lo spirituale, specialmente se provengono da contesti religiosi tradizionali. L’altra sfida per me è stata quella di portare il lettore ad analizzare una poesia su piani multipli. Siamo soliti dire, "OK, questa poesia significa questo". Vogliamo che sia quello e basta, e molti pensano che le poesie della Plath parlino soltanto di depressione e suicidio, perché la sua vita è finita così; ma è tutto molto più complesso. Lavorava su diversi livelli, trasformando la mitologia in una metafora di ciò che le accadeva, cercando connessioni con le costellazioni, l’alchimia, i tarocchi e la letteratura più alta. È assolutamente incredibile di cosa è stata capace questa donna, eppure in molti leggono la sua opera solo in chiave autobiografica. Penso che questa sia la mia più grande sfida: condividere col mondo un’ottica sulla Plath che vada al di là del dramma personale.

Perché pensi che l’interesse della Plath per l’occulto non sia stato esaustivamente esaminato come quello del marito, Ted Hughes?

Penso che Sylvia Plath abbia nascosto il suo interesse per l’occulto in modo intenzionale. Il perché ha senso: la stregoneria era appena stata tolta dalla lista dei crimini in Inghilterra, dove lei e Ted Hughes vivevano. C’era molta reticenza verso le attività occultistiche e a Hughes fu addirittura proibita l’astrologia a scopo di lucro, ai tempi in cui iniziava a vedersi con la Plath. Sylvia aveva già una storia di instabilità mentale alle spalle, con un primo tentativo di suicidio a vent’anni e successivi trattamenti con la TEC. L’ultima cosa di cui aveva bisogno era di essere additata come folle. Poi c’era la reputazione accademica e i figli da tenere in considerazione... Un altro fatto interessante, tratto dalla lettura dei libri sul misticismo che possedeva, è quanto si ritenesse doveroso tenere segreti gli studi e la pratica della Kabbalah. Penso abbia fatto bene a non esporsi.

Hai già pubblicato analisi dettagliate di Lady Lazarus e Daddy utilizzando il sistema Fixed Stars Govern a Life. Quali sono state le scoperte più elettrizzanti che ti sono capitate durante questo ‘viaggio’?

Ogni poesia della Plath è magica e non posso dire di aver fatto solo una scoperta negli ultimi dieci anni passati a decodificarla. Nel Decoding Sylvia Plath's Lady Lazarus, mostro come questa sia sostanzialmente una poesia sul femminismo. Il lettore lo avverte ma capirne i veri motivi e ciò che vi è implicitamente scritto è un’altra storia. In Lady Lazarus," per esempio, la Plath ci guida, passo dopo passo, partendo dalla storia della Statua della Libertà, il simbolo della libertà americana, raffigurandola come la dea Isis con in mano una torcia infuocata. Al momento della sua inaugurazione, le suffragette che richiedevano il diritto di voto in America la circondarono, protestando con megafoni, poiché a loro non fu nemmeno concesso di partecipare all’inaugurazione, riservata ai soli uomini. Inimmaginabile… Devono essersi dette, "Hey, è una dea in caso non ve ne foste accorti, signori! I tempi stanno cambiando!" Ai piedi della nostra Statua c’è una poesia ebraica dell’abolizionista, Emma Lazarus a favore degli immigrati. Sì, Lazarus.

Questa poesia fu scritta dalla Lazarus in onore della dea Isis, anche conosciuta come Venere e Lucifero. Lucifero è la stella del giorno (il pianeta Venere), non il Diavolo. La Plath ha lavorato anche tenendo presente vari aspetti del pianeta Venere (attenendosi ai dati conosciuti nel 1962, ovviamente): l’unico pianeta nel nostro Sistema Solare ad avere preso il proprio nome da una donna e a seguire una rotta diversa dagli altri. C’è da perderci la testa! In Decoding Sylvia Plath's "Daddy", ho fatto essenzialmente la stessa cosa, disegnando linee di connessione fra il colonialismo britannico e l’Africa, il re britannico Bruto, il paternalistico Sigmund Freud, e il capolavoro letterario di Joseph Conrad, Cuore di Tenebra. È tutto in quegli scritti, così come altre prove tangibili che la Plath conoscesse a fondo la storia, i miti e la letteratura.

Poiché sei tu stessa un’esperta di tarocchi e una poetessa, sei riuscita a trovare paralleli incredibili che ci permettono di godere appieno della ricchezza di informazioni tramite le quali avvalori la tua tesi. Quanto tempo hai impiegato a raggiungere un obiettivo del genere e quali fonti sono state maggiormente rivelatrici?

Come ho accennato, ho lavorato a questi progetti per dieci anni e, anche se sono quasi completati, continuo a trovarmi di fronte a svariate sorprese. Alcune delle risorse che mi hanno veramente aiutato nel capire che sono sulla pista giusta, sono stati i diari e le lettere della Plath. Un’altra miniera d’oro sono state le sue note e piè pagina, custodite negli archivi a lei dedicati presso la Lilly Library dell’Indiana University-Bloomington. Ci sono altri archivi presso lo Smith College e altrove, ma in Indiana ho speso la maggior parte del mio tempo. Ho anche letto gli stessi libri letti da lei. È un buon modo per conoscere i classici e identificare riferimenti e influenze sulle loro opere. Voglio sapere quel che sapeva lei. Le lettere e i diari ci dicono esattamente cosa stesse leggendo e quando.

Un recente post sul tuo blog ha catturato la mia attenzione poiché coinvolgeva Nicholas Petricca, il quale è noto per essere un mirabile pluristrumentista e un paroliere fuori dal comune. Inoltre, ha svelato una vera e propria passione per lo spirituale, nonché una profonda conoscenza dei classici. Suppongo tu riceva opinioni diverse riguardo alle tue opere, a seconda del background del lettore (studenti, insegnanti, intellettuali ecc.). Possiamo sapere di più a proposito della reazione di Petricca?

Conosco Nicholas Petricca e la sua famiglia da quando Nick aveva cinque anni. Era molto amico di mio figlio maggiore. Ricordo che telefonavo a sua madre e lo sentivo far pratica al piano, in sottofondo. È stato meraviglioso vederlo crescere e diventare un talento così famoso. Ricordo di avergli letto i tarocchi quando i WALK THE MOON erano solo un gruppo di ragazzini in un furgone, nel 2008 o giù di lì. Per Nicholas, vidi la carta della Stella. "Sarai famoso," gli dissi. Gli piacque molto l’idea e poco dopo acquistò una t-shirt con quella carta disegnata. Oggi, ovviamente, è famoso in tutto il mondo e non potrei essere più orgogliosa.

Non penso di svelare un segreto dicendo che Nicholas è un ragazzo molto brillante e spirituale che ha seguito con estrema attenzione la mia storia sulle ‘coincidenze’ magiche (anche se noi mistici diciamo che non esistono reali coincidenze!) relative al lavoro sulla Plath e su come le sue opere si siano quasi impossessate di me, permettendomi di portare a termine questo progetto. Non sono mai stata una lettrice di tarocchi professionista fino a quel momento; anche se li leggo da quando ero una teenager, non avrei mai immaginato di diventare tale per davvero. Avevo un lavoro d’ufficio! Tuttavia, i pezzi del puzzle si sono ricomposti all’unisono, concedendomi libertà e spazio in modo da poter effettuare questi viaggi verso gli archivi.
Nicholas è molto intelligente, ha frequentato il Kenyon College specializzandosi in composizione musicale ma, anche in lingua russa (popolo amato dalla Plath, fra le altre cose). È stato eccitante per Nick venire a conoscenza di tutti questi nessi spirituali che, di fatto, sconvolgono i vecchi paradigmi letterari relativi all’opera della Plath. Penso che io e Nick ci stiamo supportando a vicenda, nel nostro cercare di essere dei fari in un mondo buio. A volte ricevo un suo messaggio mentre è in tour in Australia, in Africa, o in Italia, in cui mi dice, "Ciao, zia Jules!" aiutandomi ad andare avanti, incoraggiandomi costantemente. È una delle persone più gioiose, talentuose, positive e naturalmente magiche che si possano incontrare.

Consultando il tuo sito Internet, abbiamo scoperto che pubblicherai molto in questo 2018. Puoi dirci qualcosa di più? Su quali aspetti relativi a Sylvia Plath focalizzerai la tua attenzione?

Ho scritto molto in questi ultimi anni, ma non ho pubblicato altrettanto. Ho avuto una brutta esperienza con il mio primo editore e il tutto mi ha lasciata molto scoraggiata sull’industria in generale. Allo stesso tempo, gli esperti sulla Plath sono troppo concentrati su punti di vista specifici per vedere lo scenario più completo e ovviamente c’è un certo scetticismo accademico verso l’occulto, anche se la Plath vi era immersa e tutti gli scritti portano in questa direzione. Per questo motivo, ho scritto una biografia sul misticismo di Sylvia Plath e Ted Hughes, intitolata: The Magician's Girl. La auto-pubblicherò con la Magi Press così come altri volumi della serie Decoding. Ci sono quaranta poesie nella collezione Ariel’ della Plath, quindi ho altrettanti libri da realizzare. Ci vorrà tempo e ho anche iniziato a lavorare sulle sue poesie di gioventù. Aldilà della Plath, quest’anno pubblicherò anche Night Times, un memoriale degli anni in cui dirigevo una rivista rock and roll nei Novanta e da mamma single. Vedi? La musica è importante anche per me!