La simbologia della croce, uno dei simboli più universali e profondi presenti in molte culture e religioni, rappresenta spesso concetti come la fede, la redenzione, l’unione tra il cielo e la terra, o la vita e la morte. Prima di argomentare sulla simbologia della croce è necessaria una premessa sul concetto di ‘esistere’. Dal suo significato etimologico esistere, dal latino ex-star, indica l’essere dipendente da un principio diverso da se stesso, ovvero dallo stato principale del non manifestato, colui che esiste non è altro che l’essere manifestato mentre l’Esistenza è la manifestazione universale con tutti gli stati di molteplicità indefinita che comporta, ognuno dei quali può essere definito ‘mondo’.

Alla luce di ciò, l’individuo costituisce un’unità relativa, frammentaria, ma un particolare stato di manifestazione. L’essere è sottoposto a certe condizioni di esistenza e occupa una determinata posizione nella serie infinita degli stati dell’essere totale. Una di queste condizioni è la forma che caratterizza lo stato individuale.

Un’altra distinzione utile per comprendere il significato della croce è quella tra il Sé e l’Io. Il Sé è il principio trascendente, permanente di cui l’essere umano non è che una modificazione contingente che comunque non influenza in alcun modo il principio.

Il Sé, quindi, ha una natura immutabile e sviluppa le sue possibilità in tutte le indefinite modalità di realizzazione, mentre l’Io o l’individualità umana costituisce la particolare determinazione dell’essere totale. Vi è perciò un’analogia tra uomo individuale, incompleto e relativo, e l’essere totale, trascendente e incondizionato rispetto a qualsiasi modo particolare di esistenza chiamato ‘Uomo Universale’ che, in arabo El-Insdnul-kàmil, è l’Adam Qadmon della Qabbalah ebraica; il «re» Wang della tradizione estremo-orientale (Tao-te-king, XXV). Tale Uomo rappresenta l’analogia tra la manifestazione universale o macro-cosmo e la sua modalità individuale umana o micro-cosmo, nel linguaggio ermetico occidentale. L’Uomo Universale è il principio di tutta la manifestazione, l’uomo individuale dovrà esserne la risultante e il compimento.

Ecco allora come la croce sia originariamente il simbolo della realizzazione dell’Uomo Universale che viene raggiunta attraverso la comunione della totalità degli stati dell’essere, ordinati armoniosamente in modo gerarchico seguendo un’espansione nei due sensi: ampiezza o piano orizzontale ed esaltazione o piano verticale.

Il piano orizzontale o ‘ampiezza’, è l’estensione dell’individualità come base della realizzazione, rappresenta lo sviluppo di un insieme di possibilità soggette comunque a condizioni particolari di manifestazione, mentre il piano verticale o ‘estensione’ rappresenta la gerarchia indefinita degli stati multipli ovvero dei tanti mondi che sono compresi nella sintesi dell’Uomo Universale.

In altre parole, l’asse verticale rappresenta lo Spirito che scende nel mondo fenomenico, mentre l’asse orizzontale rappresenta il piano fenomenico in cui viviamo, nella croce lo Spirito incontra la Materia, essi sono i due poli che permettono la manifestazione del nostro mondo fisico, simboleggiati anche come maschile-femminile, luce-ombra. Quindi la croce è il simbolo esoterico del pianeta Terra, dove regnano le due dimensioni spazio-tempo.

La croce è dunque un portale tra Spirito e Materia, senza dimenticare che questi due poli danno origine ai quattro elementi: aria, acqua, fuoco e terra, e che il "4" simboleggia la manifestazione materiale. In alchimia è solito dire ‘separare il sottile dallo spesso’ ovvero discernere tra ciò che è sottile, spirituale da ciò che è pura materia densa.

Questo importante simbolo è precristiano, in origine in tutte le culture antiche la croce rappresentava la terra e lo spazio-tempo. È divenuto simbolo cristiano dopo tre secoli dalla crocifissione di Cristo, quando la Chiesa si è organizzata come sistema politico nel Concilio di Nicea tenutosi nel 325 d.C., il primo concilio ecumenico cristiano presieduto dall’imperatore Costantino mosso dall’intento politico di ristabilire la pace religiosa minata da varie dispute che indebolivano lo Stato romano.

Quindi per il cristianesimo, la croce è il simbolo centrale della fede, rappresentando la crocifissione di Gesù Cristo e la sua risurrezione. Essa simboleggia la redenzione, il sacrificio divino per la salvezza dell’umanità, e la vittoria sulla morte. La croce può assumere diverse forme, come la croce latina, la croce ortodossa, o la croce di San Francesco, ciascuna con significati specifici.

Nelle culture antiche il simbolismo della croce assume vari significati: per gli egizi la croce ansata o Ankh rappresentava la vita eterna, l’immortalità, anche se per questo simbolo sarebbe necessario un articolo dedicato unicamente alla sua simbologia complessa.

I Celtici unirono la croce di forma latina con un cerchio, dando origine alla croce celtica che simboleggia l’eternità e il ciclo della vita, mentre nella cultura mesoamericana la croce era collegata a riti di fertilità e cicli cosmici.

Nell'alchimia, la croce è un simbolo ricco di significati e simbolismi, spesso associato alla combinazione di opposti, alla trasformazione e all'equilibrio tra materie e spirito. La croce rappresenta l'intersezione tra i quattro elementi fondamentali (terra, aria, fuoco e acqua) e simboleggia l'unione di queste forze contrapposte per ottenere la pietra filosofale e raggiungere l'illuminazione spirituale.

In particolare, la croce può essere vista come un simbolo di equilibrio tra il mondo materiale e quello spirituale, indicando la necessità di integrare i diversi aspetti dell'esistenza per realizzare la perfezione alchemica. La sua presenza nell'alchimia suggerisce anche un percorso di trasformazione interiore, dove ogni braccio della croce rappresenta un elemento o una fase del processo di trasmutazione.

Inoltre la croce alchemica può essere associata alla "Croce di Cristo" come simbolo di sacrificio e rinascita, riflettendo il percorso di morte simbolica e rinascita spirituale che è al centro della filosofia alchemica. La croce nell'alchimia è un simbolo di equilibrio, trasformazione e unione degli opposti, elementi fondamentali per il processo di realizzazione spirituale e materiale.

Secondo il fondatore dell’Antroposofia Rudolf Steiner, la croce ha un significato profondo e simbolico legato alla spiritualità, all'evoluzione dell'anima e alla connessione tra il mondo terreno e quello spirituale. Steiner interpreta la croce non solo come un simbolo religioso, ma come un'immagine che rappresenta l'interazione tra i contrari e l'equilibrio tra i diversi principi dell'universo.

Nella sua visione esoterica, la croce simboleggia:

  • l'incrocio tra il mondo materiale e quello spirituale: i quattro bracci della croce rappresentano i quattro elementi (terra, aria, fuoco, acqua) e i quattro aspetti dell'essere umano (corpo, anima, spirito e coscienza);

  • l'equilibrio tra opposti: la croce indica la necessità di integrare e armonizzare le forze opposte per raggiungere uno stato di elevazione spirituale.

Il processo di trasformazione: attraverso la croce, si può comprendere il percorso dell'anima che attraversa le prove terrene per ascendere verso il divino.

Steiner sottolinea inoltre come il simbolo della croce sia presente in molte tradizioni spirituali e religiose, e che il suo significato più profondo risiede nella capacità di unire e trasformare le energie, favorendo il progresso spirituale dell’individuo e dell’umanità nel suo insieme.

Ecco alcuni aspetti chiave di come Steiner inserisce il simbolo della croce nel suo insegnamento:

  • simbolo di iniziazione e trasformazione: la croce rappresenta il percorso di iniziazione spirituale, dove l’individuo attraversa una trasformazione che coinvolge l’equilibrio tra le dimensioni interiori e esteriori. Steiner vedeva la croce come un simbolo di incontro tra opposti, come spirito e materia, o cuore e mente.

  • Rappresentazione dei quattro elementi e dei quattro mondi: la croce può essere interpretata come simbolo dei quattro elementi (terra, aria, fuoco, acqua) e dei quattro mondi della cosmologia antroposofica (fisico, eterico, astrale, io). L’intersezione delle braccia della croce indica l’interconnessione di questi aspetti.

  • Collegamento con il Cristo e il Mistero Pasquale: per Steiner, la croce è anche simbolo del mistero del Cristo e della redenzione. La croce è vista come il simbolo della sofferenza redentrice di Cristo, che apre una via di comprensione spirituale e di risveglio interiore.

  • Figura di equilibrio e di unione: la croce rappresenta l’equilibrio tra le forze opposte e la ricerca di unità tra il mondo spirituale e quello materiale. Steiner sottolineava l’importanza di sviluppare una coscienza che riconosca e integri questi aspetti.

  • Applicazione pratica e artistica: nelle sue indicazioni artistiche e pedagogiche, Steiner incoraggiava l’uso di simboli come la croce per sviluppare la sensibilità spirituale, attraverso l’arte, l’architettura e la meditazione.

In sintesi, nell’insegnamento di Steiner, la croce non è solo un simbolo religioso tradizionale, ma diventa un veicolo di comprensione spirituale, un’immagine che aiuta l’individuo a percepire l’interconnessione tra i diversi piani dell’essere e a intraprendere un cammino di integrazione e di elevazione spirituale. Concludendo, la croce è un simbolo ricco di significati che attraversano culture e epoche, rappresentando spesso l’unione, la vita, il sacrificio e la speranza.