La Galleria Monitor è lieta di presentare Tacciono i fiori, la nuova mostra personale di Thomas Braida, a distanza di tre anni dall’ultima personale negli spazi romani della Galleria.
La pittura di Braida si muove per digressioni visive e concettuali, natura morta dopo natura morta, componendo una narrazione sospesa tra l’ironia e la metafisica. Con riferimenti che vanno da Gramsci (Odio gli indifferenti) a Wittgenstein (Su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere), da Moravia (Gli indifferenti) alla pittura classica, Braida costruisce un mondo in cui l’indifferenza si fa forma e colore.
Le immagini guida della mostra sono dei vasi di fiori, che “silenziosamente fioriscono” (Nanna o l’anima delle piante, G.T. Fechner): il ribaltamento di un concetto in cui è la natura ad essere indifferente a noi, immagini in cui l’assenza di vita reale diventa simbolo dell’indifferenza. I fiori non crescono, non appassiscono più — semplicemente restano, privati del loro ciclo naturale. Non partecipano. Non si oppongono.
Un salone silenzioso. Vasi lucidi, una pantera nascosta nell’ombra, fiori composti con una cura quasi sacra e immagini apparentemente casuali. Braida ci invita a entrare nella casa dell’indifferenza – un luogo dove ogni oggetto sembra osservare senza partecipare, e ogni quadro custodisce un enigma emotivo.
Come scriveva Torquato Tasso, Tacciono i boschi e i fiumi, e ora, tacciono anche i fiori: testimoni muti di una realtà che scorre.