In riferimento alla durata del regno dell’ultimo anticristo, la Settanta usa il termine καιρός, che indica un tempo fissato, un tempo specifico. La persecuzione di Antioco IV Epifano durò tre anni e mezzo, un periodo di prova che, nell’apocalittica, diventa simbolico. Anche al tempo del profeta Elia, il cielo si chiuse e per tre anni e mezzo non piovve. Tre e mezzo è la metà di sette, numero che indica la pienezza, la totalità. Tre anni e mezzo vuol dire che il tempo del male è limitato, contenuto. Ciò non significa, però, che il tempo di tre anni e mezzo non possa essere anche un tempo effettivo. San Girolamo, nel suo commento a Daniele, scrive:

Tempo” indica “anno”. Più tempi corrisponde a “due anni”, stando alla caratteristica idiomatica dell’ebraico basata anch’essa sulla dualità; e “mezzo tempo” corrisponde a “sei mesi”, periodo in cui i santi verranno abbandonati in potere dell'Anticristo come condanna ai Giudei che non hanno creduto alla verità per accogliere la menzogna ... Diremo poi nell'ultima visione come questi tempi non si possono adattare ad Antioco1.

Il canonico Fillio spiega che i tre tempi e mezzo, oltre a tre anni e mezzo, potrebbero indicare tre periodi specifici del regno dell’anticristo: uno corto, uno lungo e uno brevissimo.

Dio permetterà all’Anticristo di esercitare la sua tirannia contro il popolo del Messia per un certo tempo. Questo tempo è determinato da una formula misteriosa: tempus, et tempora, et... Posto tra un tempo e mezzo tempo, il sostantivo plurale “tempora” è ovviamente equivalente al duale e significa: due tempi. La somma totale è quindi di tre tempi e mezzo. Molti commentatori antichi (S. Efrem, S. Girolamo, Teodoreto, ecc.), moderni e contemporanei ritengono che un “tempo” corrisponda a un anno. Per dimostrarlo, si basano soprattutto su due testi dell'Apocalisse (XI, 2-3 e XIII, 5) in cui San Giovanni fa un'evidente allusione a questo passo di Daniele e in cui predice che il dominio dell'Anticristo durerà quarantadue mesi, quindi tre anni e mezzo. Anche se non è certo, questo punto di vista è il più plausibile.

In ogni caso, va notato che l'angelo non dice semplicemente: tre tempi e mezzo, ma: un tempo, due tempi... Divide così l'epoca dell'Anticristo in tre periodi diseguali: uno relativamente breve, durante il quale il nemico di Dio e degli uomini stabilirà il suo potere; il secondo più lungo, che lo vedrà esercitare la sua influenza malvagia; il terzo, che sembrava prolungarsi ancora di più, sarà invece molto breve, perché il suo potere sarà improvvisamente spezzato dal Signore. I versetti 26-27, che corrispondono, il primo ai versetti 9-12, il secondo ai versetti 13-14, espongono il terribile giudizio pronunciato contro il piccolo corno e l’evento glorioso del regno eterno del Messia e dei santi2.

La spiegazione di Fillio è molto verosimile. Lo stesso periodo scandito in anni, mesi e giorni, lascerebbe presupporre che possa benissimo trattarsi sia di periodi indefiniti che di tempi ben precisi. Al cap. 12, il testo ebraico di Daniele sembrerebbe confermare questa lettura, dove i tre tempi e mezzo rispondono ai «tempi della fine», cioè, quando giungerà a termine «la distruzione della potenza del popolo santo».

Udii l’uomo vestito di lino, che era sulle acque del fiume, il quale, alzate la destra e la sinistra al cielo, giurò per colui che vive in eterno che tutte queste cose si sarebbero compiute fra un tempo, tempi e la metà [di un tempo], quando fosse giunta a compimento la distruzione della potenza (mano) del popolo santo. Io udii bene, ma non compresi, e dissi: “Mio Signore, quale sarà la fine di queste cose?” Egli mi rispose: “Va, Daniele, queste parole sono nascoste e sigillate fino al tempo della fine”. (DNA 12,7-9)

In questo passaggio, l’espressione «un tempo, tempi e la metà [di un tempo]», è resa in ebraico con lemo'ed mo'adim vachetzi. La parola mo’ed significa “assemblea”, “incontro”, ma indica anche uno spazio di tempo determinato, un tempo fissato. Ma quanto potrebbe durare ogni fase, ogni tempo?

Nell’Apocalisse, riguardo al regno dell’anticristo, si dice che questo dura 42 mesi, poi afferma 1260 giorni, cioè, tre anni e mezzo. Ipotizzando che un “tempo” sia costituito da 42 mesi, i tre tempi e mezzo corrisponderebbero a 42 + 84 + 21 = 147 mesi, pari a 4410 giorni. Il tempo dell’anticristo potrebbe avere una durata massima di 147 mesi dal suo insediamento o 4410 giorni, se si tiene conto di un anno di 360 giorni. All’interno di questo lasso di tempo, potrebbe inserirsi la profezia puntuale che vedrebbe la fine del regno dell’anticristo trascorsi 1290 giorni dall’insediamento dell’abominio della desolazione nel Tempio, cioè, l’intronizzazione degli idoli pagani nel cuore della Chiesa. Riguardo all’espressione: «Quando fosse giunta a compimento la distruzione della potenza (mano) del popolo santo», l’esegeta medievale Rashi traduce e spiega:

E quando avranno finito di infrangere la forza del popolo santo (Ebr. נַפֵּץ יַד, lett. «Infrangere la mano»). Quando la forza di Israele finisce, [simile a] (Dt 32,36): «quella forza è svanita (אָזְלַת יַד) e non rimane nulla da conservare o abbandonare».

Le leggi sono le leggi che Dio diede a Mosè, cioè, la Torah. Come Antioco, l’ultimo anticristo cercherà di sovvertire gli insegnamenti di Dio, instaurando il paganesimo. Ma tutto questo ha un termine stabilito e il suo regno sarà distrutto completamente, quando la «corte siederà in giudizio», cioè, quando Dio griderà il suo «Basta!». Tutto ciò avverrà prima che i suoi servi fedeli vengano meno, come scritto nel Deuteronomio:

Perché il Signore farà giustizia al suo popolo e dei suoi servi avrà compassione; quando vedrà che ogni forza è svanita e non è rimasto né schiavo, né libero. (Dt 32,36)

Il tempo del regno dell’anticristo, però, potrebbe terminare ancor prima del termine previsto a motivo degli eletti, come sta scritto: «Poiché vi sarà allora una tribolazione grande, quale mai avvenne dall'inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà. E se quei giorni non fossero abbreviati, nessun vivente si salverebbe; ma a causa degli eletti quei giorni saranno abbreviati» (Mt 24,21-22)3.

Note

1 Stevenson K., Glerup, M. (a cura di), La Bibbia commentata dai Padri, vol. 12, Città Nuova Editrice, Roma, p. 315.
2 Fillion, L.C., La Sainte Bible commentée d’après la Vulgate, VIII édition, vol. 6, Librairie Letouzey et Ané, Paris, p. 285.
3 Savini, A., L’ultimo anticristo. Identikit dell’uomo più diabolico della storia, II edizione, Chaos Mega, 2014.