Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia.

(William Shakespeare)

Fin dalle origini l’uomo ha cercato di svelare i misteri impenetrabili dell’incarnazione, della creazione del cosmo, dell’anima, generando varie cosmogonie che hanno come elemento centrale la concezione della creazione come atto magico. La magia è quindi antica quanto l’universo, in particolare nella cosmogonia egizia è il dio Atum, generatosi da sé e incarnazione del sole al tramonto (motivo per il quale è associato al dio del sole Ra), che crea l’universo tramite le immagini archetipiche e pronunciando il nome di tutte le cose. Ma è il suo primogenito Eka ‘colui che consacra le immagini’ a infondere la vita, trasformando le immagini e le parole in cose reali. Eka è la personificazione della magia, colui che materializza e vivifica ciò che Atum, il creatore supremo, pensa.

Ma, con l’avvento di Internet e dei social, si sono diffuse approssimazioni, distorsioni ed interpretazioni superficiali anche nel campo delle discipline esoteriche, dottrine antichissime che comprendono conoscenze approfondite di geometria sacra, di astronomia, astrologia, matematica pitagorica, simbologia e tanto altro.

Cerchiamo di dissipare la nebbia che avvolge queste tematiche con Stefano Mayorca, giornalista, scrittore, profondo conoscitore dell’alchimia, dei simboli, dei Miti, delle antiche religioni e dell’iniziazione ermetica. Mayorca è anche pittore e definisce la sua arte pittorica ‘pittura cosmico magnetica’, una alchimica mistura di colori a olio e cosmetici che rendono le sue opere originali e ricche di simbolismi d’ispirazione ermetica. Scorrere la sua bibliografia è un appassionante viaggio nella Scienza dell’uomo. Per brevità citerò il primo testo Magia e colore, pubblicato nel 1995, e il più recente La Magia Etrusca pubblicato nel 2022. Inoltre desidero segnalare che è disponibile una nuova e rinnovata edizione del libro La Luna - Influssi, poteri e leggende che vede l'aggiunta di due nuovi capitoli.

Negli ultimi anni si parla molto di magia ma in modo approssimativo e che genera confusione sul vero significato, potresti chiarire cosa si intende per Magia e per Mago?

Il termine magia, oggi svilito, frainteso e abusato, deriva dal greco Maga e Magheia, termine derivante da Zoroastro (o Zarathustra) e dai suoi seguaci, i sacerdoti caldaici o Parsi, i magi legati alla dottrina del Fuoco Sacro e significa sapienza, conoscenza. Conoscenza di ordine ermetico legato alla geometria sacra, ai numeri, e alla disciplina sapienziale che fa capo ad una tradizione antichissima in cui sono confluite culture connesse con civiltà differenti: quella egizia, etrusca, greca, romana e altre.

Gli Egizi infatti conoscevano bene la magia dei dipinti, l’energia radiante delle immagini, il potere delle parole e dei suoni, così come anche gli Etruschi, cosa accomuna queste due grandi civiltà rispetto alla magia?

Nonostante alcune ovvie diversificazioni, esistono delle analogie tra Egizi ed Etruschi, per esempio l’utilizzo della mantica legata allo speculum, ossia la divinazione per mezzo degli specchi cosiddetti magici o catopromanzia. Anche le immagini vivificate erano al centro delle pratiche sia etrusche che egizie. Si tratta a volte di dipinti o di statue vitalizzate attraverso determinati processi proiettivi assolutamente segretati.

Quali sono i presupposti per intraprendere il cammino d’iniziazione al Mysterium? Che funzione ha il Maestro?

Il maestro o guida che dir si voglia può trasferire la sua esperienza al neofita, consigliarlo ma non può realizzare al suo posto, come afferma un celebre motto: “il Maestro può insegnarti a respirare ma non può respirare al tuo posto”. La conquista del Vello d’oro di giasonica memoria, dunque, spetta al discepolo. È lui che deve trovare la strada per pervenire ad una eventuale iniziazione. Per intraprendere questo percorso, è necessaria una autentica vocazione visto che si tratta di una scelta di vita totalizzante e non di un capriccio passeggero. Inoltre è fondamentale possedere delle qualità fuori dal comune e una struttura sottile che pochissimi possiedono. Il maestro in poche parole fornisce gli strumenti atti a procedere nel mondo ermetico, segue il discepolo ma il lavoro più profondo spetta al neo ermetista.

In che modo l’arte s’intreccia con l’ermetica nel percorso iniziatico?

L’arte gioca un ruolo rilevante nell’Ermetismo operativo. Non dobbiamo dimenticare che si parla di Ars Regia o Arte Regale, perché l’iniziato è anche artista e creatore di forme. La pittura, poi (parlando di vera arte e non dei dilettanti della domenica), racchiude forze e simboli che conducono almeno in parte ad una trasformazione mentale e ad una ricerca interiore che trae dal profondo della coscienza analogie e simbologie ermetiche. Non a caso il mio primo libro Magia e Colore. Tecniche rituali di autoiniziazione cromatico magnetica e di magia pratica attraverso la pittura, descrive metodi di creazione magica per mezzo di particolari dipinti vitalizzati. Pitture che racchiudono elementi e corrispondenze planetarie, sostanze, metalli e quant’altro allo scopo di creare opere che interagiscono con la realtà circostante. Questo testo pubblicato dalle Edizioni Librarie all’Insegna di Ishtar di Torino, fu stampato nel 1995.

Cosa rappresentano la luce, il suono ed il colore nell’operatività ermetica?

La luce, elemento importante, allude alla luce astrale (da astreo-buio), che alla stregua di un “utero”, una volta fecondata dà vita a diverse realizzazioni di matrice ermetica e influisce sulla realtà circostante modificandola, anche se non esistono certezze assolute sull’esito di una ritualità volta a ottenere dei cambiamenti. Fondamentale in tale contesto è il lavoro svolto su sé stessi, ancora più importante delle pratiche ermetiche e senza il quale ogni sforzo è vano.

Non bisogna approcciare al rito in maniera fideistica o con venerazione, perché il rito è solo un mezzo che deve supportare le capacità dell’ermetista, ma alla fine quel che conta è l’iniziato stesso essendo lui l’artefice del tutto. Per quanto riguarda il colore, soprattutto nel contesto della Magia Cerimoniale, esistono delle specifiche fondamentali. Per esempio, il colore rosso è legato a Marte, il verde a Venere, il blu a Giove e così via. Per suono si intende quella capacità verbale che deve costituire l’apparato vocale (vocalizzazione magica) dell’ermetista, il quale deve essere dotato di una timbrica fuori dal comune capace di generare onde vibratorie in grado di influire sulla creazione interiore. Non a caso esistono degli esercizi riservati volti ad aumentare il magnetismo vocale che si servono anche di specchi. Le sonorità nella pratica ermetica sono importanti. Vi sono note e accordi corrispondenti alle sfere planetarie che abbinate al lavoro rituale rivestono grande importanza. Sempre tenendo conto che è l’uomo il vero artefice il resto come spiegato serve da supporto.

L’itinerario alchimico detto Grande Opera o Magnum Opus, consta di tre fasi principali Nigredo, Albedo e Rubedo in cui la materia prima subisce delle trasformazioni per giungere infine alla pietra filosofale. Queste fasi sono rappresentate con i colori nero, bianco e rosso, ritroviamo questi colori anche nell’Albero della Vita, insieme al blu che rappresenta la materia cosmica. Nella ‘magia cromatica o delle forme’ il colore provoca una sorta d’ incantamento, a cosa è dovuto?

A tale riguardo è necessario chiarire alcuni punti. Nigredo, Albedo e Rubedo non alludono a dei cromatismi bensì a determinate fasi operative e a processi organici di certo non spirituali. La Nigredo indica quello stato interiore connesso con il Saturno, ovvero al corpo fisico e agli aspetti irrisolti della personalità o materia pesante e si presenta sotto forma di ansie, ricordi traumatici e angosce che emergono durante il lavoro alchimico. La Rubedo, fase al rosso o stato di azione della materia è legato al Mercurio, sostanza ed elemento segreto conosciuto solo da chi pratica, e l’Albedo Opera al bianco o fase di Luce rappresenta l’aspetto più profondo che si manifesta attraverso la raffinazione della materia e indica anche la purgazione dalle correnti profane e volgari, nella quale vengono eliminati tutti gli orpelli obnubilanti legati ai luoghi comuni di stampo profano per restituire alla struttura sottile l’aspetto originario. La pratica Ammonia, che non ha nulla a che vedere con quella di Laboratorio, si basa su processi segretissimi e si può intraprendere solo per mezzo di una iniziazione autentica fornita da un Maestro che possiede gli strumenti volti a introdurre l’ermetista a questo lavoro e di cui non possiamo parlare. I principali colori presenti nell’Albero della Vita o Albero Sephirotico sono connessi con le quattro forze elementali ed ai loro colori complementari: Fuoco (rosso e verde), Aria (giallo e viola), Acqua (blu e arancione), Terra (nero e grigio). Il possibile incantamento non scaturisce tanto dai colori ma dalle corrispondenze con i pianeti e le divinità ad essi corrispondenti.

Bacone definiva la Magia ‘metafisica pratica’ riferendosi al fatto che la conoscenza superiore è empirica e consta della mutazione profonda della propria struttura sia psichica che corporea attraverso le pratiche e i compiti, è proprio così?

Bacone può avere intuito alcuni aspetti della pratica trasmutativa ma dubito che conoscesse gli aspetti più profondi di questa disciplina oggi abusata nella terminologia. È vero che si genera una mutazione corporea e in parte psichica ma nessuno diviene un Dio o opera cose mirabolanti. Attorno a questa disciplina si sono create molte mitizzazioni che non corrispondono al vero. È importante lo stato di Conoscenza che si produce nell’alchimista, sempre tenendo conto che il lavoro su sé stessi deve precedere qualsivoglia operazione.

Nella magia operativa ciò che conta è la forma non la sostanza, essa opera in base al principio che se qualcosa viene rappresentata con sufficiente grado di realtà si realizza sul piano materiale, come è possibile?

Anche in questo caso necessita una chiarificazione. In primo luogo non ci sono certezze assolute come spiegato al principio di questo articolo sull’effettiva efficacia di queste pratiche. Intanto bisogna essere persone fuori dal comune per realizzare e avere una predisposizione rarissima difficilmente presente nella maggior parte degli esseri umani per potere agire in astrale. Se si dominano le correnti astrali (cosa difficilissima) si può per mezzo del comparto lunare (Corpo Astrale), intervenire su eventi e persone (a fin di bene ovviamente). La sfera lunare è a tutti gli effetti la parte fenomenica del tessuto sottile ma essendo mutabile, inafferrabile e difficilmente. utilizzabile è sempre rischioso servirsene. È necessario dominare il Corpo lunare per poter agire sulle forme e la cosa presenta dei pericoli poiché ci vuole un sistema nervoso e una volontà a prova di bomba per tentare tale sperimentazione. Ma soprattutto bisogna avere ricevuto una iniziazione autentica e tradizionale.

Alcuni grandi artisti come Michelangelo, Leonardo Da Vinci, che conoscevano bene l’alchimia, introducevano nei loro dipinti simboli alchimici, ermetici, quale messaggio esoterico intendevano comunicare al fruitore dell’opera?

Michelangelo, legato alla filosofia platonica, ha lasciato uno scritto che a tutti gli effetti pare legato alle fasi dell’Alchimia. Nell’affresco della celebre Cappella Sistina, inoltre, quando Dio tocca il dito di Adamo per alludere alla creazione dello stesso, alle spalle del Creatore si vede un mantello, il quale riproduce perfettamente il cerebro dell’uomo, come ho potuto constatare sovrapponendo un trasparente sul mantello. Il grande artista allude al fatto che la creazione è un atto che scaturisce dalla mente attraverso le ghiandole endocrine. Il messaggio simbolico di Michelangelo almeno in parte appare chiaro a chi sa vedere oltre. A mio parere simboleggia lo stato d’essere creativo che in alcuni si manifesta con la capacità di dare vita a realtà parallele o meglio a stati d’essere diversificati. Per quanto riguarda Leonardo, la sua capacità di riprodurre le cose naturali lo pone in un contesto di conoscenza. Paragona la Terra al corpo umano, come si simboleggia anche nell’ermetismo, dove Macrocosmo (Universo) e Microcosmo (uomo) sono molto simili. Il caldo dell’anima secondo il sommo artista è il Fuoco che viene infuso alla Terra e le rocce possiedono una loro vita. I fiumi sono il sangue del Pianeta e ogni cosa è vivente. Nella sua visione si può scorgere anche una certa conoscenza teorica dell’Alchimia. Il messaggio di Leonardo consiste nella sua visione del mondo, un organismo vivente che interagisce con l’uomo.

Stefano, dirigi l’Accademia Romana Kremmerziana La Porta Ermetica, ente senza scopo di lucro. Qual è l’etica dell’iniziazione che persegui nell’accogliere le richieste di chi vuole iniziare il sommo percorso?

Non sono un kremmerziano ortodosso avendo alle spalle una lunga strada iniziatica ed esperienziale di vecchia data con altre realtà iniziatiche. Soprattutto non considero come molti il Kremmerz come un Budda, un santino sbiadito e l’Ermetismo una religione. Kremmerz, personaggio straordinario, aveva le sue luci e le sue zone d’ombra, non era un santo, insomma. L’ermetismo è a tutti gli effetti un percorso attivo, non mistico e di impronta marziale. Chi si avvicina a questo percorso deve possedere una certa cultura in questo ambito ma soprattutto deve sapere bene cosa vuole e cosa cerca. In Accademia non c’è posto per gli esaltati e gli arroganti convinti di possedere chi sa quali facoltà e nemmeno per i sognatori, visto che la razionalità è un requisito importante. Il vero ermetista deve necessariamente essere realmente predisposto per percorrere questo cammino. Come si dice? “Molti sono i chiamati ma pochi gli eletti”. Sono molto rare le persone veramente portate per tale cammino, direi rarissime, purtroppo.

Nel sito web dell’Accademia, tra i vari interessanti argomenti trattati, scrivi del maestro iniziato ai Misteri cromo-psichici Harmenszoon van Rijn Rembrandt, ‘il pittore del mistero’. In particolare viene analizzato il dipinto ‘La ronda di notte’ intriso di esoterismo e oggetto di uno studio che hai svolto insieme ad altri maestri sulle onde di forma e sui campi vibrazionali emessi dalle forme geometriche, da alcuni colori e da taluni simboli. Cosa rende il dipinto magico ed esoterico? Qual è la vostra ipotesi basata sulla fisica radionica?

Come per tutte le discipline la radionica non funziona per tutti. Ovvero non funziona da sola, deve esserci un soggetto con particolari doti altrimenti non si ottiene nulla. Alcuni dipinti ad olio nello specifico, ritengono le energie di chi li ha creati. Nel caso della Ronda di Notte, esiste un mistero legato alla materia cromatica. Si tratta di un dipinto che emana particolari vibrazioni e racchiude simbologie altrettanto difficili da svelare. Sembra, ma qui servono le dovute cautele, che Rembrandt conoscesse certe tecniche di vivificazione dei cromatismi anche se con ogni probabilità il dipinto in questione, per motivi misteriosi, è dotato di una particolare energia vibratoria e di una vita propria. Le forme geometriche come si sa emanano delle peculiari onde di forma che si promanano nell’aria e saturano cose e persone. Non è semplice captare queste correnti vibratorie e come già affermato possono essere utilizzate solo da chi ha delle specifiche potenzialità. Esse sono in sintonia anche con l’Energia Vitale od Orgonica (da orgasmo) di cui parlava il medico e psichiatra austriaco Wilhelm Reich.

Nel gennaio 2013 hai esposto a Roma una collezione di opere ispirate ai riti sciamanici amerindi, dal titolo “Psicotropia rituale – Viaggio al confine del tempo”, potresti spiegare in cosa consiste la psicotropia rituale?

La Psicotropia rituale è un percorso di conoscenza che si serve di sostanze psicotrope come l’Ayahuasca (composto da foglie di Chacruna e Caapi), e il Peyote, un cactus che contiene Mescalina e ha effetto allucinogeno. Tale effetto deve essere controllato da un vero sciamano esperto di queste sostanze che è in grado di iniziare un neofita a questa pratica e che consente di viaggiare in altre dimensioni. Castaneda descrive questo percorso in diversi suoi libri.

Nello ‘spiritualismo’, termine così diffuso ultimamente, confluiscono lo spiritismo, l’occultismo e ad altre correnti simili, potresti chiarire il significato di questo termine?

Lo spiritualismo è una cosa lo spiritismo un’altra. Sono assolutamente contrario alle sedute medianiche che deviano il soggetto e lo pongono fuori della realtà creando l’illusione di parlare con i disincarnati. L’esoterismo con lo spiritismo non centra nulla. Non confunditur. Lo spiritualismo, afferma che lo spirito è la realtà ultima dell’universo. Si tratta di una teoria e non è facilmente comprovabile. Tornando allo spiritismo, è avulso al percorso ermetico e coloro che seguono questa disciplina non possono assolutamente percorrere un sentiero iniziatico.

In conclusione, che suggerimento daresti al lettore che si avvicina alle tematiche affrontate nella nostra conversazione?

Di fare chiarezza nel suo intimo e di formarsi un’idea ben precisa di cosa significa intraprendere una Via ermetica. Approfondire questa dottrina ma senza utilizzare la logica, cercando di percepire il vero messaggio che è racchiuso nei testi d’Ermetismo e rimanere il più possibile neutrali per non incorrere in sterili fantasie. Per ultimo, possedere una vera predisposizione per percorrere tale sentiero iniziatico. Molte persone sono convinte di possedere i requisiti necessari ma il più delle volte è solo una proiezione e non corrisponde al vero.