La prima grande retrospettiva dedicata a Lucio Dalla è ora in corso presso il Museo Civico Archeologico di Bologna. L’esposizione - che si preannuncia itinerante e toccherà anche Roma, Napoli e Milano - vuole ripercorrere tutta la carriera del Maestro, dandone un ritratto inedito, mirato a svelarne la vera essenza. In questa intervista entriamo nel vivo della mostra, scoprendone sezioni, sorprese ed il superbo catalogo che la accompagna.

Partendo dalla genesi dell’esposizione; come si è svolta la ricerca di materiali da includere?

L’esposizione è nata dal desiderio di raccontare un Dalla inedito che potesse rappresentare l’essenza più vera dell’artista e dell’uomo, aspetti del resto fortemente interconnessi e che lo hanno reso assolutamente unico e inimitabile.

Presentare l’Universo Dalla in uno spazio di 1000 metri quadri è stata un’impresa difficile ma sicuramente affascinante. Per avere un quadro completo e preciso, è stato condotto un lungo e approfondito lavoro di ricerca. Siamo partiti ben conoscendo la produzione artistica ma attraverso i tanti, meravigliosi incontri con la sua vastissima cerchia di amici, familiari, colleghi e collaboratori, si sono aperti strada facendo, tante porte di accesso alla persona nella sua interezza. Siamo stati colpiti da un’ondata di spunti interessantissimi che non potevamo non condividere. La linea narrativa passa quindi attraverso la musica ma anche i racconti, le testimonianze, le immagini e gli oggetti del quotidiano e di scena che hanno accompagnato la vita di Lucio.

Quale fil rouge si è scelto di seguire nell’allestire le diverse sezioni della mostra?

Abbiamo semplicemente seguito il flusso della sua evoluzione personale e artistica, attraverso un percorso, pieno di emozioni, suddiviso in dieci sezioni. Si parte naturalmente dall’infanzia, che già delinea il particolare genio artistico di Dalla, la famiglia, Manfredonia, le scuole che ha frequentato, i primi amici, i primi passi nel mondo della musica, il clarinetto strumento-totem di Lucio ed elemento essenziale dello sviluppo della sua personalità artistica; nella sezione successiva è lo stesso Dalla a raccontarsi con le sue riflessioni sulla famiglia, il jazz e molto altro e si prosegue con il Museo Dalla, raccolta degli oggetti più cari che hanno caratterizzato la sua vita pubblica e privata; ci sono poi le sezioni dedicate al suo lavoro e quindi musica, cinema, teatro e televisione; ancora poi, una straordinaria raccolta di immagini con personaggi del mondo politico, religioso, dello spettacolo ma anche con tanta gente comune con cui si è interfacciato durante il corso della vita; a seguire, un‘intera sezione dedicata alla collaborazione con il poeta Roberto Roversi ; infine, Dalla e la sua Bologna.

Com’è nata l’idea di includere la sezione Universo Dalla e quali le sfide nell’affrontare una panoramica così vasta?

Nel lungo viaggio compiuto alla ricerca della vera essenza artistica e umana di Lucio Dalla, abbiamo voluto racchiudere in questa sezione la pienezza del suo mondo, attraverso lo sguardo di chi lo ha conosciuto.

Decine di foto del Maestro con tanti personaggi della cultura, i cantanti, i tantissimi collaboratori che lo accompagnarono puntualmente nel suo lavoro e, ancora, un’interessante chicca, l’enciclopedia di 300 nomi di persone appartenenti a diversi ambienti, contesti e professioni, con cui ha avuto rapporti di lavoro e amicizia e che lo hanno seguito per tutta la vita.

Naturalmente, disporre di un patrimonio così ricco e complesso ha senz’altro un valore inestimabile ma costituisce anche una bella sfida progettuale.

Quali saranno le prossime tappe della mostra e perché sono state scelte determinate città? Sarà accompagnata da eventi paralleli?

Dopo la tappa di Bologna, ospitata nella prestigiosa sede del Museo Civico Archeologico, a partire dal 4 marzo e fino al 17 luglio, le prossime tappe nazionali saranno Roma, dal 22 settembre 2022 al 6 gennaio 2023 presso il Museo dell’Ara Pacis e successivamente nel 2023, anno in cui cade l’ottantennale della nascita di Dalla, a Napoli in primavera e a Milano in autunno.

La scelta di queste città non è casuale, la prima naturalmente è Bologna, città natale che ha dato un’impronta inconfondibile alla sua musica e alla sua vita; Roma, città dove ha vissuto e che ha segnato una fase importante della sua carriera; Napoli perché Dalla ha sempre avuto un particolare affetto per questo luogo, ci andava spesso ed era attratto dalle sue sonorità; Milano città che lo ha senz’altro attratto ed alla quale ha dedicato anche una canzone facendone un lucido ritratto affettuoso e duro nello stesso tempo.

L’esposizione è arricchita da uno splendido catalogo, da leggersi – altresì – come opera a sé stante. Quali sorprese attendono il lettore, al di là di quanto esposto in mostra?

Effettivamente il catalogo, edito da Skira, ricco di meravigliose immagini, ha una vita propria che racconta la mostra, ma non solo, presenta anche una interessantissima raccolta di oltre 30 straordinarie testimonianze che consentono al lettore di ricostruire la figura di Dalla a 360 gradi.