Da un lato abbiamo uno degli artisti più affermati a livello mondiale: insignito della carica di “Star of Excellence” dal Presidente del Pakistan, “Medal of Arts” dal Dipartimento di Stato di Washington, artista dell’anno nel 2013 per la Deutsche Bank, vincitore della Biennale di Sharjah nel 2011… Dall’altro lato abbiamo una squadra di cricket nata nel 2015 al fine di gareggiare nella Pakistan Super League e al momento è la squadra che ha conseguito più vittorie. Il cricket è uno sport britannico già in voga nel Medioevo e che nel 1700 diventa lo sport nazionale inglese e come tale si diffonde in tutto l’impero coloniale britannico.

Quando qualche settimana fa Imran Qureshi mi ha inviato il video dove interagisce con due giocatori dell’Islamabad United, Shadab Khan e Asif Ali, sono rimasto particolarmente colpito. E così ho voluto approfondire maggiormente il progetto.

L’energia, il movimento, le azioni “si sono combinate con il mio stile distintivo di pittura miniaturista ed in particolare il modo in cui disegno il fogliame. Il fogliame significa vita, pace, armonia”, ha affermato l’artista. “Per questo mi sono riunito con Shadab (Khan) e (Asif) Ali. Nel video li vedi giocare con una palla da tennis. Di solito, da bambini quando iniziamo a giocare a cricket, la maggior parte di noi usa le palline da tennis. Quante volte quella pallina rotolava nel fango o nell’acqua schizzando tutto sui nostri vestiti oppure pensa a quando facevamo rimbalzare quella pallina contro il marciapiede per liberarla dall’acqua o dal fango. Volevo documentare quei rimbalzi e allo stesso tempo riflettere su quel tempo passato. Questi giocatori di cricket giocano in modo professionale oggi, nell’attualità, io volevo riportarli indietro nel tempo, quasi con un po’ di nostalgia”.

Il progetto AANideasLAB: IQ X IU nasce per volontà del proprietario dell’Islamabad United, Ali Naqvi, che ha affermato: “Sin dal suo inizio, Islamabad United si è concentrato sul portare innovazione nel PSL e una delle nostre missioni è stata quella di utilizzare l'enorme portata del cricket per presentare cause socialmente positive a un pubblico più ampio. Sono particolarmente entusiasta di questa idea in quanto unisce due delle nostre passioni – il cricket e l'arte – insieme, qualcosa che non è mai stato fatto prima in nessuna parte del mondo. Ho pensato a questa idea per alcuni anni ma il Covid ne ha ritardato l'esecuzione fino a quest'anno. Il progetto aiuterà a integrare le arti visive e di altro tipo con gli appassionati di cricket in Pakistan e un pubblico globale. Sono grato a Imran Qureshi per aver accettato una simile sfida come artista apripista e ai giocatori dell'Islamabad United che hanno mostrato flessibilità per questa esperienza totalmente nuova. Come tutti voi, non vedo l'ora di vedere quali forme creative assume questo progetto”.

C’è molta magia in questo progetto che vuole portare l’arte ad un pubblico ampio che normalmente non è abituato al linguaggio artistico. Gli elementi sono diversi: la pratica artistica di Imran Qureshi, iconica a livello internazionale; l’azione, il “fare arte”, la performance; l’appartenenza ad una cultura comune che unisce, che non divide; il “tornare bambini”, una sorta di reset della nostra mente, il nostro cuore, la nostra vita, un ritorno a quando guardavamo il mondo con occhi diversi, a quando c’era meno competizione, a quando avevamo meno ma eravamo più felici. C’è una volontà di rinascita che attraverso il gioco arriva dritto ai nostri cuori ed in un modo immediato ci parla di vita ed amore. È la rivoluzione artistica di Qureshi che attraverso una pratica artistica universale fortemente poetica riesce a parlare di tematiche socialmente importanti, tematiche che sono fortemente contemporanee ma ricollegabili anche ai quesiti fondamentali dell’uomo. Una pratica che ha dato tanto al mondo dell’arte internazionale ma che può dare tanto in qualsiasi altro ambito sociale.