Arroccato sul crinale sud-occidentale dai colli Asolani, è possibile scorgere da lontano la fortezza medievale grigio chiaro, anche di notte, quando è splendidamente illuminata. Arrivando in auto da Sud, da Venezia, un’ora di distanza, o arrivando da Verona e Vicenza, a Ovest, a poco più di un'ora circa, si inizia a scorgere il borgo e le ville circostanti tra il verde, adagiate sui fianchi della collina. Eccoli! Edifici dai toni chiari del rosa e dell'arancio, o bianco burro, con persiane verde argento o rosso scuro, qua e là un'incantevole torre, il cui scopo non è altro che offrire panorami incredibili.

Questa è Asolo, “la città dai cento orizzonti”, definizione inventata dal poeta italiano di fine Ottocento Giosuè Carducci, i cui versi si sono spesso trasformati in formidabile marketing turistico. Ma c’è del vero in questa definizione: guardando a Nord, a Ovest o a Est, la moltiplicazione degli orizzonti deriva proprio dal continuo sovrapporsi dei profili collinari, in un crescendo apparentemente infinito. Non sorprende che Giorgione, nato a pochi chilometri da qui e che trascorse alcuni anni della sua – ahimè – breve vita ad Asolo, alla corte della regina Cornaro, regina esiliata di Cipro e di Gerusalemme, sia considerato l’inventore del paesaggio nella pittura: la Tempesta, vi dice niente?

Asolo è una bellezza che puoi scorgere da lontano e già inizia ad emozionarti, ma… aspetta! La magia avverrà passando sotto l'arco di Porta Loreggia, l'antico ingresso Sud della città. Una piccola fontana alla tua sinistra (“vietato abbeverare i cavalli” recita la vecchia scritta ma qui arrivano soprattutto tanti ciclisti a rinfrescarsi dopo la salita) e una strada acciottolata fiancheggiata da palazzi rinascimentali con portici gotici, che ospitano una deliziosa varietà di boutique chic e osterie rustiche, vi condurranno nella piazza principale, dove seriamente qui si rischia di innamorarsi, perché, come si dice, se non ti perdi il cuore qui, non ce l'hai.

Un tempo luogo di villeggiatura, spesso buen retiro preferito, di stranieri chic tra la metà dell'Ottocento e la metà degli anni Settanta, soprattutto tra inglesi e americani, Asolo è progressivamente caduta quasi nel dimenticatoio, con i viaggiatori internazionali che rivolgevano il loro sguardo ad altre destinazioni italiane, percepite come più intriganti, vivaci e piene di vita. Asolo non se l’è presa, lasciando l'agenda frenetica dei turisti veloci. Questo posto richiede un po' di lentezza: prendi posto sulla terrazza del Caffè Centrale, ordina il tuo cappuccino, o un delizioso gelato servito in vecchie coppette di latta o anche uno spritz, e lascia che il paesaggio faccia il resto.

L'incantevole Asolo non ha perso un briciolo del suo fascino dai tempi di Ernest Hemingway, per il quale una tappa qui era quasi d'obbligo nei suoi viaggi tra Cortina e Venezia. Non sorprende, perché il “vecchio ragazzo veneto” aveva i suoi luoghi di soggiorno cui tornava spesso e il Veneto, in Italia, era una delle sue mete preferite. Ma il fascino di Asolo richiede un cantore più raffinato e discreto della sua bellezza e chi se non Robert Browning potrebbe essere più appropriato? Il grande poeta inglese visitò brevemente Asolo nel 1838 a soli 26 anni, ma il paesino che deve esser stato Asolo al tempo, lo stregò per tutta la vita: due delle sue prime opere, Sordello e Pippa Passes, sono ispirate al microcosmo civico asolano. La sua ultima raccolta di poesie, pubblicata il giorno della sua morte nel 1898, si intitolava significativamente Asolando.

Browning scrisse una dedica per Katherine de Kay Bronson, un'americana nella cui villa, La Mura, gioviale centro di attrazione per amici, musicisti, poeti e artisti, fu spesso ospitato nei suoi passaggi ad Asolo:

A chi se non a te, cara amica, dovrei dedicare dei versi – alcuni scritti, tutti controllati, nel conforto della tua presenza, e con l'ennesima esperienza della graziosa ospitalità che mi è stata concessa in tanti anni – aggiungendo un fascino anche ai miei soggiorni a Venezia, e lasciandomi poco rimpianto per la sorpresa e la gioia delle mie visite ad Asolo in tempi passati? Unisco, vedrai, le poesie sconnesse con un titolo-nome comunemente attribuito all'inventiva dell'antico segretario della regina Cornaro la cui torre-palazzo ci sovrasta ancora: Asolare – “svagarsi all'aria aperta, divertirsi a caso".

Asolare in questa graziosa città e nei suoi dintorni è sicuramente un'attività incantevole: si può partire dal centro della città e percorrere a piedi in su (o in giù) una qualsiasi delle strade acciottolate fiancheggiate da mura, che racchiudono incantevoli giardini segreti, e presto immergersi per i facili sentieri tra boschi di castagni, betulle e faggi, alternati a uliveti e vigneti ondulati. Il paesaggio verdeggiante, punteggiato di cipressi, è una gioia per gli occhi e per l'anima. Se il cardinal Bembo abbia mai inventato il termine, asolare, è qualcosa che cade nella leggenda, poiché in nessuno dei suoi scritti si trova un tale verbo. Quel che è vero, tuttavia, è che il segretario personale di Caterina Corner, regina di Cipro e di Gerusalemme, come si sarebbe firmata in ogni documento fino alla fine della sua vita, mai dimentica che il suo dorato esilio ad Asolo era solo un pallido compenso per il suo regno perduto, scrisse un dialogo sull'amore, sacro e mondano, chiamato Gli Asolani.

“Amore” è il leitmotiv ad Asolo e io vi ho avvertito: questo posto trasuda romanticismo da ogni angolo, meglio se qui ci venite col vostro amato o preparatevi a trovarne uno ad Asolo!

Alloggiare

Villa Cipriani Asolo. Ospitato in una villa del XVII secolo, il Cipriani è l'epitome di un hotel del Vecchio Mondo. Questo affascinante hotel fu anche di proprietà del poeta inglese Robert Browning. Splendidamente arredate con oggetti d'antiquariato e offrendo splendide viste sulla campagna circostante, il giardino è una gioia degli occhi e luogo perfetto per sederti e goderti un Bellini.

Dove mangiare

Trattoria Moderna Due Mori. Un ristorante storico totalmente ristrutturato e rinnovato dal talentuoso chef Stefano De Lorenzi. La combinazione di ottimo cibo e vista è affascinante.

Lòmo. Il dinamico duo di giovani e talentuosi Alberto e Giulia ha appena aperto questo ristorante gourmet, votato alla stagionalità e agli ingredienti locali, scelte vegetariane in abbondanza, sostenibilità in un unico delizioso menu: il cambiamento arriva anche a piccoli ma significativi passi.

Locanda Baggio. Cosa dire oltre a questo è probabilmente il ristorante che amo più di ogni altro al mondo, in qualunque stagione? Quando sei ad Asolo, provalo e fammi sapere.

La tua dose quotidiana di caffè o per un aperitivo al Caffè Centrale, mentre per un bicchiere di vino o due si va all'Osteria alle Ore.