Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano. Generalmente essi avvengono quando arriviamo ad un limite. Quando abbiamo bisogno di morire e rinascere emotivamente.

(Paulo Coelho, Undici minuti)

Non ci si incontra mai per caso e quando gli incontri avvengono servono per portarci “oltre” il confine dei confini che fino a quel momento avevi pensato di non poter travalicare o perché non conoscevi che oltre il tuo confine ci sono orizzonti mai visti oppure per paura di aver paura di ciò che è ignoto. È la paura che sovente ci ferma, non ci fa vivere il respiro che fa mancare il respiro e allora restiamo lì, fermi, dentro quella che pensiamo sia la nostra zona di comfort. Ma è solo una bella prigione dorata che non ci fa conoscere che oltre i nostri confini possiamo trovare il nostro paradiso terrestre.

Ma arriva il momento in cui sulla nostra strada incontriamo un visitatore dell’amore apparentemente diverso da noi. Uno di quelli che non rimane dentro i suoi confini e non ha paura di vivere “oltre”. Che quando percepisce una vibrazione nuova non scappa per paura ma si ferma, l’ascolta e si lascia trasportare perché sa che dentro quell’incontro, che apparentemente non dovrebbe portare da nessuna parte, si nasconde un nuovo mondo. È lì che inizia ad amare se stesso attraverso l’altro perché in quell’incontro vi è dentro la frequenza dell’amore che lentamente lo trasforma e lo fa andare sempre più oltre i suoi confini. Avviene lentamente una trasformazione, impara ad ascoltare la sua anima, a percepire un odore prima sconosciuto a cui da un nome, a gustare il nettare di loto che da quell’incontro inizia a scorrere come un fiume che sa che la sua destinazione è il mare.

Il mare di amore che le anime che, l'incontro hanno organizzato, vogliono far conoscere ai due visitatori dell’amore per insegnargli a porre la loro luce in un punto dell’infinito e nell’eternità del tempo senza tempo. Si impara a vedere senza guardare e percepire che il sogno può diventare il sogno della realtà che prima non immaginavi potesse esistere. In quel mare ci si tuffa e si inizia a vedere sé stessi dentro l’altro e l’altro dentro se stessi.

Ti si apre il sipario della vita più nascosta dentro di te e non puoi fare a meno di guardarla e sapere che puoi vivere quello che è hai già dentro attraverso l’altro che ha alzato il sipario. Oppure ci si ferma, si guarda a quello che potrebbe esserci oltre il confine dei confini e ci si accontenta di guardare senza vedere, sentire, toccare, assaporare. Si decide di non vivere il sogno che Dio ha posto sulla strada della vita per farci conoscere meglio noi stessi attraverso l’altro. Ci si accontenta di un surrogato di ciò che poteva essere e si preferisce ricordare quello che non è mai accaduto. Come scrive Massimo Bisotti: “Di quello che non è mai accaduto non ce ne scorderemo mai”.

Ma la felicità si deve vivere non immaginandola ma toccandola altrimenti diventa solo una illusione. È più interessante, ma soprattutto vero, ricordare ciò che invece è accaduto veramente, ciò che dentro quell’incontro è nato, sbocciato e cresciuto. Bisogna essere il ricordo di quello che è stato un attimo prima e mantenere la presenza viva che non diventa solo un ricordo. Puoi rimanere per mesi, anni, o per l’intera vita dentro ciò che le anime hanno combinato per quell’incontro e non viverlo fino in fondo ma, arriverà sempre il giorno in cui devi decidere o di essere solo un ricordo di ciò che poteva essere e non è stato, o vivere il sogno dentro l’equilibrio che la vita ci impone senza perdere la follia del bello dell’amore, oppure, lasciare andare perché il tempo è finito.

Se percepisci il tempo che volge al termine allora è il momento di raccogliere i ricordi di tutto ciò che è stato ed avere, questa volta, il coraggio di aver coraggio di lasciar andare perché è più facile rimanere aggrappati che lasciare la presa. Lasciare andare non significa aver fallito ma avere la consapevolezza che dentro l’incontro che ci ha arricchito ci sono altri confini che dobbiamo oltrepassare. Che probabilmente l’altro non vuole varcare insieme a te e, se è così, il viaggio dentro quel sogno non finisce lì ma si ferma lì dove ti sei trasformato e si trasforma ancora. È un po’ la legge di Lavoisier che “nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”. È in questa trasformazione che esiste il segreto del rinnovamento. Non stai mettendo la parola fine ad un amore perché l’Amore, quello che ti ha trasformato, è “Fede” è la Dichiarazione Devozionale che hai fatto e che faresti ancora ed è un amore che non finisce mai. È credere che qualcosa di straordinario può capitare ed è capitato.

Sei diventato migliore, hai dentro una consapevolezza più ampia e allora decidi di lasciare andare e di liberare chi vuoi tenere. Fai il regalo più grande. Regali la leggerezza di un amore che non tiene legato chi non può o non vuole rimanere ma lo fai volare per raggiungere il suo orizzonte. Non smetti di amare e non è nemmeno il “vai e sii felice anche lontano da me” perché personalmente credo nel “sano egoismo”. Lasciare andare non significa nemmeno che abbiamo fallito perché quello che lasciamo andare ci ha insegnato qualcosa e lo porteremo sempre con noi ed è impermanente perché si trasforma dentro tutto ciò che hai imparato per imparare ancora. Ci ha insegnato ad amare in modo diverso da quando lo abbiamo incontrato.

Quello che in sanscrito si dice “Anitya” ovvero “impermanenza” è la sintesi che tutto è transitorio perché tutto muta anche nello stesso tempo in cui lo stai vivendo. Lasciare andare significa lasciar fluire verso una dimensione di leggerezza. Provate ad immaginare un aquilone che vola alto nel cielo. Quell’aquilone è chi ti fa vibrare d’amore. Lo hai fatto alzare e ti ha fatto alzare, ti ha reso e lo hai reso capace di volare e di volare insieme a lui rincorrendolo come fanno i bambini. Mentre lo guardi volare ed alzarsi sempre più in alto nel cielo hai paura che possa cadere. Allo stesso tempo ne hai gioia e sei felice di vederlo volare ma quell’aquilone non è libero, è tenuto da quel filo che reggi tra le tue mani. Se lo tieni imbrigliato è facile che cada ma se lo lasci libero potrà volare ancora più in alto e perdersi nel cielo infinito per andare incontro ad una nuova dimensione che serve ancora a trasformarlo o, semplicemente, volerà per mantenere il suo volo originario e far ritorno nel luogo precedente al suo iniziare a volare.

È vero, mentre molli la presa e lo lasci andare senti il cuore stringersi. È come morire perché credi che quell’aquilone non potrà fare più ritorno…da te…Una volta che hai mollato la presa non provochi nemmeno dolore perché lo fai senza dirlo. Shhhh...fai il tuo regalo più grande e lo fai nel giorno in cui si continua o si smette di compiere gli anni perché se continui a compiere gli anni se lontano dal sogno, quando smetti di compierli è perché hai scelto di vivere il sogno. Rimani a guardare l'aquilone che si allontana da quella che poteva essere la vostra terra...e resti a guardare con gli occhi dell'amore, a scrivere e parlare di un ricordo vivo...ma se l’amore è avere "Fede" allora i miracoli accadono e, quando accadono, durano per sempre anche quando tutto si è trasformato e tu pensi di non vederlo più, lui è in te. Liberalo nel cielo dell’amore e si felice di averlo conosciuto perché la felicità è vivere l'amore...è il regalo più grande.