Soprattutto nei mesi autunnali e invernali, si parla spesso del sistema immunitario come dell’unico strumento in grado di proteggerci dai virus influenzali. Si ricorre con frequenza a integratori per stimolare il sistema immunitario, considerandoli una sorta di panacea contro i malanni di stagione. Tuttavia, si dimentica che non sempre il sistema immunitario ha bisogno di essere "potenziato": potrebbe essere già perfettamente equilibrato. In questi casi, il rischio è che, da difensore, il sistema si trasformi in attaccante, arrivando persino a non riconoscere più sé stesso.

Ma che cos’è esattamente il sistema immunitario?

È un insieme complesso di organi, cellule e molecole specializzate con il compito di difenderci da agenti esterni come virus, batteri, parassiti e funghi, potenzialmente responsabili di infezioni. Questa rete di difesa è attiva in tutto il corpo: nel sangue, nei tessuti, nei linfonodi, nel midollo osseo, nel timo, nella milza e nei cosiddetti organi linfoidi. In sintesi, il sistema immunitario è presente quasi ovunque e lavora per mantenere in equilibrio la nostra salute.

Come funziona il sistema immunitario?

Quando è in equilibrio, il sistema immunitario è in grado di distinguere ciò che è benefico da ciò che è potenzialmente pericoloso. Possiamo paragonarlo a un soldato posto a difesa della città: vigila, identifica il nemico (l’antigene), lo circonda, lo attacca e lo neutralizza. Solo in presenza di una minaccia reale il sistema da "difensivo" diventa "offensivo", agendo per proteggere l’organismo.

Le cellule principali del sistema immunitario sono i globuli bianchi, suddivisi in diverse categorie.

Le risposte immunitarie

Il sistema immunitario agisce su tre livelli principali:

  1. Risposta innata – È la prima linea di difesa, sempre attiva, non specifica. Riconosce e attacca qualsiasi agente esterno in modo rapido.

  2. Risposta adattiva (o acquisita) – È specifica e si attiva quando il sistema riconosce un antigene preciso. Entra in gioco dopo l’esposizione e crea una memoria immunitaria (i cosiddetti linfociti memoria), che permette una risposta più rapida in futuro.

  3. Barriere meccaniche e chimiche – Come la pelle, le mucose, il pH gastrico, il sudore e il sebo, che impediscono fisicamente l’ingresso dei patogeni.

Fin qui è facile comprendere che la funzione principale del sistema immunitario è difendere e attaccare solo in presenza di un vero pericolo. Quando però il sistema inizia a funzionare in modo anomalo, lo manifesta attraverso segnali precisi: raffreddore frequente, stanchezza immotivata, disturbi intestinali. Tutti sintomi che indicano un indebolimento.

L’intestino e il sistema immunitario

Negli ultimi anni, la scienza ha riconosciuto il ruolo centrale dell’intestino nella salute immunitaria: oltre il 70% delle cellule immunitarie si trovano nella mucosa intestinale. Per questo è essenziale mantenere in equilibrio la flora batterica, seguire un’alimentazione anti-infiammatoria (non acidificante) e ricorrere agli integratori solo quando realmente necessario senza compromettere l’equilibrio, trasformando il sistema immunitario da difensore a un attaccante confuso.

Quando il difensore attacca: le malattie autoimmuni

Il sistema immunitario ha dunque un compito fondamentale: difendere l’organismo e attaccare solo quando identifica un antigene. Ma cosa accade quando smette di riconoscere la differenza tra ciò che è sano e ciò che è nemico?

In questi casi si parla di malattie autoimmuni: il sistema immunitario reagisce in modo anomalo e attacca i propri tessuti sani. Le cause non sono ancora del tutto chiare, ma si ipotizza che fattori scatenanti possano essere le infezioni non curate; Farmaci mal tollerati; Squilibri ormonali; Stress cronico; Fattori genetici, ecc.

Tra le principali malattie autoimmuni ricordiamo:

  • Celiachia;

  • Tiroidite di Hashimoto;

  • Sclerosi multipla;

  • Artrite reumatoide;

  • Diabete di tipo 1;

  • Psoriasi.

Si tratta per lo più di patologie croniche, spesso gestibili con trattamenti specifici prescritti da medici specialisti, basati su esami ematici, ricerca di anticorpi specifici, VES, PCR, ecc.

Noi ci occupiamo di energia e di emozioni e volendo approfondire anche una lettura in tal senso, potremmo chiederci: cosa succede a livello emozionale in una persona affetta da una malattia autoimmune? Se il sistema immunitario è basso, ci ammaliamo facilmente. Se è equilibrato, distingue e difende. Ma se è iperattivo, non riconosce più né nemici né sé stesso, attaccando indiscriminatamente.

La kinesiologia applicata, ad esempio, attraverso il test muscolare, consente di individuare squilibri energetici legati a organi, emozioni o sostanze. Secondo la medicina tradizionale cinese, i meridiani dell’intestino crasso e tenue sono strettamente collegati alla funzione immunitaria.

Da qui l’ipotesi: è possibile che un sistema immunitario in allerta permanente rifletta uno stato emozionale in cui il soggetto si sente costantemente sotto attacco, non al sicuro, o in colpa per aver abbassato le difese in passato? In tal senso, il sistema immunitario non solo ci protegge da virus e batteri, ma anche da traumi emotivi. Quando questi non vengono elaborati, possono manifestarsi sotto forma di disfunzioni immunitarie.

In chi soffre di malattie autoimmuni, il messaggio simbolico che il corpo potrebbe trasmettere è:

  • “Non riesco più a distinguere ciò che mi fa bene da ciò che mi fa male.”

  • “Non so più di chi posso fidarmi.”

  • “Sento il bisogno di difendermi costantemente, anche da me stesso.”

Queste sono alcune delle domande che potrebbero aiutare il processo di guarigione, non solo sul piano clinico, ma anche su quello emotivo ed energetico.

È ovvio che non tutto può essere ricondotto alle emozioni, ma è altrettanto vero che l’essere umano è fatto anche di mente, corpo e – per chi lo crede – spirito.