Il dipartimento di ricerca di World Capital insieme a PKF Hotelexperts, con il patrocinio di Confindustria Alberghi, RICS e Confindustria Assoimmobiliare, continua l’impegno nel mappare il valore delle strutture ricettive in Italia con l’obiettivo di identificare il patrimonio immobiliare alberghiero di ogni regione.

Il rapporto Italian Rel Estate Hotel Value è stato illustrato al Palacongressi di Rimini nel corso di ITHIC – Italian Hospitality Investment Conference un evento dedicato all’industria alberghiera e agli investimenti nel settore. Durante la conferenza è stato approfondito il tema del patrimonio immobiliare alberghiero italiano in un’ottica di valorizzazione in un panel dedicato How to keep and improve Hotel Real Estate Value in a post-Covid era con il coinvolgimento di istituzioni e dei maggiori operatori del settore.

Dall’indagine, che al momento ha mappato 266 località italiane sparse su tutto il territorio nazionale, è emerso che il patrimonio immobiliare alberghiero italiano supera la soglia dei 117 miliardi di euro stimati, confermando un ampio margine di crescita e potenzialità per il settore.

Per ciascuna regione sono state analizzate nel dettaglio le località di interesse turistico, suddividendole in cluster – mare, montagna, città - identificando per ognuno il numero di strutture, di camere ed il costo immobiliare a camera. Il Rapporto ha l’obiettivo di supportare un’industria che in questo momento così particolare va salvaguardata e valorizzata.

Ad emergere tra tutte le regioni è la Lombardia, che si impone per ciascuna delle categorie alberghiere con un patrimonio complessivo, rispettivamente, di 8,2 miliardi di euro per i 3 stelle, 19,3 miliardi di euro per i 4 stelle ed infine 5,7 miliardi di euro per i 5 stelle.

Turismo nelle località di mare

Il Rapporto mostra, dopo le vacanze estive e soprattutto il confinamento per il Covid, una flessione dei valori immobiliari della categoria 5 stelle nelle destinazioni mare, che ha avuto maggiori contrazioni rispetto ai 3 stelle* ed ai 4 stelle per via di un copioso calo del turismo internazionale, causato dall’emergenza sanitaria e dai conseguenti blocchi delle frontiere. Nelle destinazioni di montagna prescelte dal turismo domestico nell’estate appena trascorsa la flessione, invece, è stata più contenuta nella fascia medio-alta dell’offerta ricettiva, a conferma della preferenza degli italiani di optare per un turismo di prossimità.

Focalizzandoci sui numeri del patrimonio immobiliare alberghiero, emerge che l’intero cluster vale 18,7 miliardi di euro, ma è un asset che in futuro potrà raggiungere migliori performance se valorizzato con un concept innovativo e con gestori in grado di allungare la stagionalità.

  • L’Emilia-Romagna, con le sue quasi 79.000 camere, costituisce circa il 23% del patrimonio totale del segmento mare
  • la Campania il 12,5%
  • la Sicilia il 10,2%.

Turismo nelle località di montagna

Spostandoci sulle località di montagna, anch’esse tra le favorite come mete per le vacanze degli italiani di quest’anno, il valore del patrimonio immobiliare alberghiero di tale cluster è di 3,7 miliardi di euro, il più contenuto tra le tre fasce d’offerta, ma che sta esplorando un ampliamento dei servizi per rendere le destinazioni appetibili a target diversificati, in linea con la tendenza di rigenerazione e ricerca del contatto con la natura.

Tra le destinazioni analizzate, è il Trentino-Alto Adige a contribuire in misura maggiore rispetto alle altre regioni, con circa il 55% del totale del patrimonio del cluster montagna. Un forte interesse ed una crescita del valore immobiliare sono stati registrati a Cortina, grazie all’effetto delle Olimpiadi Invernali Milano – Cortina 2026.

Turismo nelle città d’arte

Infine, dando uno sguardo al cluster delle città, segmento maggiormente colpito dagli effetti del Covid in termini di turismo per il forte ridimensionamento della clientela straniera, il patrimonio immobiliare complessivo del segmento è di 36,8 miliardi di euro, il valore più alto tra i tre e che in una fase post pandemica dovrebbe mantenere il suo patrimonio immobiliare anche se con una rivisitazione dei format per garantire maggiore flessibilità nell’utilizzo degli spazi.

Per quanto riguarda le città è Roma, con 50.263 camere e un patrimonio immobiliare alberghiero di 12,7 mld a rappresentare circa il 34,4% del patrimonio totale del segmento. Segue Milano con un patrimonio immobiliare stimato di 6,8 mld di Euro, Venezia con 5,9 mld di euro e Firenze con 3,4 mld.

Infine, dall’analisi emerge altresì che in Italia, il segmento dell’ospitalità di fascia alta ha un patrimonio immobiliare alberghiero stimato di poco superiore a 16 miliardi.

Le sole 521 strutture di categoria 5 stelle e 5 stelle lusso, dunque, detengono circa il 43% del valore del patrimonio immobiliare stimato per gli alberghi di fascia media, che invece dispongono di un’offerta superiore di quasi 30 volte.