Se c’è un momento in cui Venezia non vive l’overtourism, quel momento è la notte. Sul far della sera, dopo le ultime foto scattate all’ora d’oro del tramonto, la città comincia a svuotarsi dei visitatori mordi-e-fuggi arrivati in giornata e rimane a intimo appannaggio di ospiti in soggiorno negli hotel e dei residenti stanziali nelle loro case.
Col buio Venezia cambia volto e tutto sembra rallentare: i negozi chiudono, i palazzi lungo il Canal Grande accendono i lampadari in vetro di Murano dei loro ampi saloni (un incanto ben visibile dai vaporetti di linea); la folla si dirada lasciando spazio alla quiete, il cicaleccio diurno delle calli sfuma in un silenzioso brulicare di pochi passanti e l’atmosfera magica e suggestiva di una città già affascinante di suo, diventa uno scenario quasi surreale.
Il turismo classico e quello sportivo, by night
Questo contrasto tra il giorno frenetico e la notte tranquilla è una delle evidenze tangibili dell'overtourism. Nel caso di Venezia, durante il giorno la città lagunare è sopraffatta dal flusso incessante di orde di visitatori italiani e stranieri, mentre di notte diventa momento di tregua, dove gli spazi tornano a riappropriarsi della loro dimensione più autentica e autoctona. Di giorno presa d’assalto, ma appena le luci si abbassano e i turisti si disperdono in fretta verso la Ferrovia per le ultime corse dei treni, Venezia torna ad assumere la sua vera dimensione. Intatta e misteriosa.
Eppure c’è una data dell’anno dove Venezia, anche di notte, non è completamente deserta, anzi. Si tratta di eventi speciali, come le maratone notturne che ultimamente hanno preso – per definizione – molto piede. Queste manifestazioni sportive attirano un altro tipo di turismo, diverso da quello definito “classico”, che contribuisce a ridisegnare il volto della Serenissima. Da questi eventi scaturisce un’altra forma di energia, decisamente più dinamica: migliaia di runner arrivano a Venezia da ogni parte d’Italia per indossare il pettorale numerato e attraverso ponti e calli illuminate dalla pila frontale che indossano, si mettono alla prova per alcune ore in una corsa unica. Come la città dove si svolge.
L’urban trail notturno (e sold out) con 5000 podisti venuti da tutta Italia
È questo il momento in cui Venezia, placida e spopolata, si anima dei vivaci colori delle magliette tecniche e l’adrenalina dei partecipanti alla gara si diffonde nell’aria salmastra e iodata del mare. È il caso di CMP Venice Night Trail, la corsa notturna urbana giunta alla nona edizione, che lo scorso 5 aprile 2025 ha visto 5000 runner attraversare le calli e i ponti di Venezia, in un divertito saliscendi e serpentone di uomini e donne. L’evento, organizzato nei dettagli anche logistici da Venicemarathon, ha registrato il tutto esaurito con oltre un mese di anticipo, confermando il suo status di appuntamento imperdibile per gli appassionati di trail running e urban adventure.
La partenza era fissata alle ore 21 dal Terminal 123 del porto marittimo e ciascun partecipante era dotato di torcia per illuminare i propri passi. Grazie al percorso accessibile e alla possibilità di partecipare con un’andatura adatta alle proprie capacità di allenamento, l’evento era rivolto alle persone di tutte le età: dagli atleti più esperti a chi semplicemente desidera vivere un’esperienza unica, anche camminando tranquillamente. Tanto la medaglia alla fine c’è per tutti. Uno spirito di inclusività che riflette a filosofia del title sponsor e technical partner CMP, il cui brand si affianca al nome della corsa.
«Essere parte di questo evento da sette anni – afferma Fabio Campagnolo, CEO di CMP - è per noi motivo di grande soddisfazione. Perché non si tratta solo di una corsa, bensì di un’esperienza immersiva che unisce lo sport alla bellezza di Venezia. Inoltre siamo contenti perché l'evento sta diventando ogni anno sempre più internazionale, attirando partecipanti da ogni angolo del mondo: un fattore che rafforza ulteriormente il valore della nostra presenza. Vedere migliaia di runner sfidare i 51 ponti e il fascino della notte veneziana è per noi il miglior riconoscimento”.
Venezia di corsa al chiaro di luna
Il percorso ha attraversato alcune delle zone più iconiche della città, offrendo una prospettiva unica al chiaro di luna. L’itinerario ha toccato il sestiere di Cannaregio, poi Fondamenta Nuove per proseguire verso l’Arsenale e Sant’Elena. Praticamente è stato effettuato a ritroso il percorso della Venice Marathon che si tiene a ottobre e che quest’anno compirà 40 anni, essendo nata nel 1985.
Con la maratona notturna CMP Venice Night Trail - che si snoda per 16,5 km attraverso 51 ponti, partendo e arrivando al Terminal Crociere di Venezia Tronchetto - Venezia fa dunque parlare di sé in una chiave diversa, generando comunque indotto economico per la città, ancorché rimanga sempre aperto l’interrogativo di come conciliare il bisogno di attrarre eventi internazionali con la necessità di preservare la qualità di vita degli abitanti, ossia il fatto di arrecare loro meno disturbo possibile. La risposta risiede nella concentrazione spazio-temporale: l’afflusso di corridori è condensato nelle aree del percorso della maratona e negli orari specifici dell’evento. Si riempie di vita e di intensa attività, sì, ma per poche ore.
Eventi come il CMP Venice Night Trail contribuiscono a diversificare l’offerta turistica, attirando un pubblico interessato a esperienze sportive e culturali in orari insoliti. Un’opportunità diversa per dimostrare che la città miracolo sull’acqua può essere vissuta in modo differente. Più attivo e coinvolgente.