“ Ci sono solo due luoghi, dove per me la luce è speciale: Venezia e la California con la sua natura protagonista di fascino e bellezza”.

Divisa tra l’Italia e l’America, passando per Londra, seppur rimanendo sempre legata alle sue origini giapponesi, Midori McCabe è un’artista poliedrica, inebriata dalla vita con cui dipinge le sue opere. Amante del colore, ha sempre avuto un forte legame con le città che di volta in volta l’hanno accolta e ospitata durante i suoi soggiorni lavorativi: “credo che tutti gli artisti conservino un’energica connessione con il proprio ambiente”.

Certamente, in ogni città si vive una sensazione diversa e si imparano a conoscere differenti realtà e culture, che inevitabilmente, si riflettono anche nella storia dell’arte. Midori riconosce e vive appieno la grande varietà e organizzazione del mercato artistico, soprattutto quello americano; suo principale canale di lavoro sono i grandi colossi Google e Apple.

Naturalmente, anche la sua passione e amore per l’Italia la vedono spesso protagonista di mostre e fiere, come quella di Bergamo Arte Fiera, che si inaugurerà il 28 novembre e continuerà fino al 30 novembre. Tutti i visitatori e i collezionisti potranno rimanere affascinati dinanzi all’esaltazione della materia e del gesto, con cui Midori sapientemente dipinge le sue tele, quasi considerando l’opera d’arte come un blocco di realtà a sé e come la forma di espressione che sublima e purifica la realtà che ci circonda. Basando la sua ricerca artistica tutta sull’emozione e sulla natura dell’essere umano, per la nostra artista giapponese diventa semplicissimo identificare la storia dell’arte con il nostro organo più prezioso: il cuore. Infatti, così come quest’organo costituisce il centro motore dell’apparato circolatorio, Midori utilizza il suo pennello come propulsore di energia e linfa vitale, in grado di infondere sensazioni diverse a chi ha la fortuna di immergersi tra i suoi colori.

Usando il linguaggio dell’astrazione, dopo un’attenta analisi di studio e preparazione, si percepisce in prima istanza una certa “casualità”, dove segni e colori si rincorrono e si intrecciano continuamente. Rapporti di forme, costruite con un alto procedimento creativo si infondono nella definizione di un linguaggio dell’arte che diventa personale e unico per ogni persona: “la mia ricerca artistica è aperta a chiunque sa godere delle forme e dei colori, non voglio imporre al pubblico una tematica precisa, ma preferisco che ciascuno veda nella mia opera ciò che più gli piace”. Questa idea di libertà si riflette infatti anche nei suoi quadri, dove un vortice di linee si impadronisce dello spazio, dilatandolo o comprimendolo a seconda del segno lasciato dal gesto. Sotto i segni di quest’arte, impregnata di spiritualità orientale, impariamo a sviluppare la nostra idea di pensiero e a capire come l’immaginazione e l’intelligenza diversifichino la creatività.

Midori ha imparato, durante la sua crescita adolescenziale e grazie ai suoi studi artistici, quanto la creatività ci può rendere liberi e felici allo stesso tempo: “noi sperimentiamo le diverse forme artistiche, osservando la natura, questa è la ricerca principale della mia creatività e credo che solo gli artisti che si assumono il rischio di cambiare lo scenario artistico e mutarlo secondo le proprie esperienze possono essere considerati maestri non solo di arte, ma della vita”.