Clemente Marigliani è una figura di spicco della vita culturale italiana con una particolare attenzione alla storia e all'arte del territorio di Roma e della sua Provincia. Poliedrico e molto attivo è Storico dell'Arte, della Letteratura e delle Religioni.
La sua formazione è solida e diversificata, ottenuta in prestigiose istituzioni, avendo, infatti, conseguito titoli accademici in Storia e in Scienze della Religione presso la Pontificia Università Gregoriana, oltre a una laurea in Lettere e Filosofia all'Università di Tor Vergata a Roma.
Autore di numerose pubblicazioni d’arte edite per i tipi di Umberto Allemandi, Edizioni Città Nuova, Edizioni La Terza, De Luca Editori d’Arte, Centro Internazionale di Studi Andrea Palladio, Lunario di Roma, Edizioni Efesto e molte altre ancora.
Il suo impegno per la diffusione della cultura è evidenziato dalla fondazione di un'importante istituzione: la Biblioteca Clementina. Attraverso la Biblioteca vengono promosse pubblicazioni, convegni e mostre d’Arte in collaborazione con Enti Territoriali ed Associazioni.
Per conoscerlo meglio lo incontriamo ad Anzio nella sua Biblioteca Clementina.
Caro Professore, tu hai fondato nel 1975 la Biblioteca che porta il tuo nome.
Si tratta di una vasta collezione che conta più di 10.000 volumi. Per la Storia dell’Arte, in particolare, troviamo varie centinaia di monografie dei grandi Maestri: architetti, scultori, pittori, incisori. Inoltre, la maggior parte degli studi più raffinati di autori e critici di arte a partire dal Cinquecento ai nostri giorni. Ad esempio, le edizioni della critica d’arte di Antonio Billi, Giovanni Baglione, Giorgio Vasari, Filippo Baldinucci, G. Pietro Bellori, Lione Pascoli, gli undici volumi nell’edizione italiana di G.G. Winckelmann edita tra il 1830 e il 1832, G. B. Cavalcaselle, J.A. Crowe e molti altri. Abbiamo ancora pubblicazioni dei migliori studiosi: B. Berenson, J. Burckhardt, A. Venturi, E.H. Gombrich, R. Longhi, D. Gnoli, L. Beltrami, F. Zeri, C. Brandi, R. Krautheimer, S. Settis, H. Burns, ma la lista sarebbe molto lunga.
Una sezione a parte è costituita dagli scritti dei grandi Maestri, ad esempio di Michelangelo Buonarroti, compresi i cinque volumi delle sue lettere, e così per molti degli autori più importanti. Troviamo ancora una documentazione indispensabile, le raccolte in quattordici volumi dei dipinti conservati nei musei più prestigiosi oltre ai cento volumi sui disegni dei grandi Maestri, insieme a volumi di specialisti sui marmi, i mosaici, i bronzi, gli argenti, le sculture in legno, i giardini italiani e altro ancora.
Numerose pubblicazioni sono di riferimento alle più raffinate città italiane ed infine per non dilungarmi oltre, abbiamo importanti monografie sulle famiglie storiche: Medici, Strozzi, Corsini, Colonna, Borghese, Borgia, Barberini, Gonzaga, Della Rovere, Farnese e Malatesta, ma l’elenco è molto più lungo.
Sono conservate anche riviste come Dedalo rassegna d’arte diretta da Ugo Ojetti a partire dagli anni Venti e la superba serie di Franco Maria Ricci.
Ti senti più bibliofilo o collezionista? Puoi farci comprendere le differenze?
Un bibliofilo è una persona che ama e apprezza i libri in modo profondo e sensoriale, mentre il collezionista di libri si concentra sull'acquisizione e la conservazione di volumi per il loro valore, la loro rarità o il loro significato storico. Sebbene le due figure si sovrappongano spesso, le loro motivazioni e priorità possono differire.
Mi spiego meglio. Il bibliofilo è un amante dei libri in quanto oggetti fisici, oltre che per il loro contenuto; il suo rapporto con il libro è passionale ed emotivo.
Le sue caratteristiche distintive sono un amore sensoriale, apprezza la copertina, la rilegatura, il tipo di carta e persino l'odore dei libri. Preferisce i libri stampati rispetto a quelli digitali perché offrono un'esperienza tattile e visiva completa.
Sviluppa inoltre un legame affettivo con i libri che legge e possiede. Un bibliofilo potrebbe conservare un libro non solo per la storia che racconta, ma anche per i ricordi legati al momento della lettura. Per il bibliofilo l'oggetto ha un valore a sé, per lui un libro è un oggetto con una sua storia. È attratto da edizioni speciali, illustrazioni uniche, copie autografate, non necessariamente per il loro valore di mercato, ma per l'estetica e l'unicità.
Ai suoi libri offre attenzioni scrupolose, tende a trattarli con grande cura, evitando di piegare gli angoli delle pagine, sottolineare o danneggiare in alcun modo le copertine, anzi, si indigna verso chi maltratta i libri. Il bibliofilo è anche un lettore vorace, sebbene l'interesse si estenda all'oggetto, il bibliofilo è quasi sempre anche un avido lettore.
Il collezionista di libri è animato dal desiderio di acquisire, organizzare e conservare una raccolta di libri, spesso con un focus specifico. La ricerca e la completezza sono elementi centrali della sua passione. Spesso i collezionisti si concentrano su un autore, un genere (come l’archeologia, il restauro, i classici), un periodo storico o un tipo di libro particolare (prime edizioni, libri illustrati). La mia preferenza va agli studi accurati dei ricercatori.
La rarità, lo stato di conservazione (condizioni da "ottime" a "perfette"), l'edizione (soprattutto le prime edizioni) e la provenienza (ossia la storia della proprietà) sono aspetti cruciali che determinano il valore di un libro e la sua desiderabilità.
Gran parte della passione del collezionista risiede nella ricerca stessa. La ricerca del libro mancante, che si tratti di un'edizione rara da acquistare in una libreria antiquaria o di un libro specifico da prendere in un'asta, è un'emozione forte.
Il collezionista è spesso meticoloso nell'organizzare e catalogare la sua collezione, tenendo traccia delle edizioni, delle condizioni e della provenienza di ogni singolo pezzo.
La distinzione non è netta, molti collezionisti sono anche bibliofili e viceversa, ed è anche il mio caso.
Oltre ad essere bibliofilo, collezionista e autore di monografie, hai anche attivamente partecipato come curatore o co-curatore a diverse iniziative espositive, in linea con i tuoi approfonditi studi sulla storia dell'arte e della cartografia romana. Tra le numerose mostre che hai curato, quasi sempre anche in qualità di autore del catalogo, puoi citarne qualcuna.
Va precisato che lavoro quasi esclusivamente su collezioni private e questo, in Italia consente scoperete sorprendenti. Si pensi al catalogo “La Roma del Cinquecento nello Speculum Romanae Magnificentiae”, da me curato con la collaborazione di Piero Spagnesi, Monsignor Giancarlo Biguzzi, Luigi Londei e Carlo De Vita. La Mostra si è svolta a Roma nel Complesso del Vittoriano dal 10 al 27 febbraio 2005, ed ebbe un enorme successo.
Nel 2007 ho curato il catalogo della Mostra “Le Piante di Roma delle collezioni private”, svoltasi a Roma, a Palazzo Incontro dal 22 giugno al 22 luglio 2007. Le scoperte sono state incredibili, basti pensare che le piante pubblicate precedentemente erano 150, ne sono state pubblicate nel nostro catalogo 582. All’evento hanno collaborato: Barbara Jatta, Andrea Sciolari, Luigi Londei, Alberto Caldana, Alan Ceen, Monsignor Giancarlo Biguzzi, Stefano Bifolco e mio figlio Alvaro Marigliani.
Nel 2010, si è tenuta la Mostra “La Campagna Romana dai Bamboccianti alla Scuola Romana” allestita a Roma nel Complesso del Vittoriano, catalogo De Luca Editori d’Arte con l’esposizione del paesaggio della Campagna Romana attraverso l’arte, analizzando la rappresentazione di acquedotti, ruderi e monumenti coprendo un arco temporale dai pittori Bamboccianti fino alla Scuola Romana. Sono state esposte 126 tele tutte da collezioni private.
Nel 2009 venne a trovarmi in Biblioteca Alberto Caldana, che scoprii essere uno straordinario collezionista di topografia di Roma Antica. Progettai la Mostra con relativo catalogo “Roma Antica. Piante topografiche e vedute generali”, 600 pagine, edito dal Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio (2013), alla stesura del catalogo hanno collaborato Mario Bevilacqua, Marcello Fagiolo e Alberto Caldana, con introduzione di Howard Burns. Caldana ha successivamente donato l’intera collezione al Centro di Studi Andrea Palladio, a Vicenza.
Nel 2021 curo la Mostra “La Domus Aurea - Le Grottesche. La riscoperta della pittura attraverso le incisioni e gli acquarelli dal XVII al XIX secolo”, all’interno del Museo Civico Archeologico di Anzio. L’importante collezione delle Grottesche è conservata nella Biblioteca Clementina. È stata successivamente richiesta per essere studiata dall’Università di Varsavia, dall’Istituto Polacco e dall’Accademia delle Scienze Polacca a Roma, ed è stata esposta ad Ariccia, Palazzo Chigi, dal 28 settembre al 24 novembre 2024, l’esposizione è stata curata dal Prof. Jerzy Miziotek.
Nell’estate del 2023 al Museo Civico Archeologico di Anzio, ho curato la Mostra “La Fabbrica di San Pietro delle incisioni del XVI e XVII secolo”. Incisioni provenienti da collezioni private che documentavano i progetti degli architetti che si sono succeduti nel difficile incarico, tra questi, quelli di Donato Bramante, Antonio da Sangallo, Raffaello Sanzio, Michelangelo, sino al progetto di Carlo Maderno. Inoltre, varie incisioni, evidenziavano lo stato di lavori in anni di sospensioni e repentine riprese. Singolari sono le infrastrutture e gli apparati predisposti nell’arco degli anni. Si evidenziava inoltre il confronto tra il vecchio e il nuovo San Pietro e la pianta delle Grotte Vaticane.
Clemente Marigliani e il Critico d’Arte Roberto Luciani al Museo Archeologico di Anzio, 2025, ph. Anastasia Maria Luciani.
Sei anche autore di numerose pubblicazioni presenti in diverse biblioteche laziali, nazionali e internazionali.
L'elenco delle mie pubblicazioni è vasto e copre una notevole varietà di argomenti, riflettendo i miei interessi interdisciplinari che spaziano dall'arte all’architettura, dalla letteratura alla religione, da studi ambientali alla storia locale, alla cartografia storica in particolare quella del Cinquecento.
Tra i molti libri dati alle stampe puoi citarne alcuni?
Caligola e Nerone, vicende e opere dei due imperatori di Anzio, De Luca Editori d’Arte, pagine 320, Roma 2011. Conosciuto con il soprannome di Caligola, nasce ad Anzio il 31 agosto 12 dopo Cristo ed è stato il terzo imperatore romano, appartenente alla dinastia giulio-claudia, regnò per meno di quattro anni, dal 37 al 41 quando venne assassinato da una congiura di pretoriani a Roma, precisamente sul Palatino. Il 15 dicembre del 37 d.C. nasce sempre ad Anzio Lucio Domizio Enobardo, poi Nerone, il più giovane imperatore che Roma aveva avuto fino a quel momento, designato al potere supremo a soli 17 anni, morì a Roma il 9 giugno del 68.
Tra il 2009 e il 2012 insieme ad Oretta Zanini De Vita, abbiamo eseguito un ampio studio sul territorio di Roma e Provincia diviso in quattro volumi.
I. Da Civitavecchia ad Anzio e Nettuno. Il paesaggio agrario del litorale romano.
II. I Castelli Romani. Il paesaggio agrario, il territorio e la sua gente.
III. Il Tevere e l’Aniene. Civiltà ed economia agricola del territorio.
IV. Roma la Campagna nella Città. Orti, botteghe e tradizioni urbane.
Le legature papali nella Raccolta di Alberto Di Castro. Il prestigioso tomo è stato ideato in edizione speciale nel 2024 dalle Antichità Alberto Di Castro, che, come è noto, ha la prestigiosa sede in Piazza di Spagna a Roma.
Lo splendore di Roma nell'Arte incisoria del Cinquecento è stato scritto nel 2016, in collaborazione con mio figlio Alvaro, Edizioni Tipografia Marina, pagine 375. L'opera si concentra sulla riscoperta della pittura antica (come le grottesche) e sull'importanza dell'arte dell'incisione su rame nel Cinquecento come strumento per riprodurre lo splendore di Roma prima dell'avvento della fotografia. Un libro abbinato ad un ciclo di conferenze che riguarda la cartografia e l'incisione del Cinquecento collegandosi direttamente al celebre repertorio di stampe noto come Speculum Romanae Magnificentiae.
Per concludere, l’impegno culturale e le opere di Marigliani sono considerati un arricchimento fondamentale per la conoscenza della storia e della civiltà della città di Roma e della sua Provincia. La Biblioteca Clementina è il più significativo esempio del suo profondo impegno per la cultura, questa non è soltanto una raccolta di libri, ma un vero e proprio archivio di studio che documenta il patrimonio intellettuale e il vasto campo di interessi del Professore Clemente Marigliani.















