La libertà di pensiero è un diritto fondamentale dell’umanità e senz’altro nel 2015 - con una società 2.0, l’esplosione dei social e la quantità di blog che nascono ogni giorno - tutti sono in grado di condividere le proprie idee e considerazioni sul mondo.
C’è chi scrive di economia e politica, chi di tecnologia e scienza, chi di moda e gossip e chi, infine, scrive di cibo. Il cibo è uno dei temi di maggior successo negli ultimi tempi, l’attenzione da parte dei media verso il mondo della gastronomia è diventata quasi un'ossessione e, anche chi, fino a qualche anno fa, di cibo non se ne intendeva per niente, oggi ha imparato a conoscere i grandi Chef stellati della televisione e le ricette facili e veloci di numerosi conduttori televisivi.
Tra tutto questo parlare di cibo su televisioni pubbliche e private, canali radio, riviste e blog, chi non vorrebbe poter dare il suo contributo su ristoranti e locali? È nato così un sito che permette a chiunque di dare la propria opinione su un grandissimo numero di locali, di ogni livello, fama e tipologia. Tutti grazie a questa potente piattaforma online possono elogiare, criticare e commentare qualunque ristorante e godere, forse, di una certa visibilità attraverso i commenti. Grazie al sito qualunque utente è in grado, quindi, di approfittare di qualche riga per valutare un ristorante dal punto di vista del servizio, della qualità del cibo, dell’ambiente e del prezzo. In pratica, solo con poche parole, chiunque ha la possibilità sia di rovinare, senza troppe preoccupazioni, la reputazione di un ristorante, sia, invece, di elogiare sconsideratamente il locale di un amico, o, perché no, il proprio.
Quando si leggono le classifiche è consigliato fare le proprie considerazioni. Il numero di persone che va al ristorante dopo aver letto i commenti sulla piattaforma sta aumentando e ognuno ha i propri criteri di valutazione per capire se fidarsi o meno delle cattive o buone recensioni che vengono fatte al locale. Ci sarà quindi il lettore attento che inizia a scorrere una serie di commenti e prende la sua decisione facendo una media delle opinioni. Chi invece si limiterà a dare un’occhiata alle immagini, alla statistica generale e al prezzo e, frettolosamente, deciderà il da farsi. Chi invece preferisce approfondire navigherà anche su altri siti e prenderà la decisione solo dopo un attento confronto fra le varie proposte.
L'idea che sta dietro a queste operazioni è sicuramente originale, ma ciò che invece è opinabile è se questa libertà di pensiero sia giusta in un ambito così complesso come quello del cibo. Fin dalla nascita delle guide gastronomiche sono state selezionate persone con particolari expertise e capacità gustative che potessero, secondo alcuni modelli di riferimento più o meno standardizzati, dare la propria opinione riguardo ai ristoranti, in maniera tale da consigliare il locale adeguato al lettore più o meno esperto che si trovava a dover scegliere dove andare a mangiare. Oggi, invece, oltre alle guide più famose, comunque molto in voga, la visibilità dei commenti di persone comuni sta prendendo sempre più piede. Questa situazione non va analizzata con superficialità, poiché gestire un ristorante è complicato e coloro che ne considerano negativamente le caratteristiche senza farsi alcuno scrupolo, sono spesso personaggi inesperti del settore ristorativo e non in grado di criticare con obiettività.
Tra commenti sconsiderati di concorrenti arrabbiati e avventori insoddisfatti senza cognizione di causa, molti locali, ritenuti buoni, se non eccellenti, da guide riconosciute, vengono bistrattati senza troppa difficoltà da utenti insoddisfatti. Inoltre, la specificità del “servizio online” permette di comunicare la propria insoddisfazione mantenendo una carattere fortemente anonimo e senza la possibilità di rivolgersi direttamente al ristoratore, a cui è preclusa la possibilità di comprendere le cause del malcontento, se non a cose fatte (e a commento pubblicato).
È giusto godere di tutta questa libertà? E se chiunque potesse criticare il tuo lavoro anonimamente senza realmente sapere cosa c’è dietro?